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Indice
1. Supereroi e villans
2. Il ladro di inediti
3. L’arte del phishing
4. La mia analisi del caso
5. Conclusioni
The Spine Collector
Supereroi e villans
Chi è appassionato di fumetti o di film, non può che pensare alla sempreverde contrapposizione tra bene e male, tra lato illuminato e oscuro, tra eroi e villans (davvero molto bella questa parola inglese).Molti superdotati sono tentati dal male, dalla sete di potere e tirannia, dall’imporre il proprio volere sugli altri. Tuttavia, molti si redimono e tornano sulla retta via, seppure negli ultimi istanti prima della morte.È proprio ciò che in fondo tutti desideriamo: un mondo in cui alla fine il bene trionfa, nonostante tutti gli ostacoli e le incertezze che si possono incontrare nel cammino. Dopotutto, i nostri supereroi sono stati creati a nostra immagine e somiglianza. Qualche debolezza la devono pure mostrare.I nostri beniamini
Tuttavia, se in parte accettiamo che siano un po’ “umani”, i supereroi che amiamo di più non posseggono un passato torbido o un animo inquieto, tutt’altro: sono puri, cristallini, senza esitazioni e pronti a sacrificare la loro vita intera al servizio dell’umanità. Perché noi esseri umani abbiamo bisogno di sperare.Per fortuna, basta guardarci intorno: spesso possiamo incontrarli per strada, stringere loro la mano, esultare quando assistiamo a crimini sventati ed esseri umani salvati. E senza stare davanti alla TV. I Vigili del Fuoco, le Unità Speciali, la Forestale, la Guardia Costiera: sono tutti eroi. Insieme a loro, anche semplici cittadini che, chiamati dal senso del dovere, talvolta sacrificano sé stessi per il bene di altri.Anche noi donne, quando affrontiamo tutte le difficoltà della vita di tutti i giorni, ci sentiamo delle eroine, come ho scritto nel mio articolo ”Mi sento come Wonder Woman”.Persino gli animali salvano i loro padroni (e viceversa!) o persone loro sconosciute per istinto, senza alcun condizionamento o ragionamento: avvertendo che qualcuno è in pericolo, si lanciano al salvataggio, anche con probabilità di successo minime.Per tutti questi motivi non comprendo chi spreca le proprie potenzialità per compiere azioni deplorevoli, anche senza infierire male fisico.torna all’indiceIl ladro di inediti
Filippo Bernardini, nel lontano 2016, ha cogitato e perfezionato un crimine degno di divenire un film o un fumetto: si è impadronito illecitamente di diversi manoscritti, prima che gli autori (alcuni molto noti) li pubblicassero tramite i loro editori, usando la tecnica del phishing.Sicuramente, per congegnare un piano di questa complessità, il ladro deve averci riflettuto abbondantemente, probabilmente passandoci plurime notti insonni. Tutto per realizzare quello che, in gergo, si definisce “il delitto perfetto”. Perfetto, fino a quando l’FBI non ha bussato alla sua porta, rivelando al mondo intero chi fosse lo Spine Collector.Il background
Innanzitutto, Filippo si è laureato in lingue orientali alla Cattolica di Milano, specializzato in cinese, con un master in editoria all’University College di Londra, dove viveva e lavorava, regolarmente assunto da una casa editrice, la Simon & Schuster.Grazie a questo impiego, ha avuto l’opportunità di scegliere e contattare, con savoir faire e proprietà di linguaggio, altre case editrici, con lo scopo di farsi inviare opere letterarie ancora inedite da artisti e scrittori, più o meno famosi. In effetti, Filippo non era molto esigente: la novità assoluta costituiva l’unico requisito.Il piano
Come ha fatto ad irretire tanti scrittori, dai più innocenti ai più navigati? Soprattutto, come ha potuto passarla liscia per quasi sei anni?La passione per le lingue e la letteratura non basta quando si vuole compiere un crimine che attraversa il web. Per evitare altresì di essere ricattati o di pagare qualcuno, è meglio agire da soli. Non sappiamo se fin da piccolo (ricordiamo che è davvero molto giovane, avendo 29 anni!) abbia coltivato anche la passione per l’informatica o se l’abbia accresciuta durante gli ultimi periodi, forse unicamente per portare a compimento il suo assurdo progetto. Fatto sta che frodare qualcuno online non è impossibile.torna all’indiceL’arte del phishing
Il fenomeno del phishing, noto da diversi anni nell’ambito dei crimini informatici, è ormai entrato nel vocabolario di uso comune.Ne ho scritto in uno dei miei primi approfondimenti, a proposito della Cyber Security.In pratica il phishing è la forma più semplice di appropriamento indebito di dati tramite il web. Possiamo dire il primo approccio o l’abc di tutti i pirati informatici. In questo contesto, lo preciso sempre, non stiamo parlando di hacker, ma di criminali, ovvero di coloro che commettono azioni punibili legalmente. Nessuna denuncia alle Istituzioni o aziende, ecc. e ai loro metodi antiquati di proteggere i dati degli utenti: si tratta di reati.Filippo è sempre stato ben consapevole di commetterne in questo modo, ma non si è fermato fino a quando non è stato scoperto.Come ci si spaccia per qualcuno che non si è?
Innanzitutto, bisogna avere fantasia e tanta determinazione. Per ripercorrere rapidamente i passi di Filippo, bisogna registrare un dominio (pare ne abbia creati addirittura 160) e cancellarlo subito dopo essere stato utilizzato per lo scopo; associargli un indirizzo e-mail e saper scrivere. Di sicuro, la terza capacità è la più importante, ed è per questo che il piano di Filippo è riuscito quasi alla perfezione.Perché funziona il trucco informatico
I domini creati da Filippo o, in generale da questo tipo di criminali, sono molto simili a quelli originali, ad eccezione, ad esempio, di una lettera. Chiaramente, più è lungo e complicato (costituito, ad esempio, da diverse parole) il nome del dominio, e più è semplice non accorgersi della differenza. Soprattutto quando il logo, lo stile e il gergo contenuto sono assolutamente indistinguibili dall’originale.L’arte di spacciarsi per qualcun altro tramite un’email “farlocca” è catalogata come phishing. Chiaro riferimento alla pesca e alla bravura di fare abboccare qualcuno al nostro amo.In altri contesti simili, si può essere convinti di parlare con qualcun altro al telefono, per questo occorre essere molto attenti a come si risponde ad alcune domande specifiche. Infine, esiste anche la versione dello smishing, quando il phishing è realizzato tramite sms.Il parallelo con il mondo del lavoro.
Un tempo, chi era impiegato nel commerciale, solitamente era provvisto di brillanti doti oratorie, perché, dopo aver ascoltato il potenziale contatto ed aver compreso ciò di cui aveva bisogno, doveva cercare di convincerlo – senza forzature, possibilmente – ad acquistare il prodotto (o il servizio) offerto dell’azienda. Negli ultimi anni, accanto alla favella veloce, si apprezzavano sempre più gli scrittori, ovvero gli abili della lingua scritta, perché componessero lettere ed e-mail più personalizzate, capaci di far breccia nel cuore delle persone.Se ci pensiamo, anche se in modo molto più analitico e professionale, più profondo e meno interessato, queste tecniche si usano ancora oggi per la generation lead.Infatti, per Filippo, essendo del settore, è stato davvero un giochetto scrivere e-mail convincenti, anche agli occhi delle vittime più restie, nelle quali chiedeva senza mezzi termini un rinvio dei preziosi manoscritti. Certo, all’inizio i destinatari saranno stati un po’ scettici, ma, complice da un lato l’insistenza del mittente, e dall’altro la provenienza “ufficiale” della missiva (virtuale), alla fine cedevano e consegnavano il bottino.Eseguire controlli prima di spifferare tutto
In qualche caso è capitato che, solamente a valle del misfatto, i malcapitati avessero eseguito controlli incrociati, per appurare di essere stati raggirati, frodati e derubati, insieme alle rispettive case editrici. Tuttavia, proprio per l’abilità di Filippo di cancellare le sue tracce, scattata la denuncia, le forze dell’ordine si ritrovavano con un pugno di mosche.C’erano anche autori che imponevano la firma di un NDA (Non disclosure Agreement) alle case editrici intenzionate a pubblicare il manoscritto. Nemmeno ciò è servito a fermare il ladro.Regola d’oro: quando si ricevono e-mail in cui ci chiedono di fornire i nostri dati di accesso o, peggio, di inviare preziosi documenti, assicuriamoci innanzitutto che la richiesta sia legittima. Non solo controllando il link, il sito, il logo, ecc., ma cercando qualche info, sia presso i nostri colleghi, sia sul web. Anche al telefono non riveliamo mai informazioni di accesso. Piuttosto, contattiamo noi il professionista in questione e verifichiamo che sia stato effettivamente lui il mandante della richiesta.Altro suggerimento che, a questo punto indirizzerei agli autori e alle case editrici, è di usare l’autenticazione a due fattori. Anche se talvolta ci appare una forzatura o una rottura di scatole, è grazie ad essa che evitiamo problemi come questi.Dove finivano i manoscritti?
Una volta che gli autori si erano resi conto di aver regalato un possibile “best-seller”, la paura principale restava che il ladro se ne appropriasse in maniera indebita, pubblicandolo come se fosse stato scritto di suo pugno. Invece, nessuno degli inediti rubati è mai apparso al pubblico. Filippo li custodiva per sé, nella sua collezione privata.torna all’indiceLa mia analisi del caso
Se il crimine di Filippo non ci pare così grave, se paragonato ad altri, va tenuto conto che si è trattato di appropriazione indebita di proprietà intellettuale. Pensate agli autori e a quanto possano tenere ai loro scritti. Sono creazioni appena partorite, che da pochissimo hanno visto la luce: in pratica, sono dei figli. Farseli sottrarre, per di più da un maniaco, è davvero un dolore atroce.Il tesoretto
Non ci è dato di capire quanti “spine” sia riuscito a collezionare; tuttavia, molti titoli provenivano da autori Best Sellers, come Margaret Atwood (L’altra Grace), Sally Rooney (Persone normali), i successori di Stieg Larsson (Millenium) e persino l’attore Ethan Hawke. Opere letterarie di generi diversi, quali fiction, indie, poesie, storie brevi, sceneggiature. Un bel mix, esaustivo, di manoscritti. Un vero e proprio tesoro.Non posso che pensare a Gollum del Signore degli Anelli quando, in possesso dell’anello del potere, si sfregava le mani dicendo: “Tessssoro, il mio Tesssoroooo…”. Ve lo ricordate?Filippo deve aver pensato per un attimo pensare di essere stato lui il primo a violare quelle opere, leggendole per la prima volta.
Di sicuro Sigmund Freud avrebbe da dire la sua in proposito.
Breve analisi psicologica
Molto probabilmente, si tratta di una personalità distorta e contorta che, per fortuna, si è sfogata sui beni materiali e non sugli esseri viventi.
L’idea di essere i soli ad aver messo le mani su un oggetto, può illudere di possederlo intimamente, finché diventa “nostro”. Anche alla base del collezionismo, sebbene quest’ultimo sia una versione più lieve e non pericolosa, c’è una mania. Si possono collezionare tappi di sughero, sassi, quadri, NFT o…persone.
Conoscenze ravvicinate
Come dicevo, esiste anche questo tipo di collezionismo, deprecabile e deplorevole. Eppure, sia persone di sesso femminile, sia maschile, entrano in questo gioco perverso di passare da una storia all’altra, per soddisfare un bisogno di insicurezza che, purtroppo, è insaziabile. A volte, questa mania è difficile da risolvere persino consultando uno specialista. Nella mia vita ho avuto la sfortuna di incontrarne qualcuno.
In fin dei conti, se ci si lascia irretire in storie di questo tipo, lo si fa sempre consapevolmente. Accettiamo dei compromessi, magari perché la persona in questione ha qualcosa che ci piace e pensiamo che, con il tempo, possa cambiare. Ahaha. Rido perché noi donne siamo speciali in questo.
Tornando alle collezioni di oggetti, a proposito di personaggi strani e particolari, anni fa conobbi una persona decisamente fuori dal comune che aveva (in)sane abitudini. Collezionava insetti schifosi (amava le scolopendre) e teschi. Spesso, girava per i boschi sperando di trovarne. Oppure andava direttamente alla fonte, presso macellai. Che matto!
Il ragazzo in questione era bellissimo. Aveva un talento innato per il disegno: creativo, ma troppo solleticato dal lato oscuro. Ritraeva spesso figure ispirate al regno del male. Mi aveva stregato, perché non avevo mai incontrato una persona così intelligente e allo stesso tempo geniale. Per fortuna, le nostre strade si sono divise per impegni professionali.
Sono sicura che leggendo questo paragrafo, si riconoscerà immediatamente. Non me ne voglia!
Conclusioni
Chiudo il pezzo condividendo con voi una riflessione.
Innanzitutto, difficile al giorno d’oggi stabilire chi sia normale e chi no.
Più cresco e più mi ritrovo circondata da persone che, come me, hanno il loro trascorso, e che non sempre si comportano in modo logico. Già, mi direbbe qualcuno, in modo logico per te; per la tua logica.
Tuttavia, ci sono situazioni in cui si supera la linea che separa il bene dal male. È proprio a questo punto che si sceglie da che parte stare. Perseguire uno scopo, avere un sogno, desiderare un mondo migliore devono spingerci verso il lato positivo della vita.
Spero che anche questo approfondimento vi sia piaciuto. Se anche voi collezionate qualcosa, scrivetemelo nei commenti! Condividetelo con i vostri amici che leggono e che collezionano oggetti (e non persone!).
A presto,
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