Indice
1. Toscana giorno 1: Firenze
2. Toscana giorno 2: Lucca e Pisa
3. Toscana giorno 3: Fucecchio, Pistoia e Montecatini Terme
4. Toscana giorno 4: Pontedera (Piaggio) e la Certosa di Calci
5. Toscana giorno 5: Vinci e Volterra
6. Toscana giorno 6: San Miniato, Brugnato e rientro a casa!
7. Conclusioni
Il mio tour raccomandato della Toscana!
Molto spesso, prendere una cartina e osservare quali città o quali attrazioni si trovano nel raggio di massimo due ore di viaggio in auto, può essere una soluzione interessante per organizzare un viaggio un po’ diverso dal solito, alla scoperta del territorio.
Ed è proprio ciò che ho fatto per organizzare il mio recentissimo tour in Toscana. L’ho chiamato undiscovered, perché ho incluso destinazioni sì, note, ma non sempre incluse in un soggiorno di breve durata. Infatti, sono le città d’arte, talmente incredibili che possediamo nel nostro Paese, a far da padrone nel turismo italiano.
Il punto di partenza del mio tour in Toscana
Nel mio caso, ho soggiornato ad Empoli, in un Bed&Breakfast piuttosto carino, appena rinnovato, dotato di cucina in comune, con la possibilità di prenotare la colazione e il cui personale.
Un paio di piccole pecche da segnalarti: il parcheggio non sempre facile da trovare nelle stradine della zona periferica in cui è situato. La presenza di un cantiere adiacente (della stessa proprietà che sta allargando l’accoglienza), non di certo adatto al rilassamento. Infine, sono stata sfortunata io: nella mia camera c’era un condizionatore rumoroso (la plastica di deformava) che mi svegliava di notte.
Detto questo, la location come punto di partenza per un tour della Toscana ha funzionato alla perfezione.
Lo scopo del mio articolo sul tour in Toscana
In questo articolo ti voglio far conoscere i posti che ho potuto visitare durante questa settimana, cogliendo l’opportunità dell’essere già in zona, perché presente al Firenze Rocks (puoi leggere il mio articolo se ti va di approfondire questo tema), affinché anche tu possa godere del patrimonio italiano nascosto anche in città meno rinomate e più piccole.
Toscana giorno 1: Firenze
Ovviamente, Firenze è la prima delle città della Toscana che ho visitato (e per ben due volte), senza, tuttavia, riuscire a visitare gli Uffizi. Persino i MUSE, prima di suonare al Firenze Rocks, ci sono stati, con tanto di post sui Social. Alla vista della loro foto, non ho potuto non pensare al tormentone della Ferragni che ha sdoganato il museo sui social per promuoverlo tra i giovani. Pur non essendo una follower di Chiara, ho ritenuto questa iniziativa molto intelligente, visto il potere mediatico di questa imprenditrice giovanissima. Infatti, i numeri hanno confermato questo pensiero: un vero e proprio boom di ingressi!
A Firenze, ho potuto ammirare, passeggiando tra le vie della città, Palazzo Vecchio e la statua del David (o meglio la sua replica) di Michelangelo, Santa Maria del Fiore, Santa Maria Novella, e altre attrazioni artistiche sparse ovunque. Sono anche entrata in negozi che dove abito non sempre sono raggiungibili, come Lego, Pylones e molti altri.
Let’s go digital
La prima mostra che ho avuto il piacere di visitare è stata Let’s go digital a Palazzo Strozzi che ti consiglio assolutamente! Evento straordinario, non solo per la Toscana, ma per l’Italia intera. Il biglietto non è caro, sono solo 10 €, ma vale la pena di ammirare per la prima volta l’arte digitale. Ho trovato un paio di opere incredibili, la più bella è addirittura gratis, perché esposta all’esterno del museo. Qui sotto un video ti mostra il tipo di opera.
All’interno troverai molte sorprese, tra cui anche un piccolo regalo, perché ti permettono di scaricare un tipo di NFT tramite QR code.
Palazzo Pitti
L’altro museo che ho visto è quello di Palazzo Pitti, che non avevo mai visitato. La maggiore attrazione è la Galleria Palatina, dove sono esposte opere di incredibili artisti, quali Raffaello, Tintoretto, Andrea del Sarto, Rubens, Caravaggio, solo per citare i più conosciuti.
Purtroppo, alcune delle opere di Raffaello erano presso altre mostre (ad esempio la Velata); pertanto, sono state sostituite da altre opere un pochino minori, ma, tutto sommato, sempre molto interessanti a livello artistico. Esiste, sempre interno del Palazzo Pitti, anche una sezione di arte “moderna”, dove si possono ammirare opere dell’Ottocento e Novecento.
Per visitare tutto il palazzo tenete conto che ci vogliono almeno tre ore, perché ci si ferma molto ad ammirare le opere più famose ma anche a guardare le varie sale e poi è molto molto vasto; vale proprio la pena di spendere 16 € a persona! Le opere più belle sono la Madonna della Seggiola di Raffaello che conosco molto bene, perché la mia cara mamma, pittrice specializzata in falsi d’autore, ne ha realizzata una meravigliosa.
Il cibo in Toscana
Per un pranzo veloce, ma tipico della Toscana, ti consiglio di andare a mangiare una schiacciata come si deve al Girone dei Ghiotti, in via Cimatori, uno dei bar più rinomati dai giovani per godersi questo tipo di piatto (le recensioni sono tutte ottime!). La schiacciata in questione, oltre ad essere stata freschissima e con ingredienti pregiati, era davvero molto buona! Peccato per il posto piccolo per sedersi, la maggior parte delle persone, infatti, si siede in strada. Ah! Attenzione agli spuntoni di ferro che spesso sono posti sui gradini degli ingressi!
A Firenze abbiamo anche gustato un ottimo Ricciarello, così si chiama il dolce tipico fiorentino di pasta di mandorle, presso la pasticceria più antica e famosa di Firenze: la Scuderi in piazza San Giovanni.
Toscana giorno 2: Lucca e Pisa
Lasciata Firenze, il giorno seguente mi sono recata a Lucca, famosissima per il Lucca Comics, evento globale che riguarda i fumetti, che richiama cosplayer da tutta Italia e non solo, al quale non ho mai partecipato, causa meteo spesso incerto.
Lucca è una città che vale veramente la pena di visitare se si è in Toscana: sono stata piuttosto fortunata nel vederla praticamente deserta. Stavano però preparando il palco per il Lucca Summer Festival che attira, come il Firenze rocks, molti artisti di fama internazionale: Kasabian, Liam Gallagher, Zucchero, Justin Bibier, Ben Harper, John Legend, per citarne alcuni.
Oltre al Duomo di San Martino, bellissima la piazza dell’Anfiteatro, racchiusa da una disposizione ovale delle case, che ricorda vagamente Piazza Navona, e densa di locali dove si può mangiare e bere a mezzogiorno o di sera.
Pisa
Dopo Lucca, abbiamo deciso di fare un salto a Pisa solamente per ammirare Piazza dei Miracoli, una delle principali attrazioni dell’intera Toscana. Il cielo era di un blu talmente perfetto, da sembrare finto. Meraviglioso visitare questa piazza nel tardo pomeriggio. Oltretutto, abbiamo anche assistito alla processione per la Celebrazione del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, capitanata dall’Arcivescovo.
Purtroppo, proprio a causa di questo, non ho potuto visitare la Cattedrale, perché, avendo le spalle scoperte, rischiavo di irritare l’Arcivescovo in questione, che, di certo, non avrebbe approvato il mio look! Vabbè, sarà per un’altra volta!
Abbiamo anche visitato il chiostro, dove abbiamo realizzato delle foto piuttosto artistiche, come questa.
Come tanti, anche noi ci siamo messi a scherzare sulla torre pendente, realizzando la classica foto di chi ti tiene la torre in piedi, affinché non cada!
Toscana giorno 3: Fucecchio, Pistoia e Montecatini Terme
Il giorno seguente, prima di dirigerci a Pistoia, ci siamo avventurati in un paesello, Fucecchio, per cercare un’attrazione che forse non abbiamo centrato in pieno…Siamo infatti capitati in un posto un po’ isolato, probabilmente neppure molto frequentato (persino la gente del posto non l’aveva visitato!). Ad ogni modo, ci siamo “arrubbate” (per dirlo alla De Luca) alcune prugne direttamente dall’albero.
Abbiamo optato per Pistoia, lasciando Arezzo per un futuro tour della Toscana. Molti anni fa, mi ero recata in questa città direttamente da Sestri levante, dove ero in vacanza con i miei genitori, con alcuni amici, per assistere ad un concerto del Pistoia Blues in cui si è esibito Mick Taylor, l’ex chitarrista degli Stones!
Ho deciso quindi di tornare per rivedere questa bellissima città, molto molto interessante dal punto di vista artistico, con la sua Cattedrale di San Zeno e l’annesso Battistero.
Abbiamo pranzato in un ristorante con buone recensioni: ho assaggiato degli ottimi pici cacio e pepe (pensavo che questo tipo di condimento fosse tipico romano e invece lo fanno molto bene anche in Toscana); nell’attesa, abbiamo gustato un pinzimonio, che nonostante l’elevato prezzo, aveva delle verdure che di solito non si trovano: cipollotti e ravanelli; molto apprezzato, sopratutto a causa del caldo torrido emanato dai muri circostanti. Alcuni, invece, hanno assaggiato i funghi fritti che, tuttavia, erano un pochino troppo pesanti e unti.
Montecatini terme: un tuffo nel passato
Lasciata Pistoia, nel pomeriggio siamo andati a Montecatini Terme. Altra destinazione toscana che merita assolutamente una visita. La parte della città al di fuori delle terme è elegante e moderna, con negozi particolari. Il parco dove è situata la struttura delle terme è un pochino fuori mano e bisogna camminare un bel po’, ma ne vale la pena.
Una volta giunti alle Terme ci sono due possibilità: la prima è quella di recarsi al mattino, spendere 15 € per entrare con annessa la cura idropinica (consigliata in caso di stitichezza o ritenzione idrica); oppure, nel pomeriggio si paga 6 euro e si può visitare tutto l’interno, senza, tuttavia, toccare un goccio di acqua di fonte, ma solo quella del bar!
L’ambientazione è a tratti vintage e un pochino lasciata andare. Ci siamo chiesti se fosse effettivamente un posto frequentato e ci hanno rassicurato che al mattino è molto affollato. Nel pomeriggio, invece, non essendoci la cura, è visitato solo da turisti giunti per scattare foto e godersi un pochino di fresco. La struttura è meravigliosa ci sono angoli da cui si ammirano piscine circondate da colonne, che rende il luogo importante: si capisce che un tempo era frequentato da gente molto benestante, soprattutto a inizio ‘900.
In realtà, la struttura principale risale alla fine del Settecento. Mi è piaciuto il bar, dove si respira un’atmosfera in perfetto stile Downton Abbey, dove mi sono immaginata di essere per un attimo Mary. Dimmi se non ho ragione!
Toscana giorno 4: Pontedera (Piaggio) e la Certosa di Calci
Ci siamo diretti, piuttosto eccitati, a Pontedera per visitare il museo della Piaggio! Ti dico subito che è necessario prenotare la visita, perché altrimenti non ti fanno entrare. Ci sono due opzioni: libera che guidata e, in caso tu non conosca bene l’azienda, meglio scegliere la seconda. Nel mio caso, lavorando per la Piaggio “sbagliata”, come affermo spesso scherzosamente, conosco tutti i dettagli. Ad ogni modo, ho origliato la guida accanto a noi e ammetto che conosca la storia piuttosto bene! Dovremmo imparare dai nostri cugini, non solo in questo, ma anche altro. Lascio da parte la polemica, non è il luogo adatto.
Il museo è un vero spettacolo, ci sono diverse sezioni, tutte da ammirare con attenzione.
La storia di Piaggio
Appena passato l’ingresso, ci appaiono, appese a strutture metalliche, alcune fotografie storiche. Ad esempio, dello stabilimento di Finale Ligure dove ho lavorato per sette anni, quello di Sestri Ponente e del più “recente” di Pontedera. Sito risparmiato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, perché nei pressi di un ospedale.
La vespa è stata ideata da Corradino d’Ascanio, di cui una sala riunioni della palazzina di Finale ne portava il nome. Da allora, soprattutto dopo essere stata immortalata nelle scene de Vacanze romane e La dolce vita, la Vespa ne ha fatta di strada: è ormai leggenda.
Un mio amico possiede una vespa del ‘63, modello Sprint, con il faro rettangolare e di colore celeste, che si è portato appresso fin negli Stati Uniti, dove lavorava. Mi ha raccontato che spesso nei dintorni di Seattle, organizzano raduni di Vespa, ai quali partecipano migliaia di appassionati! Ha sempre definito questo prodotto, e il suo successo, un vero e proprio miracolo.
I modelli
I modelli esposti nella parte centrale del museo sono tantissimi: da quelli storici a quelli avventurosi; quelli moderni che replicano modelli passati, rifatti negli anni 2000: sono tutti stupendi.
Vespa d’autore
C’è pure una sezione dove le Vespe sono state dipinte da artisti importanti: una di queste aveva il pelo di mucca e il prato finto! Alcune mostravano disegni del mare con tanto di ombrelloni o soggetti più esotici come la tigre. Persino Pinocchio è stato ritratto su un modello!
Dopo la Vespa, l’Ape
Una sezione è, invece, dedicata all’Ape Piaggio: pur non amando questo prodotto in modo particolare, i modelli esposti sono incredibili. Da quello dei pompieri, al carretto siciliano, o quello indiano!
Le moto
Per gli appassionati del genere, sono esposte anche moto da corsa, fra le quali quella dello sfortunato Simoncelli. Puoi ammirare anche alcune moto Guzzi e Gilera. Ho visto anche una Lambretta nella collezione!
La Vespa, il cinema e la musica
Infine, si entra un’area musicale, dove si possono ascoltare le colonne sonore o guardare video e spezzoni di film, in cui è protagonista la Vespa. C’è addirittura un juke-box digitale dove si può scegliere il brano da ascoltare. Indovina che cosa ho messo io? Ovviamente la più iconica delle canzoni dedicate alla vespa: 50 special di Lunapop!
La Certosa di Calci
Lasciata Pontedera, ci siamo avviati alla Certosa di Calci, perché ce l’aveva consigliata una signora di Vinci, pur non essendo tra le principali attrazioni della Toscana. La nostra visita è stata incredibile e unica: per questo, ho deciso di dedicarle un intero articolo, programmato a settembre. La guida era talmente entusiasta della mia iniziativa, che, una volta da lui approvato, il mio articolo fara parte del patrimonio della Certosa!
Toscana giorno 5: Vinci e Volterra
Ci siamo recati a Vinci per visitare il museo Leonardiano. Come si fa, una volta a Vinci, a non ammirare (e comprendere) le opere meccaniche del genio di Leonardo? Avevamo anche la possibilità di visitare la casa natale, ma, non avendo tantissimo tempo, abbiamo privilegiato il museo. In esso, si trovano ricostruzioni in miniatura delle macchine che Leonardo ha pensato. Infatti, Leonardo non ha realizzato fisicamente queste opere di ingegneria, ma le ha solo progettate. Pertanto, quando si parla di Leonardo come ingegnere, in realtà bisognerebbe specificare che è stato un ingegnere progettista.
Ad ogni modo, alcune macchine progettate sono state costruite negli anni a venire da persone o da fan (per usare un termine moderno) di Leonardo, e utilizzate per realizzare le opere, per le quali Leonardo l’aveva disegnate. Alcune, invece, sono rimaste modelli.
Non ero molto in forma quel giorno, pertanto, faticavo nel comprendere perfettamente i meccanismi, senza vederli in funzione. Solo per alcuni era presente un video (rendering) di simulazione. Peccato che, ad un certo punto, si sia messo perfino a piovere!
Volterra: viaggio allucinante!
Nonostante ciò, ci siamo recati comunque a Volterra, un paesino in piena campagna toscana, situato in cima ad una collina, piuttosto isolato, che ci ha portato via parecchio tempo in macchina: un’ora e mezza all’andata e altrettanto per tornare.
Le strade in Toscana
La Toscana, mi duole dirlo, non è ben servita dall’autostrada, soprattutto in questa zona dove, a parte la FI-PI-LI, la superstrada che, come dice il nome, collega Firenze Pisa Livorno, le altre sono strade non bellissime, piene di curve e di gobbe. Mi è persino comparso un dolore al collo!
Ne approfitto per avvisarti che è molto pericoloso passare nei paesini a velocità sostenuta, perché gli attraversamenti pedonali rialzati non sono segnalati: mi è capitato di fare dei salti da mezzo metro in auto! Come minimo, ci lasci le sospensioni!
La terra dell’alabastro
Volterra ci ha stupito: innanzitutto Volterra è la patria dell’alabastro, quella pietra translucida e semi trasparente, raccolta in grotte all’interno di ovuli e poi lavorata. Tutti i negozi vendono molte realizzazioni in questa pietra; mi sono permessa solamente un piccolo anello e un paio di uova con supporto. Si trovano vere e proprie opere d’arte: una delle mie preferite era un libro aperto luminoso. Infatti, le realizzazioni più interessanti hanno al loro interno una luce che rivela la trasparenza della pietra ed eventuali venature pregiate presenti in essa.
A questo proposito, abbiamo visitato il museo (biglietto cumulativo da 5 euro che permetteva anche la visita al Battistero e alla Chiesa) dedicato agli artigiani che lavorano l’alabastro. Alla fine, una teca contenente le opere più belle di questi maestri, in cui, un gioco di luci colorate, ne esalta la peculiarità.
Il ristorante la Golpaia
Qui ti racconto l’unica mia vera esperienza culinaria toscana al ristorante la Golpaia a Cerreto Guidi, situato a pochi km da Empoli. È un po’ fuori mano e per andarci bisogna percorrer una strada non facilissima (abbiamo scoperto al rientro che esiste un’alternativa, più lunga, ma più sicura, soprattutto per chi beve un paio di bicchieri di vino).
La location è incredibile: si tratta di un complesso di edifici di recente costruzione, affacciati su una distesa di colline toscane. Abbiamo avuto la fortuna di chiedere espressamente un tavolo appena liberato, in pole position davanti alla magnifica vista. Mangiare con un panorama del genere non capita tutti i giorni!
Le colline toscane
Peccato esserci stati solo di sera, perché di giorno deve essere ancora meglio, caldo e marmocchi permettendo, ovviamente (pare che sia super frequentato da famigli, specialmente nel weekend). Le colline toscane sono di diverse altezze, presentano sempre cipressi in fila, parti coltivate, distese di vigne e un casolare che domina dalla collina.
Leonardo le ha ritratte con dovizia nei suoi dipinti.
Menu ricco, mi ci ficco!
Il menù è tipico, ma ricercato, con tanti piatti talmente buoni, da avere l’imbarazzo della scelta. Abbiamo mangiato molto bene, spendendo il giusto sia per la location sia per la qualità del cibo. Anche il personale che ci ha servito era molto piacevole. Super consigliato, ovviamente previa prenotazione.
Toscana giorno 6: San Miniato, Brugnato e rientro a casa!
L’ultimo giorno, prima di lasciare la Toscana, abbiamo fatto tappa a San Miniato, perché vicinissimo ad Empoli. Anche questo paesino, leggermente meno isolato di Volterra, merita di sicuro una visita! C’è una torre immersa nel nulla, da cui si ammira un paesaggio a 360 gradi. È sufficiente scarpinare un po’ dalla Cattedrale. Tornando nel centro del paesino in cerca di un bar, abbiamo bevuto un ottimo caffè in un bar (Essenza) che offre anche un servizio camere e che all’interno vende gioielli realizzati da artisti locali e no. Ho approfittato per farmi regalare una bella collana!
L’outlet che non conoscevate
Chiudo con l’ultimissimo stop del viaggio: Brugnato, l’outlet delle Cinque Terre. Ogni volta che mi reco in Toscana e, effettivamente, negli ultimi anni è capitato parecchie volte, mi fermo in questo outlet, non molto affollato, ma con qualche negozio degno di nota e, ovviamente, qualche offerta. È situato proprio all’uscita dell’autostrada di Brugnato ed è a circa una mezz’oretta dalle Cinque Terre. Se passi da lì, fermati!
Conclusioni
Inutile dire che questo viaggio mi sia piaciuto moltissimo, ho visitato luoghi che ricorderò a lungo e non vedo l’ora di ripetere l’esperienza! Non posso confermare che scriverò un articolo ad ogni viaggio; piuttosto capiterà quando avrò qualcosa da dire di unico!
Ecco perché questo tour secondo me ha meritato il mio impegno: un itinerario studiato in base alla localizzazione geografica, piuttosto che in base alla notorietà. Sono curiosa di testare questo modus operandi anche per altri viaggi.
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A presto,
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