Indice

1. Preparativi

2. Le band del Firenze Rocks

2. Il tragitto verso il concerto

3. Placebo

4. MUSE

5. Cosa ricorderò del Firenze Rocks!

6. Conclusioni

La mia prima volta al Firenze Rocks!

Preparativi

Da rocchettara doc, finalmente sono tornata ad un concerto rock! Quale modo migliore di inaugurare questa nuova normalità, se non recandomi al Firenze Rocks? Dal 2019, ultimo concerto di MUSE a San Siro a Milano, non ho più avuto l’opportunità di seguire la mia band preferita. L’attesa stava cominciando a farsi pesante.
Finché, circa un anno fa, non appena i MUSE confermarono la loro presenza al Firenze Rocks, inviai un whatsapp alle mie due amiche, Laura e Menè, chiedendo loro cosa ne pensassero all’idea di recarci fino a Firenze per l’unica data italiana del gruppo inglese. Indovini la risposta? Sììììììì, dai! Ci arrangeremo per dormire in qualche modo. E così fu. Acquistammo tre biglietti tramite il portale Ticketone, piattaforma che uso regolarmente quando vado ai concerti, e attendemmo più di un anno. Mai tanto anticipo per un concerto rock!

La pandemia ci ha fatto ancora temere

Durante il 2021 e inizio 2022, abbiamo avuto ancora un pochino di paura per la pandemia, perché, in fondo, non eravamo sicure che l’evento avesse luogo, dopo i numerosi rinvii di altri show simili nei mesi precedenti. Solitamente, tuttavia, in estate il virus tende ad essere meno aggressivo. Infatti, per nostra fortuna, e di tutti i fans del rock, le ultime varianti hanno confermato l’ipotesi: molto contagiose, ma molto, molto meno pericolose.

Dove si dorme?

Non tanto per questo motivo, ma piuttosto per ragioni personali, siamo arrivate un po’ sotto la data – lo ammetto – per metterci a cercare un posto per dormire. Pensa che a Firenze, in coincidenza del Firenze Rocks, hotel, Bed & Breakfast e persino appartamenti su Airbnb sono aumentati del 180%, rispetto ad altre date nello stesso periodo estivo o comunque in alta stagione.

Il Firenze Rocks è veramente un evento eccezionale che coinvolge, non solo Firenze, ma la Toscana intera. Ciò nonostante, siamo riuscite a trovare un alloggio tramite Airbnb in un paesino fuori Firenze, Capraia Fiorentina, a pochi passi dalla stazione. Ce la siamo cavata in 3 per 2 notti a soli 168 euro! Avevo visto prezzi da capogiro in città, superiori addirittura ai 1000 euro.

La trepida attesa

Le aspettative sono cresciute a dismisura nel tempo, soprattutto nelle ultime settimane. Ho iniziato a seguire regolarmente il gruppo Firenze Rocks su Facebook (e anche su altri social), in modo da essere aggiornata sulle partecipazioni dei gruppi che precedono il principale, a cui è riservato il “prime time”.

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Le band del Firenze Rocks

Nomi importantissimi sono stati annunciati per tutte le serate: Green Day (in sostituzione degli Aerosmith, con delusione dei loro fans), Red Hot Chili Peppers, MUSE e Metallica. Mancavano, tuttavia, gli altri gruppi, ancora da confermare. In particolare, mi riferisco alle band che suonano prima delle band principali, più altri gruppi minori (nel senso meno noti) che si esibiscono durante il pomeriggio.

Il Firenze Rocks regala una atmosfera total rock, godibile per diverse ore, ogni giorno, per quattro giorni consecutivi. Finanze permettendo, sarebbe da seguirlo in toto. Come usano gli Inglesi per i loro super festival estivi Reading o il mitico Glastonbury. Spero un giorno di poterci andare anch’io!

Ovviamente, ero super curiosa di sapere chi avrebbe suonato prima di MUSE. Sapevo già dei Greta Van Fleet, scelti per l’esibizione prima dei Metallica e mi sono un po’ mangiata le mani: adoro questo gruppo di giovanissimi. Se ti interessa qualche dettaglio in più, ho scritto un pezzo nell’ articolo a proposito dei Maneskin.

La band “spalla” di MUSE

Sappiamo che il Firenze Rocks riesce ad attirare le migliori rock band del pianeta. Tuttavia, non avrei potuto sperare di meglio. Infatti, poco più di un mese prima del 17 giugno, abbiamo appreso una notizia a dir poco incredibile: i Placebo avrebbero suonato la stessa sera dei MUSE! Che fortuna sfacciata! Amo e seguo questa band da vent’anni, da ancor prima di MUSE, conosco a memoria tutti i loro successi. Non li ho mai nominati la mia “fav band”, tuttavia, sono di rango artistico pari ai MUSE, senza dubbio.

Ora, avere la possibilità di vedere entrambe le band esibirsi sullo stesso palco, per di più, una di seguito all’altra, è pura esperienza onirica. Ci sono tratti in comune tra le due band che vi svelerò in seguito. Torniamo quindi al nostro Firenze Rocks.

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Il tragitto verso il concerto

Abitando in città diverse ed essendo il Firenze Rocks lontano da entrambi i luoghi, ci siamo dovute separare per il tragitto: le mie amiche in treno da Milano e io in auto da Alassio. Per fortuna la Visarno Arena è comoda da raggiungere in treno anche da dove alloggiavamo noi. Infatti, sia per il giorno del concerto, sia per visitare Firenze il giorno successivo, abbiamo usato questo mezzo.

Sapevamo che ci sarebbe stato un po’ da camminare. Tuttavia, non avendo noi problemi particolari, ci siamo avventurate di buon umore lungo il percorso, nonostante il caldo torrido. Ad ogni modo, ho assistito a concerti in condizioni molto peggiori: ricordo il caso di Roma, in cui mi recai per assistere al live degli Smashing Pumpkins nel 2002. C’erano quasi 40 gradi, veramente allucinante, e con il mio amico ci eravamo presentati alle 14 davanti al cancello, per poter andare più vicino possibile al palco. È stata una mezza tragedia con tutte quelle persone! Per fortuna, il concerto, di fronte al PalaEur, in un’ambientazione per me incredibile, mi è piaciuto moltissimo e mi sono tanto divertita, con un Billy Corgan in vena di scherzi (rarissimo!).

Dentro al Parco del Visarno

Siamo arrivate alla stazione e abbiamo percorso il tratto a piedi fino dentro al parco il parco, immenso e ricco di vegetazione. Forse un po’ isolato. Nonostante l’affluenza, siamo arrivate al primo ingresso in pochi minuti: due secondi di controllo e siamo entrate dentro all’ippodromo. Peccato essere stati tutti costretti ad entrare nel parterre dal lato più lontano rispetto al palco, sparandoci tutto il lato lungo dell’anello.

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Placebo

Alle 19h30, c’era già tantissima gente! In pratica, non abbiamo fatto in tempo a trovarci un angolino vicino ad uno schermo gigante, in modo da poter vedere un minimo chi si esibiva, senza infilarci troppo nella mischia sin da subito, che abbiamo sentito le prime note. Ci siamo guardate e ci siamo detto: ma sono già i Placebo? In effetti, hanno iniziato a suonare quando siamo entrate nell’arena!

Il cibo e i token

Dopo aver perso la testa per capire quanti token acquistare, per questioni logistiche ci siamo divise: le mie amiche sono andate a prendersi il cibo caldo (sandwich con hamburger o cotoletta), mentre io ho optato per due gelati, sia per i prezzi (il “fantastico” sistema è una grossa inculata), sia per l’aspetto non troppo invitante dei panini.

La musica e la magia

Perciò, sono riuscita a godermi il concerto di Placebo che, purtroppo, è durato una sola ora. L’atmosfera davanti a questo palco gigantesco – era alto una quindicina di metri – con diversi schermi giganti sparsi un po’ dappertutto con cassa annessa, permettendo un’acustica quasi perfetta (almeno da dove ero io), era veramente bellissima! Il tramonto che cominciava ad avvicinarsi, la gente tranquilla che si godeva lo spettacolo, mentre ballava e saltava o fumava o beveva o mangiava…

Tramonto al Firenze Rocks 2022
Per me, è stato il momento migliore di tutta la serata!

I miei video

Ho cercato di fare qualche video decente: qualcuno l’ho perso, qualcuno è venuto abbastanza bene (sarà pubblicato sul mio canale YouTube), qualcuno l’ho cancellato.

I brani

È stato super divertente! I Placebo, lo ripeto, sono una band fantastica: hanno suonato solamente una decina pezzi, perché un’ora è veramente limitatissima per un gruppo con un background di questo tipo.

Hanno scelto alcuni brani tratti dall’ultimo album e qualche vecchio successo. Le mie amiche lamentavano il fatto di non aver sentito, ad esempio, Special needs o Pure morning; io avrei voluto sentire Meds, Jesus’s son e tantissime altre!

I Placebo suonano dal 1995 e hanno praticamente realizzato solo grandi successi. Sono noti in tutto il mondo e hanno una maniera unica di suonare e di scrivere i testi. Brian è un artista fantastico, con una voce unica e inconfondibile. Come i MUSE, i Placebo si riconoscono dopo un paio di note. Li associo spesso al mio trio preferito per la loro aurea costante di tristezza, in quanto nella voce di entrambi i frontman si percepisce quella malinconia di fondo che rende le loro canzoni così particolari e speciali!

Non ho segnato la scaletta intera, ma queste sono le canzoni che mi ricordo (potete sempre cercare la lista completa sul web):

  • Forever chemicals
  • Beautiful James
  • Try better next time
  • Too many friends
  • The bitter end
  • Infra-red
  • Special K
  • Running up that hill

Stranger Things

Una nota sull’ultimo brano, un vecchio successo di Kate Bush, riportato in auge, grazie alla fortunata serie in onda su Netflix, Stranger Things, che amo alla follia. È stato piuttosto inaspettato e super emozionante sentire questo brano suonato live proprio dai Placebo e ammetto che mi abbiano invidiato in molti: tutti gli appassionati di questa serie avrebbero voluto essere lì con me in quel momento!

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MUSE

Finita l’esibizione, dopo circa un’ora di intervallo, puntualissimi come sempre, alle 21:30 sono saliti su palco loro, i grandissimi MUSE! A quel punto, la gente era tantissima: i ritardatari o quelli a cui non interessavano i Placebo, sono arrivati con tutta calma, verso le 20:30. In quel frangente, abbiamo respirato molta polvere, perché, purtroppo, il terreno era talmente secco, da essere state letteralmente cosparse di polvere, quasi fossimo state incensate in chiesa!

Piccolo disagio a parte, il concerto è stato super anche questa volta. Matt ha iniziato con Will of the people, l’ultimo singolo del nuovo album, di cui ha suonato altro altri tre brani, incluso un inedito. Il video di questo brano sarà pubblicato su mio canale YouTube.

Lo puoi anche guardare subito qui, se vuoi!

La scaletta ha previsto successivamente tutti i loro più grandi successi, dai classici come Time is running out, Hysteria e Plugin Baby, ai più recenti Madness, Thought contagion, e così via.

La scaletta di MUSE al Firenze Rocks

Ecco la lista dei brani:

  1. Will of the people
  2. Hysteria
  3. Psycho
  4. Pressure
  5. Won’t stand down
  6. Citizen Erased
  7. Strumentale
  8. Compliance
  9. Thought contagion
  10. Time is running out
  11. Madness
  12. Supermassive Blackhole
  13. Plug in baby
  14. Strumentale
  15. Uprising
  16. Starlight
  17. Brano inedito
  18. Knights of Cydonia

L’emozione consueta della perfezione

Pur avendoli visti tantissime volte dal vivo, mi hanno emozionato di nuovo, senza, tuttavia, rivivere l’atmosfera magica e incantevole offerta dai Placebo che, invece, sono stati la mia prima volta dal vivo.

Concerto MUSE Firenze Rocks 2022
Matt Bellamy aveva una voce pazzesca, con falsetti perfetti che non avevo sentito neppure nei precedenti concerti: Plugin baby è stata eseguita in maniera impeccabile, esattamente come in studio!

Ovviamente, i MUSE hanno presentato un grande spettacolo con fuochi, fumi, nastrini, scenari in ambientazioni stile ultimo album. Infatti, si sono presentati sul palco con maschere di metallo, la stessa che appare nell’ultimo video Will of the People. Un personaggio, in taglia XXL, con indosso la stessa maschera, è comparso sullo sfondo del grande palco.

Will of the people

Sono bastate due note di questo pezzo e l’intero pubblico è esploso, non tanto perché ricordi la stupenda Beautiful People di Marilyn Manson, ma proprio perché la canzone è molto in stile MUSE!

Capita spesso che le loro canzoni richiamino qualche grande successo, ad esempio di U2, Radiohead e altri. Tuttavia, la grande abilità di Matt e compagni è proprio quella di rendere loro il brano al punto da preferirlo all’originale echeggiato.

Il pubblico del Firenze Rocks!

Se all’inizio siamo state un po’ lontane dal palco, preferendo l’acustica perfetta alla vicinanza, nella seconda metà ci siamo spinte un po’ più avanti. Ciò nonostante, eravamo ancora piuttosto lontane, ma almeno stavamo tra la gente che saltava e ballava e ci sembrava di più di essere ad un concerto importante! La mia amica mi avrebbe voluto portare in prima fila, ma io non ho avuto il coraggio, anche perché essendo gracilina, ho sempre paura di finire schiacciata…e non mi pare il caso, nemmeno per ammirare Matt da vicino.

I MUSE e i 20 anni di carriera

Matt e compagni hanno superato la quarantina. Sono ancora dei ragazzi, visto come siamo ormai in grado di gestisce bene l’età avanzata. Bellamy è sempre molto carino, ricorda a tratti Christian Bale (giusto per citare il commento di Lau!); forse ha un paio di rughe in più, ma non ha perso nulla del suo fascino. Pur non essendo un sex-symbol, piuttosto un ragazzo della porta accanto (magari!), sono convinta che il suo successo sia dovuto alla sua serietà e talento estremo nella voce e nel suonare gli strumenti.

Potrei affermare che sia l’esatto opposto di Freddie Mercury, un altro genio del rock con cui sono in sintonia da decenni. Se ti va di leggerlo, ho scritto un bellissimo articolo anche su di lui e i Queen .

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Cosa ricorderò del Firenze Rocks!

L’intera serata è stata indimenticabile, sia per i musicisti, sia per le mie amiche, sia per la location. Non solo, anche per le persone che ho incontrato tra il pubblico. Chi è rock si assomiglia, vuoi nell’abbigliamento, vuoi nell’atteggiamento. Nessuno è stato aggressivo, rissoso o maleducato. Chi è così, di sicuro non è rock!

Mentre giravo i video durante il concerto di Placebo, ed ero da sola e ballavo, moltissimi ragazzi si sono avvicinati, mi hanno fatto un saluto o mi hanno fatto un versetto. Mi sono sentita pure dire che ero la più rock della serata! Sentirselo dire, anche alla mia età, mi ha fatto davvero moltissimo piacere!

Gli over 40 si divertono di più e meglio!

A pensarci bene, erano più gli over 40 che saltavano e ballavano, rispetto ai ragazzi giovani. È logico, poiché i più grandi successi delle band del Firenze Rocks sono legati agli anni 90, quindi a persone della mia leva. Un’altra cosa che ho notato è che, l’avevo già letto in un articolo di Panorama, i ragazzi tendono a separarsi tra maschi e femmine: questo di sicuro alla mia epoca non succedeva!

Un paio di note negative

Non potevo chiudere senza citare almeno un paio di migliorie da apportare. Pura deformazione professionale (unita alla caratteristica comune a molte donne di rompi palle…).

basta token e paninacci

Ho già accennato i famigerati token; in particolare, qui vi parlo del cibo: quando ho sentito Jovanotti che in un’intervista affermava che ai suoi concerti quest’estate non avrebbe portato i “paninacci” che girano di solito ai concerti rock, l’ho applaudito! Perché oltre a non essere stato buono il cibo al Firenze Rocks, ci è costato una mezza fortuna e con il meccanismo dei token, a cifra fissa, i conti non tornano mai. In pratica, tutti alla fine ne avanzano almeno uno. Se pensi che al Firenze Rocks sono state contate più di 200.000 presenze e che un token vale 2 euro, si fa presto a fare i conti in tasca alla società di Milano che si è aggiudicata il malloppo!

Dimmi tu se non questa non è una vera e propria “ladrata”: dopo aver pagato 70 € il biglietto, il costo del viaggio per andarci, ti senti davvero derubato. No comment.

Mi auguro che chi legge questo articolo provveda a migliorare questa situazione. Volete tenere i token? Allora dateci qualcosa di meglio da mangiare!

Linate nel 2018

Ho avuto la fortuna di vedere dal vivo i Rockin’ 1000 a Linate qualche anno fa. A parte il fatto che questa “band” meriti moltissimo, ha un suono talmente potente da farti venire le lacrime per la gioia, ricordo il fantastico cibo che li ha accompagnati. D’accordo, in realtà, i Rockin’ 1000 erano la spalla di un “airshow”, tuttavia, ciò dimostra che si può fare qualcosa di meglio, soprattutto tenendo conto della frequentazione eccezionale del Firenze Rocks.

ET-telefono-casa

L’altro aspetto molto negativo che vorrei sottolineare era l’assenza di campo! Nessuna possibilità di andare con i video in diretta o di inviarli agli amici. Manco Whatsapp funzionava regolarmente, neppure forzando il cellulare dal 5G al 4G. Per chi, come me è un Content Creator, è stato un vero incubo. Postare a posteriori (scusa il gioco di parole) ha un effetto molto più limitato. Non voglio pensare che sia stato doloso, per evitare che la gente pubblicasse materiale in diretta del concerto, lasciando l’esclusiva alle emittenti TV e radio.

Ad ogni modo, la prossima volta organizzatevi meglio e fornite un segnale Wi-Fi gratuito! Dopo tutto, pubblicizzare i vostri contenuti vi fa solo del gran bene!

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Conclusioni

Il Firenze rocks, qualunque sia la tua età, qualunque sia la tua band preferita, qualunque sia la città in cui vivi, è un’esperienza che ti consiglio vivamente e che io stessa voglio ripetere, già probabilmente l’anno prossimo!

Il Firenze Rocks è davvero un evento incredibile, che lascia il segno.

Spero di averti trasmesso un po’ dell’entusiasmo della serata e che seguirai i miei suggerimenti. Non perderti il prossimo articolo che parlerà del tour “undiscovered” della Toscana da me organizzato e vissuto!

A presto,

Firma originale Cinzia Macchi

2 Commenti

  1. aldo

    Brava Cinzia come sempre l’entusiasmo con cui descrivi le tue sensazioni coinvolgono anche chi come me non è mai stato rockettaro.

    Rispondi
    • Cinzia Macchi

      Grazie papino, Ci metto tutta la mia energia quando parlo di musica! 😊

      Rispondi

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