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Episodio numero 21 del mio Podcast Articoli in voce
Indice
1. Divertiamoci
2. L'illuminazione
3. L'ego
4. Beginner's mind
5. Felicità
6. Conclusioni
Consigli per vivere meglio e raggiungere la felicità
Ho avuto l’idea di scrivere questo pezzo in occasione del 1° aprile, giorno in cui si celebra il pesce d’aprile e in cui, per tradizione, si è soliti fare o subire scherzi di ogni tipo. La frase che dà il titolo all’articolo, mi è stata spesso ripetuta da una mia ex-collega, dedita alla mindfulness e alla continua ricerca su se stessa.
Oltre a questa, aggiungeva: “la vita è un gioco e noi dobbiamo divertirci” per raggiungere la felicità.
Divertiamoci
L’avessi capito prima….ma meglio tardi che mai, rimanendo nella scia dei modi di dire.
Me ne sono resa conto da pochissimo, molto probabilmente “grazie” a questa situazione, generata dalla pandemia più di un anno fa, che mi ha corretto a esigere un po’ più di allegria, spensieratezza, leggerezza e felicità: queste sono le parole che riempiono i miei pensieri da qualche settima e me ne rallegro immensamente!
Infatti, mi sono resa conto di essermi sempre presa molto sul serio, sia a livello personale che professionale. O meglio, ho finalmente compreso che il mio ego mi faceva prendere troppo sul serio, obbligandomi a comportare in maniera molto diversa da quello che sono veramente e allontanandomi dalla mia essenza. Così, sto cominciando a mollare un po’ la presa.
Mollare sembra un “brutto” termine, ma nel mio caso significa non arrabbiarmi più se qualcosa non va secondo le aspettative.
Ecco una delle tante paroline magiche. Anche se sono tante le considerazioni che si potrebbero innescare attorno ad essa, cercherò di essere meno prolissa del solito, soprattutto perché siamo tutti in vacanza, anche se tra le mura domestiche.
L’illuminazione: la strada verso la felicità
Da dove comincio a raccontarvi come mi sono “illuminata”?
Premetto che pratico la mindfulness da anni. Il suo pilastro fondamentale è vivere il momento presente pienamente, senza farsi distrarre dai nostri pensieri, soprattutto da quelli negativi. Sembra un concetto banale, ma, vi assicuro, non lo è per nulla. Soprattutto per chi, come me, trae “piacere” nel torturarsi a livello mentale. Sarà senza dubbio più d’effetto ascoltare il creatore dell’app che uso (Headspace, che vi consiglio vivamente anche se a pagamento), Any Puddicombe, per me davvero una persona straordinaria nella sua semplicità.
Headspace è ben realizzata, in primis perché ne esistono di più care e sono pure suoi cloni, e poi perché è davvero fantastica: esistono corsi meditativi di tutti i tipi, da fare in casa o all’aperto, esercizi per la mobilità, consigli sulla vita di tutti i giorni. Spesso si rinnova e aggiunge contenuti: pensate che, sembra fatto apposta per me, esistono ore di musica per aumentare il focus. Infine, ci sono le animazioni con personaggi che mettono allegria solo a vederli!).
Andate a visitare il loro canale Headspace su YouTube.
Orbene, qualche settimana fa, dopo la mia meditazione quotidiana, è apparsa una frase (che poi ho realizzato essermi stata presentata anche due anni prima) che diceva “non importa quello che facciamo nella vita, ma come la viviamo”. Ecco il segreto della felicità!
Apriti cielo!
Ho subito pensato al lavoro: ma quindi, anche se non faccio più carriera di così, è importante? Chi mi obbliga a scalare la gerarchia per arrivare sempre più in alto?
La risposta era lì, da tanto tempo, ma non l’ho mai vista veramente: è il mio ego!
L’ego
Sin da bambina amavo la competizione, a scuola e nello sport e mi impegnavo per essere sempre la migliore. Per me, quella era la felicità!
Così è successo, fino a dopo la laurea. Una volta giunta nel mondo del lavoro e parallelamente nella vita adulta (guadagnare dei soldi e poterne fare quello che si vuole), qualcosa ha cominciato a cambiare.
Volevo fare carriera, diventare capo a tutti i costi, come se sentissi di dover dimostrare qualcosa a qualcuno. Poiché quando sono entrata nel mondo dell’aeronautica, una donna al comando di un dipartimento tecnico non si era mai vista, mi sono fissata ancora di più sul mio obiettivo e, parallelamente, ho cominciato a patire le prime delusioni.
Non capivo come mai, essendo intelligente, molto preparata e decisa, non ottenessi quello che volevo. Chiaro, le mie aspettative non erano banali, ma a me sembravano realizzabili. Volevo far vedere io agli uomini di che pasta ero fatta. Ci sono riuscita per molti anni e in diverse occasioni. Nonostante ciò, non mi sono mai accontentata, volvevo di più, arrivare ai vertici.
Diciamocelo, voler fare carriera non è sbagliato in sé; è sbagliato arrabbiarsi o soffrire se non si arriva esattamente dove si vuole, se non arrivano tutti i successi che pensiamo di meritare e che talvolta diamo per scontato. Nulla lo è. Il nostro ego ci fa credere che sia così e prima lo lasciamo parlare “da solo” e prima cominciamo a vivere davvero.
Qui torno alla parolina magica di prima.
Spesso leggo che sono proprio le aspettative a rovinare la vita di chi, come me, ne ha tante e anche di un certo livello. Diverse persone me lo hanno fatto notare nella vita, ma, probabilmente in quei momenti non ero pronta ad accogliere queste osservazioni e le avevo piuttosto prese come critiche (tu pensa!) e archiviate come “inutili”.
Ora mi rendo finalmente conto che è tutto estremamente vero: se ci si aspetta qualcosa dalla vita, da una situazione, da una relazione, ecc., si resta inevitabilmente delusi.
Perché?
Perché di mezzo ci sono elementi al di fuori del nostro diretto controllo e che non possiamo prevedere. Chi mi crea delle aspettative? L’ego, sempre colpa sua.
Qui sta il segreto: zero aspettative, alla faccia sua. In questo modo, qualunque cosa arrivi, anche grande quanto una caccola, sarà inaspettata e quindi super gradita.
Beginners’s mind
Mi ricollego brevemente ad un altro concetto della mindfulness che amo molto: la beginners’ mind, ovvero la capacità di guardare il mondo senza pregiudizi né giudizi, ma con curiosità, come se fosse la prima volta che lo facciamo, proprio come fanno i bambini. I bambini raggiungono senza sforzo la felicità.
Questa mentalità è fondamentale per analizzare i nostri “comportamenti”. Se per un motivo comincia a salirci la rabbia, anziché sfogarla mandando tutti a quel paese, o reprimerla del tutto, bisogna riconoscerla (come direbbe Andy di Headspace, “OK, that’s feeling”) e piuttosto cercare di capire come mai sia arrivata proprio in quel momento. Insomma essere curiosi anche verso noi stessi e non solo verso il mondo che ci circonda.
Molto spesso ci si arrabbia più a causa delle persone che a causa di ciò che accade. Da un lato, c’è l’illusione di poter controllare tutto, dall’altro il fatto che anche gli altri hanno il loro ego che li fa comportare in maniera non sana, spesso lontana dalla loro vera essenza.
Tutti abbiamo il nostro mostriciattolo (cito ancora la mia amica!) e pertanto dobbiamo avere compassione. L’ego va osservato e lasciato lì a lamentarsi da solo, senza ascoltarlo, perché più gli diamo retta, più ci manipola, spingendoci a cercare cose di cui non abbiamo bisogno, come desiderare soldi, carriera, potere, attenzione da parte degli altri, allontanandoci da quello che conta di più per noi, il nostro benessere.
Noi non abbiamo bisogno di nulla, disponiamo già di tutto ciò che occorre per essere felici.
Da quel giorno in cui mi si è aperta questa porta, non mi sono più arrabbiata. Ovvero, sì, qualche parolaccia mi è scappata, ma dopo nemmeno un minuto, ripensando alla frase che ha dato vita al pezzo di oggi, mi facevo una bella risata e tutto passava.
Felicità
L’unica cosa che conta è che io sia felice! Per il momento, mi accontento di essere serena, di vivere la mia mia vita come desidero, senza rimpianti o rimorsi. Vivere apprezzando tutto ciò che si è, tutto ciò che ci offre la natura e tutte le persone che incontriamo.
Se capitasse, strada facendo, di ritrovarmi a capo di una startup unicorno, tanto meglio! Altrimenti, sarò ugualmente felice.
So fare talmente tante cose, sono esperta in talmente tanti campi che solo per questo dovrei essere super orgogliosa di me stessa e sentirmi una star! Ed è così che mi sento. Anch’io ho raggiunto la felicità!
Consapevole (termine chiava della mindfulness) di ciò, sono riuscita in breve tempo a dare vita ad un progetto non banale, quello di scrivere e di realizzare questo sito web. In questo articolo vi racconto i passi tecnici che ho compiuto per arrivare al risultato. Lo trovate qui.
Siamo noi a decidere come affrontare ogni momento della nostra esistenza, siamo noi a decidere se oggi sarà una buona giornata o meno.
Nessun altro, né nessun’altra cosa ha questo potere. Solamente noi. Perciò, se ci siamo svegliati con il piede sbagliato e abbiamo da subito la sensazione che la giornata non andrà per il verso giusto, cerchiamo semplicemente di portare più attenzione alle cose che faremo, per evitare di far avverare tale “profezia”.
Inoltre, per evitare che i nostri pensieri ci assillino, ci distraggano, cerchiamo di restare nel momento presente il più possibile. Solamente così possiamo goderci ogni minuto, senza tormenti sul passato, né tantomeno ansie sul futuro. Dopotutto, nessuno può prevedere cosa succederà.
Se siamo persone a cui piace pensare, non dobbiamo per questo spegnere il cervello, è sufficiente non farsi prendere dai pensieri in maniera negativa.
Conclusioni
Forse vi state chiedendo come mai ho scritto un pezzo così pensante quando invece nel titolo avevo parlato di felicità! In effetti…
Oggi, ad esempio, qui al mare c’è un tempo davvero triste, fa ancora freddino, i caloriferi non partono nemmeno più, non possiamo uscire se non per esigenze comprovate, vista la zona rossa. Ciò nonostante, so che sarà una bellissima giornata. Ho diverse cose da fare e anche alcuni momenti in cui voglio rilassarmi. Chiaro, avrei preferito farlo sul balcone, al caldo del sole, magari con un Chinotto ghiacciato in mano, ma non importa, siamo solo a primavera e di caldo ne arriverà (anche troppo!).
Mi perdonerete se non ho scritto un pezzo sulla Pasqua, ma ho preferito darvi qualche spunto di riflessione per il weekend lungo iniziato da poco.
Non mancherò tuttavia di augurarvi di passare nel modo migliore possibile questa festa con i vostri cari.
Buona Pasqua a tutti!!
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