Indice
1. Le ricerche degli utenti
2. Le ricerche su Google degli Italiani
3. Le ricerche su Google degli utenti in altri Paesi
4. Gli altri report resi disponibili da Google
5. Analisi dei risultati
6. Conclusioni
Il report annuale di Google
Prima di entrare nel vivo delle ricerche effettuate dagli utenti durante il 2021, permettetemi un pensiero sull’anno che sta per finire. Il 2021 è un anno in cui avevamo riposto molte speranze e che invece si è rivelato un mezzo (direi totale) disastro, in molti aspetti. Personalmente sono contenta di entrare in un nuovo anno.
Tradizioni
È tradizione che, all’avvicinarsi del 31 dicembre, molti di noi sentano la necessità di stilare una lista di buoni propositi per il Nuovo Anno. Alcuni potrebbero inserire una dieta o il praticare uno sport; altri potrebbero voler imparare una nuova lingua, altri persino cambiare lavoro. Una certa dose – tra i quali mi inserisco – potrebbero prefiggersi semplicemente di trovare il coraggio di uscire dalla propria zona di confort e prendere finalmente in mano le redini della propria vita.
Classifiche
Quello che mi è sempre piaciuto osservare negli ultimi giorni dell’anno sono le classifiche che propongono i media o il web, nelle quali si analizza l’anno appena trascorso secondo diverse regole, a seconda del campo prescelto.
Le più famose sono: gli eventi sportivi più importanti dell’anno, le scoperte scientifiche più di valore, le aziende in cui si lavora meglio, e così via, sino ad arrivare alle ricerche degli utenti sul web (Google in particolare).
Le ricerche degli utenti
Ovviamente, in questo articolo mi occupo dell’ultimo tipo di classifica citato, ovvero delle parole che gli utenti del web cercano sui motori di ricerca, perché ritengo sia d’utilità sapere per quale motivo gli utenti si rivolgono al web.
Google, il re dei motori di ricerca
Va da sé che il motore di ricerca per eccellenza, perché il più utilizzato, sia Google. Tuttavia, non è il solo: ci sono anche Bing e Yahoo che possono fornire risultati diversi a parità di parole digitate. Come mai, mi chiederete voi? Perché ognuno dei motori ha alla base un algoritmo diverso e proprietario, grazie al quale sono forniti all’utente i risultati delle sue ricerche.
Questi algoritmi, non solo devono fornire una lista di link allineati con il risultato che l’utente si aspetta, ma devono anche saper interpretare la cosiddetta ricerca semantica, ovvero cosa l’utente intendesse davvero trovare usando quella/e parola/e.
Tipi di ricerche
Esistono diversi tipi di ricerche: per parole chiave, o per frasi di senso più o meno compiuto che l’utente indica al motore nell’apposita barra di ricerca. Negli ultimi anni, grazie ai nuovi applicativi, le ricerche possono essere svolte anche dettando al motore la frase o la parola in questione; infine, si può anche utilizzare il nostro assistente vocale preferito affinché ci aiuti a trovare ciò che ci serve sul web.
L’altra faccia della medaglia del web
Naturalmente Google può trovare solamente quello che c’è. Non solo, il suo algoritmo deve scegliere tra i milioni (in alcuni casi addirittura miliardi) di siti in cui compaiono le parole ricercate dall’utente. Vi avevo già parlato dei valori che l’algoritmo di Google valuta per ciascun sito: pertinenza, qualità e performance. In base a questi criteri, classificati con pesi le cui percentuali non sono note, Google classifica i siti web. Più il sito compare in alto a questa classifica – che si definisce organica, perché non a pagamento, ovvero non sponsorizzata – più il sito in questione è utile per l’utente.
Per questo motivo, chi vuole o necessita farsi trovare da Google per un certo argomento, prodotto, servizio, ecc., deve realizzare il proprio sito il più possibile allineato con le regole di ciascuno dei motori su cui vuole apparire. Ciò significa conoscere il modo in cui ragionano, da un lato, le persone fisiche e dall’altro, l’algoritmo dei motori di ricerca.
La parte interessante arriva proprio qui: se sia logico che gli interessi, le motivazioni e le intenzioni degli utenti cambino nel tempo, meno ovvio è che anche l’algoritmo dei motori di ricerca possa variare di tanto in tanto. Certamente Google annuncia in grande stile che questi aggiornamenti stanno per attivarsi, con le gioie e dolori annessi. Pertanto, chi lavora nel web, deve mantenersi costantemente aggiornato in entrambi i contesti.
Per fortuna esistono anche aziende specializzate in quest’analisi che danno una grossa mano a noi poveri sviluppatori. Tuttavia, farsi un giro nelle guide che offre Google online, è sempre buona regola, anche perché possiamo scoprire qualcosa di interessante rispetto ai nostri competitors e avvantaggiarcene.
Le ricerche su Google degli Italiani
In questo articolo tratterò unicamente la prima parte relativa alle abitudini delle persone, al fine di non dilungarmi troppo in vista della chiusura dell’anno e lasciarvi più spazio e tempo.
Google Trends
Google mette a disposizione uno strumento utilissimo in tal senso: Google Trends. Grazie ad esso, si possono ottenere tutti i dati relativi alle ricerche degli utenti in un periodo variabile, fino a coprire un intero anno. Non solo, Google stesso compila dei report, alcuni sotto forma di video.
Ad esempio, se volessi tracciare l’andamento delle ricerche della parola Copywriting, potrei selezionare, oltre alla parola stessa, anche il territorio – ad esempio l’Italia. Google fornisce i risultati in base alla localizzazione geografica, in base agli argomenti correlati e in base alle ricerche associate, avvicinandoci così alla ricerca semantica.
Si può chiedere a Google di mandarci per e-mail un alert relativo alle parole chiave che ci interessa monitorare.
La fine del 2021 è vicina
Come vi dicevo all’inizio dell’articolo, in questi giorni, molti professionisti del settore stanno parlando dei risultati delle ricerche effettuate durante il 2021. Il più delle volte si rimane stupiti dei risultati, perché ai primi posti delle varie categorie, troviamo parole o persone non molto “di valore”. Altre volte, invece, si ottengono risultati interessanti che, da un lato ci servono per meglio orientare i nostri sforzi per essere trovati dagli utenti, dall’altro ci permette di comprendere meglio il genere umano.
Infatti, anche solo per semplice curiosità, scoprire quali parole sono state cercate negli altri Paesi del mondo, ci può far meglio capire le diverse culture; gli interessi, le preoccupazioni, le domande, i dubbi, ecc. sono peculiari di ogni popolo e – ovviamente – legati al territorio. Lo stesso ragionamento si applica se si ragiona per un Paese a livello regionale.
I risultati delle ricerche degli utenti nel 2021
Se su Google Trends apriamo “Un anno di ricerche” e selezioniamo l’Italia, si evince abbastanza facilmente che la maggior parte delle persone che usa Google per la ricerca ami il calcio. Non ho volutamente scritto che si tratta di uomini, ma – resti inter nos – l’ho dato per scontato. È incredibile, almeno per me, che la parola più cercata sia Serie A e la seconda Europei. Tra i personaggi, il più googolato è Christian Eriksen, il giocatore danese che ha avuto un malore durante gli Europei di calcio. Dicasi lo stesso per la categoria eventi: la prima ricerca è stata sulla Serie A. Scusate il commento, ma che soddisfazione rendersi conto che la propria nazione pensa quasi unicamente al pallone!
Oltre al calcio c’è di più?
Per fortuna, ad un certo punto compare anche qualche altro nome, come quello del Presidente del Consiglio.
Forse un po’ meglio siamo andati nella categoria “Cosa significa”, in cui al primo posto c’è il DDL Zan. In questo caso, molte persone si sono documentate su un argomento importante, sicuramente per capire più a fondo l’argomento oggetto del decreto. È stato anche cercato il termine annesso transgender. Anche la parola resilienza, spesso abusata, è stata oggetto di ricerche. Segnale che indica un certo interessamento per i nuovi contenuti che trasmettono i media di vario tipo.
Il Covid, ancora protagonista
Certamente anche il 2021 ha visto di nuovo protagonista, praticamente indiscusso, quasi al pari di Mario Draghi, il Covid-19 e gli argomenti relativi: vaccini, prenotazioni, Green Pass (che compare in diverse categorie), SPID, ecc. Nelle ricerche locali al primo posto sono stranamente comparsi i benzinai, seguiti da pizzerie, bar, ecc.
Le ricerche su Google degli utenti in altri Paesi
Se diamo uno sguardo alle ricerche eseguite negli altri Paesi Europei, ad esempio in Francia, in Spagna o in UK, notiamo innanzitutto che per ognuno di questi Google fornisce una lista diversa di categorie. Sarebbe interessante conoscerne la ragione, ma temo che ciò non sia possibile.
I Francesi, i Tedeschi e gli Spagnoli
Ad ogni modo, i nostri vicini Francesi non sono andati tanto meglio di noi nelle ricerche; per loro fortuna, la parola Afghanistan è la più googolata nella categoria eventi del 2021. Ciò mi rassicura, dato che nella seconda metà dell’anno, quel Paese è ripiombato in una crisi sociale e umanitaria al pari – se non peggio – di quella in uscita dalla Guerra del Golfo degli anni ’90.
Il calcio è il dominatore in molte categorie e lo stesso dicasi per i Tedeschi: è incredibile come anche per loro, il personaggio più ricercato del 2021 è Christian Eriksen. Mi domando, a fronte delle elezioni quanti si siano effettivamente documentati a riguardo, andando, ad esemplo, ad effettuare qualche ricerca sui possibili successori di Angela Merkel.
Gli Spagnoli sono un po’ più creativi, lo sappiamo, e nella categoria “Come” vince su tutti la domanda “come si chiama il martello di Thor”.
I Brits
Gli Inglesi, lo sappiamo, sono più pragmatici e Social dipendenti, perché tra le ricerche troviamo nei primi posti “why Facebook is down” e l’analogo “why Whatsapp is down”. In effetti, se ci si relaziona parecchio con queste due app, nel momento in cui non è possibile inviare o ricevere messaggi, né interagire sul proprio profilo, è indubbiamente una bella scocciatura. Pertanto, conoscerne le cause, al fine di capire se è un problema individuale o globale, può dare un certo sollievo o maggiore preoccupazione a seconda di quale sia il motivo del bisogno di tale connessione.
Gli amici oltreoceano
Mi piace come ragionano gli Americani, sono naif al punto giusto. Pensate che nella categoria “how to be..” nei primi cinque posti gli utenti hanno ricercato: “more attractive”, “happy alone” e “a good boyfriend”! Altra categoria interessante è quella “How to pronounce”, dove troviamo Dogecoin e – mi ha davvero fatto ridere – il nome del figlio di Elon Musk. Te credo…Nella categoria “near me” (vicino a me), mi pare molto sensato, gli Americani non hanno cercato i benzinai, bensì dove andare a vaccinarsi contro il Sars-CoV2 o recarsi per un tampone.
Purtroppo, in questo caso il raffronto è molto limitato, in quanto le categorie in cui Google ha suddiviso le ricerche effettuate degli utenti nel 2021, non sono simili, salvo l’ultimo caso che vi ho riportato.
Gli altri report resi disponibili da Google
Google rilascia altri report, oltre alle classifiche: più che altro si tratta di una serie di link inerenti agli argomenti ricercati. Ad esempio, Google traccia i trends a livello di shopping (negli USA), ovvero quali articoli sono stati più ricercati dagli utenti; oppure quali termini natalizi hanno avuto maggiore attenzione.
Le ricerche sulla salute
Google afferma che la ricerca “come mantenere la salute mentale” ha raggiunto il massimo a livello mondiale. Ci credo. Dopo quasi due anni in balia della pandemia, costretti ad usare sempre la mascherina e a sorridere con gli occhi, a stare sempre attenti a dove si va, con chi si parla, ecc., non ha fatto bene di sicuro a chi già era un po’ suggestionabile o debole a livello mentale.
A questo proposito, vi invito a dare un’occhiata a questo lavoro, in cui alcuni artisti esprimono il sentimento alla base di questo tipo di ricerche.
Papa Francesco
Proprio in occasione dell’Angelus del 25 dicembre, perfino Papa Francesco ha espresso un concetto legato a queste due ricerche. A causa della pandemia, le persone si sono chiuse sempre più in sé stesse, convinte che si possa fare tutto da soli e per sé. Io stessa mi sono trovata – e mi trovo tuttora – nella medesima situazione. Ogni anno che passa, gli amici diminuiscono. Perché in fondo, se non sei un figlio o un fratello o un genitore, il resto delle persone poco conta. Passano tutti in secondo piano. Quando si ha tanto tempo libero, allora ci si ricorda anche degli altri, altrimenti si dedica tutto il tempo alla ristretta cerchia famigliare. Giusto o sbagliato che sia, speriamo almeno che gli amici ci pensino. Io lo faccio molto spesso e alcuni di loro mi dicono lo stesso e io ci credo.
Analisi dei risultati
Quali considerazioni possiamo trarre?
Nel caso del nostro bel Paese, sembrerebbe che siano i più giovani e direi di sesso maschile a “googolare” maggiormente. Potrei anche dire che queste persone non dimostrano poi molteplici interessi, come sottolineavo qualche riga sopra. Che so, in quanti hanno cercato la parola “Afghanistan” o “James Webb” o anche Bitcoin?
Ad esempio, a livello mondiale, la ricerca “come acquistare bitcoin” ha superato quella inerente all’acquisto di azioni. La moneta virtuale sta conquistando sempre più terreno. Se Elon Musk si mettesse seriamente dalla parte della decentralizzazione della moneta, sono sicura che nel giro di qualche anno, le banche sparirebbero dalla circolazione.
Anche la ricerca “come tutelare l’ambiente” ha raggiunto il massimo storico. Dopo mille tormentoni inutili, finalmente uno che sia andato a segno e in modo corretto. Cerchiamo di non perdere l’abitudine di pensare in primis anche al nostro meraviglioso Pianeta!
Per fortuna nel mondo un gran numero di persone indaga su argomenti attuali, non ancora sdoganati al 100%, sui quali sente di aver bisogno di ulteriori dettagli e maggiori chiarimenti.
Mie considerazioni
Può darsi che molti utenti italiani, in particolare quelli delle generazioni X o Baby Boomers, non ritengano la rete una sorgente affidabile di informazioni e, peggio ancora, preferiscano navigare sui Social Media, in testa su tutti Facebook, per trovare risposta alle loro domande. Ne conosco parecchi che si comportano così. Vi dico: non lasciatevi intimorire da Google: l’arte della ricerca richiede un po’ di pratica per essere perfezionata, ma, alla fine, vi darà grandi soddisfazioni. Basta non essere pigri e affidare tutta la nostra materia grigia a Zuckerberg. Almeno non lamentiamoci se poi diffondiamo delle immani “cagate” dando a lui la colpa – e la responsabilità – di non bannare le fake news.
Potrebbe anche darsi che siamo un mondo di ignoranti e che non ci interessa migliorare la nostra situazione.
Poveri autori, scrittori, giornalisti e specialisti
Certo, qualche castroneria scappa anche ai giornalisti, tuttavia, sono anche in grado di correggersi in tempi abbastanza rapidi. Ho scritto un articolo a proposito dl giornalismo. Non sono stata tanto gentile con la categoria in generale, perché la professione merita più preparazione e competenza.
Sono certa che capirete se nelle mie parole c’è un pizzico di indignazione. Tuttavia, non tutto il male viene per nuocere.
Ogni giorno milioni di autori nel mondo – compresa la sottoscritta – si sbattono per scrivere articoli di interesse attuale, che chiariscono vicende complicate, che illustrano un proprio modo di pensare, che vogliono essere d’aiuto agli utenti, e poi si scopre che queste sono le parole più cercate. Senza dubbio, sono una scrittrice d nicchia, ma non mi lascio abbattere, anzi mi sento sempre più motivata ad andare avanti.
Conclusioni
Tornando al discorso salute, soprattutto a proposito di quella mentale, condivido un pensiero comune, che afferma che le persone si sono più incattivite (probabilmente lo erano anche prima, ma la situazione si è inasprita). Infatti, si litiga con molta più leggerezza di prima, ci si comporta in maniera scortese senza pensare alle possibili conseguenze. Sembra quasi che non ci importi più dell’altrui sentimento, agiamo in base del nostro esclusivo interesse. Se sta bene a noi, va da sé che stia bene anche agli altri.
Buoni propositi per il 2022
Vorrei chiudere il pezzo in bellezza, con un piccolo suggerimento: diamo più spazio ai veri sentimenti, all’amicizia e all’amore. Non speriamo che le leggi possano risolvere i problemi al nostro posto; proviamo piuttosto a seguire quell’invito così meravigliosamente potente di Gesù: “non fate agli altri quello che non volete sia fatto a voi stessi”. Basta e avanza.
Spero che il 2022 ci riunisca maggiormente, se non del tutto fisicamente, almeno a livello spirituale, con o senza l’aiuto di Internet. Vogliamoci più bene, pensiamo a chi è solo e ha bisogno di conforto, a chi soffre e non ha di che curarsi. Impegniamoci ogni giorno per rendere la nostra vita e quella delle persone a noi vicine – ma non solo – migliore sotto tutti i punti di vista.
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