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Episodio numero 42 del mio Podcast Articoli in voce

Indice

1. Il ritorno della musica live!

2. I protagonisti non in gara al Festival di Sanremo

3. Amadeus: il vero Re di Sanremo

4. I momenti più emozionanti del Festival di Sanremo

5. Anche l’occhio vuole la sua parte (ma non solo!)

6. Le co-conduttrici del Festival di Sanremo 2022

7. I cantanti che hanno partecipato al Festival di Sanremo

8. Conclusioni

Il Festival della Canzone Italiana – numero 72

È praticamente d’obbligo, nella prima settimana di febbraio, amare Sanremo.

Anche se non volessimo seguirlo, saremmo comunque aggiornati sulle classifiche persino dai Tg.

Il ritorno della musica live!

Il Festival di Sanremo è uno degli eventi più salienti in Italia e quest’anno lo è ancor di più perché ha dato il via al ritorno della musica dal vivo. Tantissimi gli artisti presenti sul palco dell’Ariston che lo hanno sottolineato.

Voglia di normalità

La voglia di tornare a suonare e cantare nei concerti è pari, se non superiore, a quella del pubblico di ascoltare, cantare, ballare e condividere le emozioni di uno spettacolo live.

A questo proposito, due grandissimi ospiti VIP hanno espresso la loro energia sul palco dell’Ariston, quasi fossero ad un loro live personale: Cesare Cremonini e Jovanotti.

Incontri ravvicinati con Jova

Entrambi praticamente identici a 20 anni fa, come se per loro il tempo non sia passato. In forma spettacolare, dentro e fuori; lo stesso bisogno di “fare casino” che li ha resi celebri. Entrambi si sono esibiti con canzoni nuove e vecchi classici, facendoci ballare come quando eravamo giovani.

Pensate che a circa 16 anni ebbi la fortuna di vedere Jovanotti dal vivo in una discoteca delle mie parti, credo fosse il Picasso di Vergiate. Mi aveva portato una mia amica più grande in auto. Ricordo di essere stata in prima fila, attaccata alle transenne, impazzita, e a furia di tirare verso di me uno dei “bodyguard”, chiedendogli di fare avvicinare Jova, alla fine Lorenzo si era davvero diretto dalla mia parte. Arrivò talmente vicino, da darmi persino un bacio sulla guancia! Non mi volevo più lavare il viso…ovviamente mia madre mi ha obbligato.

Penso che quest’anno ripeterò l’esperienza (non del bacio, ma del concerto), poiché Jova è di nuovo in tour con il suo Beach Party e passerà anche dalle mie parti! Peccato che la location non sia la spiaggia, ma l’ippodromo dei fiori di Villanova. Se non altro, potrò sentirlo direttamente dal posto di lavoro! LOL

Mi rammarico, invece, di non aver mai visto un concerto di Cremonini, più che altro dei Lùnapop, la sua band a inizio anni ’90. Con loro ha realizzato canzoni eccezionali. La più famosa, 50 Special, è stata riproposta da Cesare proprio in chiusura della sua esibizione al Festival di Sanremo, per festeggiare i suoi 20 anni di carriera.

Premetto di non aver seguito interamente tutte le serate, perciò chiedo venia se non parlo di tutti gli artisti, ma solamente di quelli che o mi hanno colpito o meritano, secondo me, di essere citati.

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I protagonisti non in gara al Festival di Sanremo

Il Festival non è tutto: c’è molto di più, ad esempio, la splendida location ligure

la città di Sanremo

Vorrei partire però dalla città che ospita il Festival, la splendida Sanremo.

Non è molto distante da casa mia, pertanto, quando desidero fare una gita in un bel posto, sia per guardare le vetrine, che per respirare un po’ d’aria vip, senza andare fino a Montecarlo o a Cannes, prendo l’auto e la raggiungo.

Sanremo è una città molto piacevole, non tanto grande, ma neppure troppo piccola, con tanti negozi, un bel lungomare, il casinò e, ovviamente, l’Ariston. Passare davanti a questo famosissimo teatro lascia una sensazione unica. Per qualche istante si rivivono le emozioni del Festival di Sanremo e si immaginano i cantanti che arrivano sul red carpet, osannati da tutti i loro fan, ma anche dai curiosi che ogni anno affollano la passerella. È molto emozionante immaginarsi di essere un cantante “big” che ce l’ha fatta e ha raggiunto il successo e ora si gode il bagno di folla.

I Måneskin

Quest’anno, se fossi andata a Sanremo, mi sarei immaginata di essere i Måneskin. Che gruppo! Nonostante io non impazzisca per loro, né ami particolarmente la voce di Damiano, non posso fare a meno di ammettere che siano bravi. Bravi per come si sono conquistati la vetta, per come hanno dato speranza al rock italiano, sopito da troppo tempo. Bravi per come si presentano: coraggiosi, determinati, con un messaggio molto chiaro. Il loro essere rock è un modo di vivere, un’attitudine. Bravi anche nel loro look: migliora di giorno in giorno.

Ho scritto recentemente un bell’articolo sulla band.

All’Ariston sono arrivati a bordo di un trenino turistico, tipo quello che gira anche ad Alassio, guidato dallo chauffeur Amadeus. I ragazzi si sono molto divertiti, forse anche un po’ infreddoliti. Tutti in nero, molto eleganti. Si sono esibiti con il brano vincitore della scorsa edizione “Zitti e buoni”. Manco a dirlo, è stata un’ovazione a 360°. Ho trovato persino che la canzone mi piacesse maggiormente. Non so esattamente come mai, eppure l’avevo ascoltata molte altre volte. Questa esibizione ha dimostrato tutta la loro forza e la loro professionalità. Sono una band internazionale e si percepisce già dalla loro presenza scenica.

Nel secondo brano, Coraline, è emersa tutto il loro talento artistico.

Sarò ripetitiva, la voce di Damiano deve ancora crescere un po’, a me pare leggermente forzata, anche se unica, ma il testo e la musica erano davvero fuori dal comune. Molto emozionante e davvero profondi. La loro eleganza era incredibile: completi bianchi con fiori ibiscus al posto della pochette. Classe assoluta. Pensate che pure mio padre mi ha detto al telefono che erano stupendi! Hanno fatto breccia nel cuore di tutti, dai “pokemon” agli “highlander”, per dirla a mo’ di Fiorello.

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I comici al Festival di Sanremo

Fiorello

Giustamente, parliamo di Fiore e del suo talento comico.

Come nelle precedenti edizioni, mi è piaciuto moltissimo. In tutti i suoi interventi è stato esilarante, pungente e ironico a bestia! Ne ha dette tante al povero Amadeus: ha persino accennato al suo funerale! Per fortuna, tutti sappiamo quanto siano amici, quanto abbiano condiviso durante la loro lunga vita artistica. Forte la presa in giro dei no vax con quel tremore al braccio dovuto al microchip inserito dai poteri forti. Fiorello è spontaneo, improvvisa battute a raffica, perché lui è così! Ecco perché è bravo, si esibisce come di fronte agli amici ed è sé stesso in ogni momento.

Pensando alla vita di Fiorello, non si può che pensare che sia stato davvero baciato dalla fortuna. Credo che abbia vissuto una delle vite più interessanti nel mondo dello spettacolo. Ha conosciuto tutti: da Raffaella Carrà, a Milva, da Dustin Hoffman, a Matt Damon. Dite il nome di un personaggio del mondo del cinema, della TV, della musica, ecc. e lui lo conosce di persona! L’avete sentito, vero? Ha conosciuto anche il padre di Matteo Berrettini quando faceva l’animatore! Incredibile.

Lo invidio moltissimo.

La pandemia ancora ospite d’onore

Già, perché la pandemia è stata ancora protagonista nelle onnipresenti mascherine e nel monologo di Zalone, che ha impersonato un virologo cugino del cantante Albano. È stato davvero fantastico! Zalone ha un enorme talento sia come cantante, sia come comico. La combinazione è davvero geniale ed è impossibile non ridere. Checco ha pensato bene di prendere per i fondelli i virologi che stanno vivendo un momento d’oro, “grazie” alla pandemia e che presto torneranno nei loro laboratori, dimenticati da tutti.

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Amadeus: il vero Re di Sanremo

Vorrei dedicare un paragrafo ad Amadeus. Giustamente, in molti affermano che è stato l’indiscusso protagonista del Festival di Sanremo. Sono d’accordo. L’essere stato preso di mira da tutti i suoi ospiti, essere stato oggetto di battutacce e discorsi denigratori, non fa che aumentare la riverenza di tutti nei suoi confronti.Sì, perché Amadeus negli anni è cresciuto professionalmente in maniera silenziosa, conquistandosi gli spazi passo dopo passo. Fino alla conduzione del Festival di Sanremo per la terza volta consecutiva. In questa edizione ha infatti battuto ogni record di share. Un successo più che meritato, non solo per la conduzione esemplare, senza errori né sbavature, ma soprattutto per la scelta degli artisti, in qualità di direttore artistico, per l’appunto.A lui va il grande merito di aver svecchiato il Festival (checché ne dica Fiorello a proposito della Rai!), avendo portato sul palco artisti molto diversi tra loro. Dai più trasgressivi e giovani, ai più noti, acclamati e amati dal pubblico. Un bel mix di tradizione e novità che appassiona tutti.Lo ammetto: è da quando c’è Amadeus che personalmente ho iniziato a seguire con assiduità il Festival di Sanremo. Forse gioca anche un po’ l’età. Da ragazzina non potevo neppure sentirlo nominare. Non ho mai amato tanto la musica italiana, in special modo quella melodica. Mi sintonizzavo sul Festival di Sanremo solamente quando si presentavano gli ospiti stranieri.Ricordo di aver visto i Queen. Ma anche i Placebo (con Molko che spacca la chitarra perché fischiato dalla platea di vecchietti), Madonna, Depeche Mode, Celine Dion, David Bowie, Oasis. Grandissimi nomi. Nel corso delle ultime edizioni, complice la pandemia, abbiamo dovuto “accontentarci” delle star nostrane.

Il pubblico

Quest’anno la differenza con lo scorso anno si è sentita e si è vista. Nel 2021, ricordiamolo, la platea è stata occupata da palloncini con disegnati dei simil-volti, per riempire il vuoto in sala. L’Orchestra è stata l’unico vero pubblico, non pagante, che applaudiva prima e dopo le esibizioni.Quest’anno la platea, dal mio punto di vista, è stata l’altra grande forza del Festival di Sanremo. Ho visto tantissimi ballare in piedi, soprattutto nella loggia in alto, e molti anche sala, soprattutto quando le canzoni erano ritmate oppure erano grandi successi. È stato molto bello vedere come anche il pubblico si sia evoluto nel corso degli anni, insieme ai cantanti che si sono esibiti.torna all’indice

I momenti più emozionanti del Festival di Sanremo

Tra i momenti salienti del Festival a livello artistico, sicuramente mi è piaciuta la serata delle cover. Sono state tutte molto emozionanti, non solamente ben eseguite ed interpretate. Hanno reso giustizia a brani e agli artisti super famosi.Elisa con “What a feeling” è stata una delle più entusiasmanti (ho sempre amato Flashdance: lo rivedo molto volentieri), insieme ad Emma e a Francesca Michelin che hanno riportato in vita il mega tormentone di Britney Spears. Pazzeschi anche Morandi e Jovanotti: entrambi sembravano aver ricevuto il dono dell’eterna giovinezza.Un momento molto toccante ci è stato offerto da Achille Lauro e Loredana Bertè. Non tanto per la loro esibizione canora (sappiamo che Lauro non è molto dotato vocalmente), ma per la dedica accorata e sentita per la Bertè. Lauro fuori dalle righe, come al suo solito, ma profondo e molto romantico.

Achille Lauro

Non capisco perfettamente la ragione per cui Lauro si ostini a partecipare al Festival, sia come cantante che come ospite; forse dovrebbe limitarsi alla seconda. È un bel personaggio, è già super famoso, ha tantissimi fan e non ha bisogno di concorrere. Se volesse unicamente stupire, potrebbe farlo tranquillamente senza partecipare alla competizione. Non credo neppure sia per un bisogno di notizia. Probabilmente, mi sono detta, cerca di diffondere un messaggio diverso ogni anno.Tralascio volutamente (scusate) Orietta Berti e Rovazzi, perché non li seguo e sinceramente non mi interessano.torna all’indice

Anche l’occhio vuole la sua parte (ma non solo!)

Vorrei anche sottolineare i look apparsi sul palco.Pare che ciascun artista scelga l’abito con il quale andrà in scena. A questo punto, posso indubbiamente affermare che certi uomini (soprattutto i giovani!) dovrebbero essere consigliati meglio. Uniche eccezioni: Blanco, che in bianco alla finale era assolutamente perfetto; e ovviamente, Lauro, che è sempre impeccabile.

Eleganza allo stato puro

Le donne erano tutte stupende, non ho nulla da dire, anzi: complimenti a chi le ha vestite. Sabrina Ferilli era formidabile in quel vestito sobrio ed elegantissimo color cipria di Alessandro dall’Acqua.Giusy Ferreri super sexy nell’abito trasgressivo di Philppe Plein, stilista tedesco noto, sia per i teschi di brillanti, sia per le borchie che rendono aggressivo e sensuale ogni suo capo. Anche l’abito di Noemi era preziosissimo: specchi (rotti!) di Alberta Ferretti. Anche Ana Mena, bellissima e molto “bambolosa” era splendida in rosso, firmato Armani.Emma si è “convertita” al fenomeno Gucci, insieme ad Achille Lauro e ai Måneskin. Devo ammettere che amo come questo stilista riesca a dare personalità così diverse ai suoi abiti, perfettamente abbinati agli artisti che li indossano. Chapeau.Amadeus indossava un completo Gai Mattiolo molto elegante durante l’ultima serata.In pratica, chiunque appaia al Festival di Sanremo indossa un vestito griffato dai più noti stilisti italiani: Armani, Versace, Valentino, per citarne altri.Voi vi siete chiesti chi li paga? Ho cercato sul web e non ho trovato nulla di preciso. Poiché non credo che tutti possano permettersi questi abiti, ritengo con buona probabilità che tali stilisti “offrano” le loro creazioni in cambio di pubblicità. Un po’ come un post sponsorizzato su Instagram. Mi pare un’ottima idea e soprattutto un ottimo affare.torna all’indice

Le co-conduttrici del Festival di Sanremo 2022

Come di consueto, anche quest’anno le co-conduttrici hanno fatto parlare di sé.Amadeus ha scelto donne famose e con un loro perché. Sappiamo che alla bellezza stereotipata della valletta, da qualche anno (per fortuna), si predilige la bravura in qualche campo. Certo, se alla competenza si associa anche un bel vedere, tutti sono accontentati.Non voglio addentrarmi nei discorsi sul razzismo e di come Amadeus e la regia abbiano voluto affrontare l’argomento. Diciamo che è d’obbligo parlarne.Ho molto apprezzato l’intervento di Margo Mengoni sul bullismo e gli haters. Le parole sono vere e proprie armi e possono ferire, anche a morte. Non è semplice far finta di niente, affidandoci alla nostra autostima. Credo che chiunque di noi abbia vissuto certi momenti sulla propria pelle. Ad esempio, da ragazzina non ero tanto magra, diciamo che ero in carne, come era d’abitudine affermare all’epoca. In molti mi prendevano in giro alle Medie. Mi vergognavo tantissimo quando dovevo indossare quegli orrendi pantaloncini corti ed aderenti per l’educazione fisica.Infatti, ancora oggi, sto attentissima alla linea e sono piuttosto magra.Nonostante queste “offese” non siano così pesanti come quelle che i ragazzi affrontano oggi, mi hanno lasciato un segno indelebile.Le mie co-conduttrici preferite sono state Drusilla Foer e Sabrina Ferilli.La prima è un personaggio inventato e interpretato dall’attore Gianluca Gori. Rappresenta la nobile altezzosa, colta, elegante, dotata di un vocabolario forbito. Devo ammettere che era bellissima (in effetti lo è anche l’attore in versione senza trucco), simpatica e con una personalità molto forte. Pare che abbia tirato un “cristo” mentre si toglieva i baffi finti da Zorro. Beh, che dire, dopotutto è un uomo e non è abituato a soffrire!Sabrina, è risaputo, è una delle attrici più amate dagli italiani e a ragion veduta. Brillante, genuina, romana al 100%. Mi piace il suo essere diretta, mai volgare, molto mamma. Abbracciava tutti senza timore, persino il figlio di Amadeus. A proposito, anche la moglie di Amadeus si è distinta con abiti che si notavano appena e non temevano ironie facili (vedi l’uscita di Fiorello).torna all’indice

I cantanti che hanno partecipato al Festival di Sanremo

Finalmente, parliamo di talenti e cantanti.

Vincitori e vinti

Premetto che la canzone che ha vinto non mi è dispiaciuta. Non amo per nulla Mahmood, ma Blanco è stato una vera sorpresa per me. Molto bello il testo e la loro interpretazione.Elisa è una regina della musica italiana (anche se la preferisco quando canta in inglese) e sono felicissima che abbia guadagnato un meritatissimo secondo posto. Ha una voce straordinaria, una forte presenza scenica. La canzone presentata, secondo me, era molto Sanremese, forse troppo. Questa potrebbe essere la ragione per cui non ha vinto lo scettro.Stesso discorso per Emma e Noemi. Entrambe hanno portato canzoni che non si addicono alle rispettive personalità. Emma, almeno, ha cantato con molta grinta. Non capisco perché certi artisti si lascino condizionare dal Festival e non si esibiscano, invece, con pezzi più in linea con la loro tradizione. Come hanno fatto i Måneskin che – guarda caso – hanno poi vinto! Fossi in loro, oserei di più. Ora che il genere rock, il più lontano dalla tradizione sanremese, è stato sdoganato, tutto è permesso! Perciò, per la prossima edizione, voglio vedere più determinazione e affermazione della personalità da parte delle donne!Gianni Morandi è l’eterno. Era destinato a guadagnarsi un posto tra gli Dèi dell’olimpo sanremese e così è stato. Ha moltissimi fan ed è piuttosto apprezzato anche dalla critica. Coraggioso soprattutto a partecipare dopo tutti questi anni di attività. Ma Gianni è un vero Cantante, vive per la musica e non può fare a meno di esibirsi.torna all’indice

Conclusioni

Concludo dicendo che questo articolo non voleva essere un mero racconto di come è andato il Festival, ma piuttosto una rassegna delle immagini e delle persone che mi hanno più colpito. Sono sicura che molti di loro torneranno a cantare il prossimo anno.

Invece, mi pare che Amadeus abbia deciso di mollare. Sarà contento il suo amico di sempre Fiorello.

A voi, cosa è rimasto nel cuore? Oppure quale cantante non avete proprio digerito? Scrivetelo nei commenti.

Spero che il mio pezzo vi abbia intrattenuto piacevolmente, magari non proprio come il Festival. Condividetelo con chi ama la musica, in particolar modo quella italiana e che non si perde mai un’edizione del Festival di Sanremo!

A presto,

Firma Cinzia

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