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Episodio numero 15 del mio Podcast Articoli in voce

Indice

1. Dear Greta

2. Climate Change

3. Carbon free

4. Promesse

5. Conclusioni

Il Climate change è più che attuale

Lettera per Greta

Dear Greta,I miss you. Ogni giorno, nel Comune dove lavoro, bruciano per ore sterpaglie nei campi, inquinando l’aria che respiriamo. Pensa che non esiste nessun regolamento e i contadini (in generale chiunque) può bruciare quanto e quando vuole. Probabilmente anche qualunque cosa. Per fortuna qui non abbiamo tanto traffico e praticamente zero industrie. Potrebbe essere un paradiso, e invece…La questione Climate Change è più che urgente e come hai sempre affermato tu e rendere tutti consapevoli è il primo passo verso una riconciliazione tra noi e la Natura. Perché, è indiscutibile, prima o poi la Natura si ribellerà all’Uomo e alle sue nefandezze. Lo abbiamo già sperimentato più volte ed è devastante. Inutile disperarsi, inutile maledire Dio o gli Astri. Siamo noi gli unici responsabili di eventi catastrofici, come le piogge tropicali in Europa, le nevicate sulle Alpi così abbondanti da lasciare interi villaggi isolati e senza energia o riscaldamento e valanghe improvvise; frane che travolgono abitazioni e seminano morti; fiumi che esondano e distruggono tutto ciò che incontrano; bufere di vento anche in regioni come la Lombardia.Modificazioni climatiche che scatenano effetti anche a lungo termine: ghiacci che si sciolgono, foreste che bruciano, animali che perdono l’orientamento, solo per citarne alcuni.Avremmo dovuto pensarci prima. Per fortuna sei arrivata tu…..

I primi scioperi di Greta

Vi ricordate le primissime volte che abbiamo sentito parlare di Greta? Era il 19 agosto del 2018. Quella ragazzina indifesa con le trecce che scioperava in centro a Stoccolma con un cartello che ne indicava la motivazione: il Climate Change. Greta cercava di diffondere, soprattutto tra i giovani come lei, la consapevolezza che l’Uomo, da circa un centinaio d’anni, sta poco a poco distruggendo il Pianeta, imperterrito, con tutte le sue attività non sostenibili, quali le industrie, i trasporti, il packaging, la deforestazione, ecc. Senza fermare o almeno rallentare questo comportamento scellerato, la Terra non sarà in grado di resistere a lungo e finirà per trasformarsi in un mondo desertico e senza vita.Il nostro pianeta è la nostra casa. Chi di noi non tiene alla propria abitazione? Sfido chiunque a maltrattare il luogo in cui vive, senza sentirsi minimamente in colpa. Eppure, è esattamente quello che stiamo facendo tutti.back to top

Il Climate Change

Da quel giorno Greta Thunberg è riuscita a smuovere intere masse di ragazzi, oggi molto più attenti alle questioni ambientali di come lo eravamo noi alla loro età. Sono scesi tutti in piazza al suo fianco: pare che più di 7 milioni si siano uniti alle manifestazioni sul Climate Change. Grazie a questa popolarità, Greta si è aggiudicata un importante premio, il Gulbenkian per l’umanità, costituito da un’ingente somma interamente devoluta a progetti per la salvaguardia dell’ambiente. Così si fa!Non è la sola: qualche giorno fa al Tg hanno annunciato che Kristal Ambrose, da anni impegnata nella lotta contro l’inquinamento da plastica nelle meravigliose isole in cui vive, le Bahamas, ha ricevuto il Goldman Prize, una vittoria non solo contro la plastica monouso, bandita per sempre, ma anche contro la mentalità retrograda della sua società. Congrats!

In viaggio per fermare il Climate Change

Proprio qualche giorno fa, guardando il documentario “I am Greta” che racconta il suo percorso, fino ad arrivare a tenere quel mitico discorso al summit sul Clima alla sede ONU di New York. Come ricorderete, per poter raggiungere l’altro lato dell’Atlantico, Greta non ha usato come i comuni mortali un aereo, ritenendo questo mezzo di trasporto tra i principali responsabili dell’inquinamento ambientale, ma si è imbarcata su una barca a vela da regata, la Malizia II. Lo skipper, che compete a livello internazionale, è stato felicissimo di perorare la sua causa, ospitando sia lei, sia il padre, a bordo del suo mezzo super tecnologico a zero emissioni. Ciò, come detto da Greta stessa, a dimostrazione che il mondo di oggi non è più sostenibile. Personalmente, al di là che mi sarei molto divertita in barca, avrei scelto di imitare Sheldon Cooper partecipando al summit in maniera virtuale, con il mio viso proiettato su uno schermo sorretto da uno scheletro robotico in grado di compiere determinati spostamenti. In questo modo, avrei non solo salvato il Pianeta, ma probabilmente ottenuto lo stesso risultato (e soprattutto non avrei passato interi giorni a piangere perché mi mancavano la mamma e i miei cagnolini. Scusate, a volte dimentico che Greta all’epoca aveva solamente 16 anni!

Le diverse reazioni

Di quel mitico evento sul Climate Change, di cui hanno profusamente parlato tutti i giornali, telegiornali, media, social media, ecc. ricordo con un sorrisetto quel meme girato su YouTube in cui parodiavano Greta montando la frase ad effetto “right here, right now” sulle note dell’omonimo brano del mitico DJ Fatboy Slim. Parecchi altri meme sono stati realizzati, ma per fortuna anche qualche seria interpretazione, come le immagini dei fumetti di Frank Miller apparse in un numero dei DC Comics, in omaggio alla sua campagna.

Dov’è Greta ora?

Da allora, soprattutto a causa del Covid-19, ma anche del fatto di dover riprendere gli studi al College, Greta ha dovuto interrompere l’attività di sensibilizzazione nelle piazze, pur tuttavia rimanendo molto presente sui Social Media. Infatti, pubblica costantemente contenuti, soprattutto video, dove si rivolge sapientemente alle persone dicendo loro di essere la speranza per il futuro dell’intera umanità. “We are hope”. Grande slogan. Qui trovate il video: Greta Thunberg su Twitter

I genitori di Greta Thunberg

Guardando quei pochi minuti in cui Greta, cresciuta, si rivolge a me, ho pensato che se mi lasciassero assumere una creativa al marketing, sceglierei senza dubbio lei. Non sto assolutamente criticando il suo modus operandi, al contrario, lo reputo fenomenale. Sin dal principio. Ancora oggi non saprei dire con certezza se sia stato tutto studiato a tavolino, nei minimi dettagli, o si sia trattato di una serie di eventi favoriti da un’ottima congiunzione astrale. Per i nati sotto il segno del Toro, domani è previsto un incontro galante inaspettato: siate pronti!Scherzi a parte, la madre e il padre sono entrambi personaggi dello spettacolo: la prima una cantante di discreto successo e il secondo suo manager e produttore. Il che lascia immaginare di sapersi muoversi nell’ambito del marketing e della comunicazione.back to top

Le aziende a Carbon free

In questo caso, ben venga. Al di là di quanto ci possa piacere o di quanto la trovassimo odiosa, Greta qualche risultato in favore del Climate Change l’ha ottenuto.Negli ultimi anni, diverse aziende importanti a livello mondiale hanno dichiarato pubblicamente i loro piani per arrivare allo 0% di emissioni. L’ultima delle quali Amazon, che da pochissimo pubblicizza lo stesso commitment entro il 2040: niente più anidride carbonica. Lo scorso 20 settembre, persino Airbus, la più grande produttrice di velivoli al mondo, si sta mettendo al lavoro per perseguire questo scopo anche sui motori aeronautici dei suoi velivoli. Infatti, si stanno studiando nuove tecnologie per la propulsione: elettrica, all’idrogeno e solare (della seconda se ne discute da anni, ma come per l’elettrico, ci sono “obblighi” politici che remano contro). Attualmente, la data di inaugurazione del primo velivolo a zero emissioni è fissata al 2035 (per approfondimenti: Sito ufficiale Airbus). Di questo non possiamo che esserne felici. Che sia tutto merito di Greta o meno, stiamo compiendo finalmente passi concreti per salvare il nostro Pianeta e fermare il Climate Change.Ovviamente, i risultati non saranno immediati, in risposta ad un video di Greta in cui manifestava una certa impazienza: l’ambiente ha un’inerzia ad adattarsi ai cambiamenti. Così come ci sono voluti 50 anni di follie per misurarne chiaramente gli effetti negativi, allo stesso modo dovremo pazientare almeno 20 anni per osservare un ritorno al passato. Non illudiamoci di assistere a miracoli, come le meduse nei canali di Venezia o le lepri nei parchi di Milano, avvenuti lo scorso marzo dopo solo qualche settimana di lockdown, perché stiamo parlando di fenomeni su più larga scala.back to top

Promesse

Se da un lato le aziende non fanno promesse vuote, non si può purtroppo affermare lo stesso per i politici. Sappiamo bene che quando un problema entra in politica, significa che diverrà, molto probabilmente, un argomento da campagna elettorale “per ottenere voti”, senza tuttavia un serio intento di affrontarlo e risolverlo. Greta infatti più volte ha lamentato un atteggiamento contraddittorio nei vari Capi di Stato, che sembravano più interessati a riempirsi la bocca con la parola Climate Change che a stendere un piano d’azione serio. Avendo “costretto” i potenti ad ascoltarla, spingendoli ad agire prontamente per risolvere la questione, è stata in parte responsabile di questo fenomeno. Da allora, molti sfruttano la causa della sostenibilità per diventare più influenti a livello politico o per pulirsi la coscienza. Non solo, Greta ha anche ottenuto un effetto diametralmente opposto: tutti i leader conservatori, quali Putin, Bolsonaro e Trumps, si sono schierati contro il Climate Change, promuovendo il suo totale diniego. Inoltre, l’averla schernita e denigrata pubblicamente ha dato persino più forza alla loro vision. Che Trump non fosse una persona elegante si era capito. Ma che sia addirittura un cospiratore alle spalle del Governo Americano contro la Costituzione, personalmente ne dubito. Se volete sapere cosa ne penso delle accuse a lui rivolte riguardo all’invasione del Campidoglio dello scorso gennaio, vi consiglio di leggere l’articolo dedicato a quell’evento, che ha causato la seconda accusa di impeachment per l’ex-Presidente.

Accuse e contro-accuse

Pensate che Greta è stata a sua volta accusata dai politici (e da altri) di non fornire indicazioni precise, o soluzioni adeguate agli effetti dell’inquinamento, ma di parlare in generale. È vero, l’elenco degli effetti devastanti presentato ai vari tavoli è praticamente lo stesso. È sconcertante se pensiamo che proprio lei aveva mosso la stessa critica nei confronti dei politici. Chiariamo: trattandosi di propaganda, non si deve essere specifici, ma persuasivi.Anche in Italia qualcuno si è divertito ad affibbiarle nomignoli per nulla “politically correct”, come “cessa” o Gretina. Lo ammetto, il fatto di vederla prendere parola in quel modo così diretto e dirompente in tutti i più grandi congressi mondiali, di fronte ai maggiori leader politici e non, mi ha innervosito.Non tanto per l’atmosfera surreale che si respirava, ma perché se ci fossi stata io al suo posto, non mi avrebbero lasciato parlare, soprattutto con quei toni accesi ed irriverenti, senza conseguenze. Probabilmente, le Guardie mi avrebbero gentilmente accompagnata fuori…Mentre una ragazzina indifesa, con una sindrome di simil-autismo (non facile da diagnosticare), che indossa abiti trasandati da attivista, era perfetta per lo scopo mediatico! Ecco le ragioni per cui potrei pensare che tutta la vicenda sia una grossa operazione di marketing.Nessun altro sarebbe stato in grado di “scavalcare” le gerarchie in quel modo, pur, magari, raccogliendo un egual numero di sostenitori sparsi per il mondo.back to top

Conclusioni

Concludo con il dirvi che, nonostante tutto, spero altri giovani prendano esempio da Greta, non tanto nel saltare qualche giorno di scuola o nel diventare un fenomeno di massa, ma nel battersi per qualcosa in cui credono fermamente, soprattutto se nell’interesse di tutti. 

Cosa possiamo fare noi per fermare o rallentare il Climate Change

Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo cominciare dalle cose più semplici, come lasciare a casa l’auto – se possibile – e usare la bici o camminare; non comprare le bottigliette da 0.5 lt, ma usare borracce di alluminio riutilizzabili; acquistare le ricariche dei detersivi, dei saponi, ecc. Infine, non acquistare abbigliamento low cost, ma puntare più sulla qualità Italiana, che sulla quantità di dubbia provenienza! Se questo articolo vi è piaciuto, condividetelo e mettete un like!Ci vediamo la prossima settimana per un altro approfondimento.

Cinzia

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