Indice

1. I veri protagonisti dello speciale

2. La fidelizzazione degli spettatori

3. Community: il pubblico della TV

4. La fine dello speciale

5. Conclusioni

Fine dello speciale del Tg la 7 dopo 100 puntate

Ho iniziato a seguire lo speciale del Tg la 7 sulla guerra in Ucraina quasi per caso.Il giorno della sensazionale scoperta, a casa in malattia (dopo ben 3 vaccinazioni, l’ultima un mese prima, sono riuscita pure ad ammalarmi di Covid!), volevo informarmi un po’ più approfonditamente sullo status dell’iInvasione dell’Ucraina da parte della Russia. Essendo metà pomeriggio, avevo bisogno di uno speciale: purtroppo, quello del Tg2, che seguivo da una settimana, era stato sostituito da una gara di ciclismo. Facendo zapping e approdando sulla 7, mi sono imbattuta in Enrico Mentana. Ho immediatamente compreso di essere sul canale giusto: chi meglio di Enrico è in grado di condurre uno speciale?

I veri protagonisti dello speciale

Come in ogni show televisivo, amiamo o odiamo i conduttori, gli inviati o gli ospiti. Nel primo caso, si arriva a compiere salti mortali pur di seguire ogni puntata. Se per caso la perdiamo, ne guardiamo la replica sul sito. Nel secondo caso, si evita il programma come la peste. Rare volte capita di guardare uno speciale solamente perché c’è un ospite che stimiamo: mi è capitato recentemente a proposito del prof. Alessandro Orsini, ospite di Giletti. Se vuoi saperne di più, puoi leggere il mio articolo sul professore più amato e odiato d’Italia.

Enrico Mentana

Sinceramente, erano anni che non seguivo Enrico, forse perché la 7 non è uno dei canali che seleziono, a meno che non ci sia un programma che risvegli il mio suscettibile interesse, soprattutto per quanto riguarda l’attualità. Nemmeno durante la pandemia l’avevo seguito. Negli ultimi tre anni, infatti, mi sono affezionata al Tg2 Post con Manuela Moreno e il direttore Gennaro Sangiuliano. Difficilmente perdo una puntata.Enrico, tuttavia, è un grande professionista, da anni ai massimi livelli in materia di conduzione, redazione, ecc. Uno tra i pochi neutrali, ama confrontare le diverse fonti, non ha timore di confessare un errore o di rettificare in caso avesse non intenzionalmente condiviso una fake news. Ci si può fidare tranquillamente, perché si è in buone mani.Tuttavia, devo ammettere che negli ultimi tempi dello speciale abbia perso un po’ la sua oggettività; sui canali social, ho visto alcune sue risposte che mi hanno fatto accapponare la pelle. Spero che, come nel caso di Salvini, sia il suo SMM (Social Media Manager) ad aver dichiarato certe castronerie. In questo caso, mi chiedo perché non l’abbia ancora licenziato.

Dario Fabbri

Mi ha incuriosito da subito la presenza in studio di Dario Fabbri, ospite fisso in qualità di analista geopolitico – per chi ha letto o guardato un film di Jack Ryan, sa perfettamente di cosa parlo – un volto abbastanza noto in TV, ma più che altro a chi si interessa di geopolitica. Ex collaboratore di Limes, una rivista molto amata, dirige da qualche anno Scenari, lo speciale del quotidiano Domani (diretto da Stefano Feltri) e, da un paio di mesi, è anche direttore del mensile Domino.Ho già parlato parecchie volte di Dario Fabbri nei recenti post del mio blog: nella categoria Politica, cercalo: troverai pane per i tuoi denti!

Gli inviati

Diverso il discorso degli inviati sul campo. Qui parlerò unicamente dei tre che hanno presenziato durante la maggior parte degli episodi.

Luca Steinmann

Parto dal più giovane. Luca è un docente italo-svizzero, giornalista professionista, inviato speciale di Mentana nel Donbass. Nonostante la giovane età, possiede una notevole esperienza tra gli scenari di guerra. Il suo punto di vista è incentrato su come la popolazione locale abbia vissuto l’invasione della Russia. Mi piace il modo in cui sviluppa i concetti e come approfondisce i temi. Sembra un ragazzo dolce (e sicuramente lo è), tuttavia è molto determinato e non teme di esprimere la sua. Importantissimo per un giornalista! Non ha neppure paura di recarsi in posti pericolosi per realizzare i suoi servizi che racconta anche nel Tg seguente lo speciale.

Fabio Angelicchio

È l’inviato storico di Mentana, divenuto famoso per aver “impresso” la sua mano in una foto – divenuta virale – ritraente un missile russo caduto in Ucraina, abbattuto dall’esercito locale. Chiaramente, se Mentana non l’avesse precisato almeno una decina di volte, questo dettaglio sarebbe passato inosservato. Oltre a ciò, Angelicchio ha un bel modo di raccontare ciò che osserva. Piuttosto neutrale, oggettivo, ma mai scontato. Sempre sul pezzo e pronto a difendere la sua posizione.

Francesca Mannocchi

Francesca rappresenta il lato umano/disumano della guerra. Molto coinvolgente e coinvolta, appassionata, forse un po’ melodrammatica, ma molto precisa, vanta anch’ella una grossa esperienza. Ha seguito molto da vicino le guerre in Siria e in Afghanistan. Per Mentana, si è spostata negli scenari più “hot” dell’Ucraina, percorrendo migliaia di chilometri. Ha intervistato soldati, anziani, coppie, madri; ha visitato case distrutte, ha immortalato i cadaveri per le strade. Molto toccante.Tuttavia, l’ho già scritto precedentemente, quando seguo uno speciale, personalmente, preferisco imparare qualcosa e non essere sempre ricattata a livello morale o essere messa costantemente di fronte agli obbrobri del conflitto. Lungi da me di denigrare l’operato di Francesca, molto preparata e necessaria, sto solamente esprimendo un giudizio puramente personale. Infatti, anche senza osservare le immagini di Bucha o i racconti strazianti dei superstiti, la mia opinione sulla condanna alla guerra resterebbe immutata. D’altra parte, ritengo che anche chi sia a favore dell’invasione russa non cambierebbe idea, perché messo di fronte ai danni collaterali. Oltretutto, Francesca è anche più interessante quando affronta questioni tecniche.torna all’indice

La fidelizzazione degli spettatori

Così, giorno dopo giorno, mi hanno fidelizzato.Mi informavo, chiarivo concetti, imparavo termini nuovi, certe volte mi divertivo con la sottile ironia di Fabbri, delle rare gaffe di Mentana, ma anche nel leggere su Twitter i post dei fan di entrambi e del Tg. Ne ricordo uno in particolare: “Ci organizziamo la vita per poter seguire le 3 ore quotidiane dello speciale del Tg La7 sulla guerra in Ucraina”. Verissimo, io pure facevo esattamente così e ciò, per addirittura più di tre mesi.

Organizzarsi la vita per seguire le dirette

Non è da poco catturare una vasta audience per tutto questo tempo in un orario, dalle 17 alle 20, in cui si possono smarcare una lista esaustiva di attività di ogni tipo. Ad ogni modo, noto che l’italiano non sia tanto sportivo e, se consideriamo in aggiunta la stagione invernale, forse Mentana ha vinto facile su molti.Tuttavia, pur essendo una maniaca dell’attività sportiva che pratico ogni giorno, 7/7, ammetto di aver seguito con molta attenzione tutte le puntate, rimandando alla fine dello speciale, i miei consueti 30-45 minuti. Conseguentemente, la cena arrivava verso le 21h30, sballando i miei ritmi. Ma ne valeva la pena.

Perché mi sono appassionata

Innanzitutto, per poter scrivere i miei pezzi sulla guerra, ho dovuto documentarmi a fondo su parecchi temi: la storia dell’Unione Sovietica, in particolare a proposito della sua dissoluzione; la storia delle guerre in Europa (su quelle in Medioriente mi ero preparata in passato, in occasione del ventennale dell’attentato dell’11 settembre); la geopolitica, soprattutto dei maggiori Stati europei (UK, Francia, Germania), ovviamente della Russia, ma anche della Turchia e del Medioriente, e di Cina e India.Non dico che i conduttori e gli specialisti seguiti mi abbiano rivelato tutto durante le trasmissioni, occorre anche leggere parecchio, ma, indubbiamente, mi hanno dato parecchi spunti che ho approfondito su diverse fonti.

La geopolitica

Ascoltare l’esperto Dario Fabbri è un piacere assoluto, al pari di quello suggerito in modo sottile dalla pubblicità dello yogurt Mueller. Dario si esprime, con una facilità estrema, in maniera forbita, specifica, ragionata, precisa. Nessuna parola è lasciata al caso, e qualora usasse un termine virgolettato, Dario ci mette in guardia e ci convince, senza forzature, che quello era il modo migliore di comunicare il concetto.Se ti sei perso i suoi interventi agli speciali, puoi sempre andare sul sito del Tg La7 e rivedere alcuni spezzoni delle analisi di Fabbri. Meglio ancora, è ascoltarlo sui suoi Podcast: Nove Minuti su Radio Play. Ti farà venire i brividi!Credo più per invidia che per altro, Dario è stato un po’ criticato e anche preso in giro (insieme a Mentana). Ad esempio, Luca e Paolo a Piazza Pulita l’hanno fatto per mesi, ironizzando sulla sua prigionia. Ecco spiegato il perché della mia foto per l’articolo con Fabbri dietro le sbarre. Anche Crozza li ha imitati in una puntata, con molta più classe, ovviamente. Ora che è stato liberato, i comici non avranno più niente da dire!Tuttavia, rimarrà nei nostri ricordi la vignetta Meme che ti allego qui sotto:
Meme di Fabbri (prigioniero) e Mentana (maratona)

Molte persone seguono la geopolitica!

Mi sono stupita di quante persone in Italia seguano la geopolitica. Probabilmente, un boom in conseguenza della guerra, tuttavia, questa materia interessa tutte le età, le localizzazioni geografiche e svariate professioni. Mi sono stupita dei numeri che i professionisti di cui sopra hanno sui Social!Mi fa molto piacere sapere che gli italiani non seguano solo i gattini o i corpi.

Ridere fa bene (non sempre)

Inoltre, è capitato, durante una puntata – che ho seguito in diretta – che Dario ed Enrico (ormai sono di famiglia!) fossero colpiti da una crisi di ridarella, come capita agli studenti durante una lezione. D’accordo, non è professionale ridacchiare, mentre si affronta un argomento super serio e drammatico come quello della guerra. Tuttavia, è umano ogni tanto lasciarsi andare. Pensa: stare per 3 ore al giorno, tutti i giorni, weekend compresi, davanti alla telecamera (esclusa la pubblicità) e sempre concentrati. Non è facile, anche per i più navigati come Mentana.Li ho perdonati immediatamente. Anzi, mi è piaciuto molto osservare Fabbri mentre sorride! Lo reputo una persona molto simpatica e non seriosa. Dev’essere sicuramente piacevole uscirci a cena per lavoro (ovviamente).torna all’indice

Community: il pubblico della TV

Una volta fidelizzata al programma in TV, ho iniziato a seguire i profili social di tutti: Mentana, Fabbri, Mannocchi, Angelicchio, La7, Tg La7. Il che, mi ha portato anche all’acquisto di alcuni prodotti. Mi spiego meglio. Piacendomi Dario Fabbri “dal vivo” e scrivendo su varie testate, è lapalissiano che sia anche molto interessante ed istruttivo leggerlo. Infatti, ho acquistato diversi numeri di Scenari, sia in formato cartaceo che digitale. Peccato che manovrare un quotidiano vecchia maniera non mi entusiasmi, perché i contenuti e le cartine sono spettacolari! Ultimamente, a causa della diminuzione del mio interesse personale nei confronti della guerra, la maggior frequenza dell’uscita dei numeri, nonché del prezzo, ho interrotto la lettura.

È richiesto il vostro feedack!

Fabbri, dopo un mio reply ad una delle sue storie su Instagram (basate tutte sulle sue presenze alle dirette o sulle uscite delle sue riviste), mi ha chiesto un feedback. Penso lo facesse con la maggior parte di chi, come me, postava un commento sui suoi profili social. Ciò, oltre a lusingare i followers, fornisce importantissime informazioni sul proprio operato.Vista la mia esperienza di lettrice, in qualità di autrice e di professionista del digitale, non ho mancato – ovviamente – di esprimere il mio modesto parere. In alcune occasioni è stato ascoltato alla lettera (ad es. sulla versione digitale di Scenari, a livello di improvement sulla facilità di lettura); altre volte non è stato commentato, ma non è detto che non sia servito. Attendo di vedere implementati i miei suggerimenti nei prossimi numeri di Domino.

Marketing & Sales

Non solo. Resisi conto dell’immenso seguito durante le varie dirette (Fabbri è stato spesso ospite anche di Atlantide, di Report e in altri programmi) ma, soprattutto, sui canali social, ha permesso a Fabbri e Mentana di pensare ad un loro prodotto. Infatti, al giorno d’oggi, grazie agli strumenti di analytics, oltre che allo share del canale televisivo, è molto semplice realizzare analisi di marketing.Ecco perché ad aprile, la strana coppia del Tg La7 ha annunciato un nuovo mensile: Domino, edito da Mentana e diretto da Fabbri e pubblicato su Amazon.Immagino che, come abbia abboccato io, preordinando immediatamente la mia copia cartacea “a scatola chiusa” su Amazon, abbiano seguito l’invito in tantissimi! Infatti, al primo giorno di vendita, era in cima alla classifica dei best sellers! In questo caso, rispetto ad altri che mi hanno innervosito, dato l’elevato valore dei contenuti, non ho nulla da lamentare in merito.

Prima Crea la Community, poi vendi il prodotto

Infatti, vale sempre il discorso: se vuoi vendere un prodotto, per il quale il mercato è maturo ed esistono concorrenti importanti, prima devi crearti una grande community, la fidelizzi con contenuti di alto valore (gli speciali lo hanno fatto gratuitamente) e poi piazzi sul mercato la tua idea. In questuo modo, sei praticamente certo che chi ti segue, lo acquisterà.Ad ogni modo, proprio perché hai esplicitamente chiesto un feedback, lo devi ascoltare e alla svelta. Soprattutto, se tale feedback è negativo: approfittarne per migliorare l’offerta è basilare. Ad esempio, su Domino sono piovute parecchie critiche a livello di impaginazione. Dopo un mese, la rivista, identica a livello cartaceo, è uscita in abbonamento (con un certo risparmio) e, in parallelo, in digitale per Amazon Kindle.

Il mio feedback su Domino digitale

Su quest’ultimo, la mia recensione, inviata in privato tramite messaggio Instagram direttamente a Dario Fabbri che – ignaro della mia durezza – me l’ha chiesto esplicitamente, è stata piuttosto cattiva. In pratica, hanno digitalizzato il cartaceo e buona notte. In qualità di autrice che ha pubblicato un ebook sulla medesima piattaforma, gli ho spiegato come avrebbero dovuto agire per ottenere un vero e proprio ebook, customizzabile totalmente a livello di UX (esperienza utente), per rendere fruibile la lettura. Non so se metteranno in pratica quanto consigliato, perché gran parte del problema è legato al guadagno.

Il prezzo non è tutto

Pur avendo messo in vendita il mensile ad un prezzo molto contenuto (-50% di quello della concorrenza), sperando che alla gente andasse bene così, ciò non è stato sufficiente. Infatti, proprio per il contenuto di alto valore, avrebbero dovuto sì, stare più bassi della concorrenza, ma allo stesso tempo, fornire al lettore una bella esperienza a livello di lettura da tablet. Altrimenti, sarebbe bastato restare sul cartaceo.Non ho mai avuto la fortuna di leggere la rivista della concorrenza, ma temo che, anche in questo caso, avendo abbassato i costi, le opinioni negative ricevute si riferiscono allo stesso modus operandi un po’ furbetto: veloce e poco attento al cliente, non tanto a livello del prezzo, ma proprio a livello del formato. È come se non avessero eseguito un’analisi del cliente target, ma si fossero unicamente basati sui numeri della Community.Stavo per riportare qui di seguito un ipotetico di progetto di lavoro tra Fabbri e Mentana, con tanto di cifre di budget e guadagno stimato. Mi sono fermata, per un paio di motivi: il primo è che, nonostante gli errori qui sopra descritti, entrambi gli “indagati”, sono professionisti di tutto rispetto e non vorrei né offenderli, né diffamarli; inoltre, i numeri che ho ipotizzato fanno girare abbastanza la testa e, a questo punto, non vorrei attirare le ire dei giornalisti, freelance o dipendenti. Sappi solamente che avrebbero potuto (e dovuto) impegnarsi di più, senza per questo dimezzare i guadagni. A buon intenditor…

Twitter

A proposito di community, dopo aver acquistato il mio numero cartaceo di Scenari, uno speciale più corposo, ho realizzato “su commissione” una foto da pubblicare su Twitter, taggando – ovviamente – il carissimo Dott. Fabbri. La foto è fighissima (vedi immagine più sotto) e ho, ovviamente, trovato un modo simpatico per accompagnarla. In effetti, se vai sul mio profilo Twitter, trovi il mio tweet:
Ho consigliato anche ai miei di leggere questo speciale del quotidiano Domani, dopo averli educati a seguire lo speciale del #tgla7, in onda ogni giorno alle 17h00. Caro @dlfabbri , ormai sei uno della famiglia
Tweet di Cinzia Macchi che ritrae Scenari di Fabbri

Incredibile, ma vero, il tweet è diventato virale (per un piccolo profilo come il mio): più di 150 likes e diversi retweet. Molti hanno visitato il mio profilo, alcuni sono diventati miei follower e qualcuno ha anche visitato il mio sito web. Come si dice, se il contenuto è di valore o simpatico o attraente, inserisci gli ashtag (#) corretti e tagghi qualcuno (in questo caso, essendo famoso, è stato molto più facile”), c’è il risultato.

Nonostante possa capitare di riuscirci istintivamente, bisognerebbe evitarlo e, piuttosto, avere una strategia, pianificare in anticipo i contenuti, ecc. Purtroppo, per chi, come me, ha un lavoro fisso ed è sola sul progetto, non è facile! Dovrei dedicare ogni secondo di tempo libero a questo!

Mi chiedo come ci riesca Elon Musk. Per lui non esiste del tutto la parola. Sono convinta che anche mentre dorme lui pensi a delle soluzioni. Chissà quanto camperà! Poi, ricordandomi che è un alieno (no, non sono come Red Ronnie, ma certe volte, mi sento davvero di dire così), sono sicura che non lo sapremo mai, perché sarà su Marte fra qualche anno, una specie di ricongiungimento familiare!

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La fine dello speciale

Come tutte le cose belle prima o poi finiscono, il 3 giugno è andata in onda l’ultima puntata dello speciale sulla guerra in Ucraina.

Perché è finita la maratona?

Secondo le indiscrezioni, Mentana avrebbe palesemente dichiarato durante l’ultimo speciale che erano in corso altri eventi (ad es. il referendum!) più a cuore agli italiani. Pertanto, la decisone è stata presa per una questione di ascolti e non perché Fabbri o Mentana avessero bisogno di una vacanza. Se non altro, potranno finalmente riposarsi un po’.

Purtrppo, la realtà è ben diversa: dopo ben 110 giorni, il conflitto è tuttora in corso e sembra lontano dall’esaurirsi. Alla fine, ci siamo esauriti prima noi spettatori.

L’ultima puntata

Sabato 4 giugno, al rientro da una gita, mi sono collegata al sito del Tg La7 per seguire la diretta. Trovo, con molta sorpresa, un film. Controllo compulsivamente di non aver sbagliato collegamento o bottone: tutto corretto. Cerco allora sul web e caccio un urletto: la maratona di Mentana è finita! Fabbri è libero! No! Sì! Sul momento, mi sono intristita: cosa avrei fatto tutti i giorni dalle 17 alle 20? Mi sarebbero mancati troppo.

Eppure, negli ultimi tempi, mi sono resa conto di aver mollato il colpo. Quelli recenti, sono stati giorni di festa per me (incluso il mio compleanno) e pertanto sono stata molto all’aria aperta, il che mi ha staccato un po’ dal tema.

Oltretutto, il tema guerra, così come il Covid a suo tempo, ha, alla lunga, stancato. Certamente, continuo a dispiacermi per i morti, civili e militari, per la situazione di distruzione che attraversa tuttora il Paese, ma sono anche esausta di seguire una vicenda che continua – quasi imperterrita – allo stesso modo. Ogni giorno leggo le notizie, seguo i tg, ecc. e mi rammarico di come stia proseguendo una guerra che speravo terminasse in un mese al massimo. D’altronde, è dal 2008 che se la danno di santa ragione laggiù.

La guerra, invece, continua

Come vi dicevo, ho scritto ben 4 articoli sulla guerra. Ciò nonostante, vorrei esprimere ancora un paio di parole su questo tema.

Sembra assurdo pensare che dietro alla guerra ci sia una specie di complotto. Da un lato, ritengo troppo azzardato anche il solo pensare seriamente di accogliere dentro all’UE una nazione attualmente in guerra. Se, settimane fa, pensavo che Ursula avesse alzato il gomito, ora ho la certezza che sia una marionetta nelle mani di qualcuno, il cui unico scopo sia quello di affossare l’Europa. Altrimenti, perché noi Europei dovremmo addossarci la ricostruzione dell’Ucraina?

Noi poveri Europei, ma, soprattutto, noi poveri italiani, avevamo appena cominciato ad alzare la testa dopo la pandemia, siamo ripiombati in una crisi economica tra le più violente. Inflazione alle stelle, mercati nervosi, aumento dei costi delle materie prime, tagli ai rifornimenti, diminuzione della domanda, pericolo stag-flazione e, infine, ridestinazione dei fonti europei del PNRR per far fronte alla guerra.

Pensa che al Tg2 post dello scorso venerdì, il direttore del Sole 24 Ore, alla domanda della Moreno “cosa dovrebbero fare gli Italiani con i loro risparmi?”, ha rilasciato la seguente dichiarazione: non fare nulla. Con l’inflazione ai valori attuali, in 3 anni, si perde il 30% del danaro sul conto corrente e con gli investimenti si rischia anche di perdere di più. Evviva! Ecco perché, in una situazione così drammatica, trovo abbastanza inaccettabile il destinare così tanti miliardi ad un Paese che nemmeno è parte dell’UE e che per vent’anni è stato rimandato all’esame di ammissione.

Tu sei d’accordo con le decisioni messe in campo dall’UE? Scrivimelo nei commenti, se ti va.

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Conclusioni

Approfitto per ringraziare non solo Mentana, i suoi ospiti e inviati, ma tutti i professionisti che, in alcuni casi sprezzanti del pericolo, ci hanno offerto – e ci stanno offrendo – servizi di qualità che ci hanno informato, appassionato, a volte sconvolto, reso consapevoli delle conseguenze nefaste che un conflitto porta sempre con sé. Non solo morti e distruzione, ma crisi economica e futuro incerto, a breve e a lungo termine. La guerra va sempre evitata! Per questo occorre prevenire, in tutti i modi possibili, lo scoppio dei conflitti, perché una volta innescati, tutti ne usciremo sconfitti, in un modo o nell’altro.

Che tu sia un fan di Fabbri e della geopolitica, o un seguace di Mentana e delle sue maratone impossibili, o solamente un lettore o un appassionato di attualità, spero che questo articolo ti sia piaciuto!

A presto,

Firma originale Cinzia Macchi

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