Guerra in Ucraina e geopolitica
Indice
1. Il ruolo degli USA
2. L'Oriente
3. L’Europa
4. La Turchia e il Medioriente
5. È possibile evitare le guerre?
6. Conclusioni
La tanto anelata supremazia mondiale
Premessa doverosa
Durante la guerra in Ucraina si è molto parlato di geopolitica, ovvero dell’influenza reciproca dei Paesi a livello politico. Certamente, non è una disciplina né facile, né unanime. Molto dipende dalle informazioni a disposizione e ancor più dalle analisi che ne conseguono. Nelle ultime settimane, com’è successo durante la pandemia, sono spuntati una marea di sedicenti geopolitici. Bisogna stare molto attenti a chi ci si affida. Per me è stato abbastanza semplice, ne seguo uno molto competente e preparato: il pluri-citato Dario Fabbri, che ha basato tutta la sua carriera su questo tipo di studi. Non solo, mi piace molto come ragiona e finora, non ha mai sbagliato, soprattutto perché non fantastica e si basa sulle notizie consolidate, sulle quali si limita a formulare ipotesi verosimili. Infine, semplifica in modo naturale concetti molto complicati, seppur utilizzando un linguaggio specifico.
Ti consiglio vivamente di seguirlo su Twitter (@dlfabbri) e ogni giorno alle 17 nello speciale del TgLa7 condotto da Enrico Mentana.
Oltre ascoltando Fabbri, che è spesso ospite di altre trasmissioni in TV (Atlantide, Presa Diretta), ho imparato molto anche leggendo numerosi articoli pubblicati da diverse fonti. È importante restare il più neutrali possibili e riferire tutte le parti in causa, sia quella che subisce, sia quella che invade. Non trovo giusto che molti giornalisti e le relative emittenti diano unicamente un punto di vista ucraino, solo perché Paese sotto attacco. Se davvero vogliamo capire la nostra storia, dobbiamo approfondire anche gli aspetti meno ovvi e più difficili da digerire.
Ti lascio in fondo all’articolo i riferimenti di alcuni siti che trattano questi argomenti, in caso tu voglia continuare a seguire l’evoluzione anche in futuro.
Lo scenario del dopoguerra
Finita la guerra, in palio c’è la supremazia mondiale. Se siamo sempre stati abituati a USA vs Russia, negli ultimi anni l’ascesa del Dragone ci sta presentando un nuovo scenario: USA vs Cina+Russia, il consueto Occidente vs Oriente, ma con un nuovo protagonista ad est.
Infatti, il mondo si divide fondamentalmente in due gruppi: chi è sotto l’influenza americana e chi ne è scevro o lo diverrà presto.
La cultura slava trova similitudini in quella orientale, ed è per questo che la Russia si è naturalmente avvicinata alla Cina. Entrambi regimi, dotati di una lunga storia di invasioni e guerre. Entrambe rivali degli USA e dell’Occidente. Ovvio che abbiano stretto un’alleanza molto solida.
Non per nulla, negli ultimi anni, Russia e Cina si sono alleate per la conquista dello spazio: esiste un accordo per costruire una base lunare in comune.
Il ruolo degli USA
Biden e la guerra in Ucraina
Biden sapeva fin dal 1997 che allargando i confini della NATO sempre più ad est, prima o poi ci sarebbe stato qualche screzio con la Russia. In pratica, anno dopo anno, la NATO ha condotto nel patto molti degli Stati al confine con la Federazione. C’era da aspettarselo che un Presidente, in perfetto stile Stalin come Putin, si sarebbe sentito sempre più minacciato e che sarebbe passato, prima o poi, dalle parole all’azione.
Biden e la sua determinazione
Nel precedente articolo La Guerra Fredda 2.0, vi avevo già spiegato che il Presidente americano non gode di ottima fama nel suo Paese ed è alla ricerca di maggior consenso.
In una recente puntata di Accordi&Disaccordi, Travaglio (giornalista che non amo particolarmente, anche se, ogni tanto, le sue analisi mi stimolano) ha colpevolizzato gli USA (Biden), non solo di non aver fatto nulla per impedire l’inizio del conflitto, ma anzi di averlo indirettamente provocato.
Infatti, dichiarando insistentemente un mese prima della guerra che Putin avrebbe attaccato l’Ucraina, Biden ha ammesso che avrebbe voluto proprio questo! L’invasione, in realtà, non era un’opzione, era già stata decisa. Ecco perché ora Biden sta godendo così tanto nel distruggere Putin (e la Russia, purtroppo) a suon di sanzioni. Sembra che non stesse aspettando altro, per far fuori per sempre il suo nemico giurato.
Il problema è che così facendo, Biden non sta impoverendo la sola Russia, ma l’Europa intera. Altro che NATO più unita che mai! Dall’esterno, appare evidente l’intento di rafforzare, dietro alla NATO, i suoi Stati Uniti, a discapito di altri, per affrontare successivamente la battaglia con la Cina nell’Indopacifico e altri annosi grattacapi, come confermare la supremazia mondiale.
Per non parlare delle accuse verbali dirette a Putin: è evidente che Biden lo detesti a livello personale. Zelensky, ad esempio, molto più capace e intelligente a livello comunicativo, non ha mai offeso direttamente il Presidente russo. Lo statunitense sta cercando di estrometterlo dai negoziati. Ciò nonostante, Putin vuole un colloquio solamente con gli USA, da lui considerati gli unici veri altri protagonisti della guerra in Ucraina.
Gli USA nella guerra in Ucraina
Sulla partecipazione degli USA al conflitto, non è poi così indiretta come dichiarino. Infatti, non solo ci sono volontari americani impegnati giornalmente a fianco degli ucraini, hanno fornito milioni di $ di armi sin dall’inizio del conflitto e la loro intelligence, presenza costante sul campo, aiuta gli invasi a calibrare perfettamente gli attacchi sugli invasori. Infine, ricordiamo le pesantissime sanzioni imposte. Putin non ha così torto nel dire è praticamente una dichiarazione di guerra alla Russia.
L’Oriente
Storicamente, sia Cina che India non sono nemiche di Putin. Da soli, questi due Paesi rappresentano il 38% dell’intera popolazione mondiale. Un fattore di cui tener conto.
Il ruolo della Cina
Nel contesto Russia-Ucraina, la Cina si sta barcamenando tra Occidente (Europa) e Russia. Non vuole avere problemi con nessuno, anche perché non ne ha interesse. La Cina, innanzitutto, è una potenza commerciale e pensa da tempo a riconquistare Taiwan, esattamente come Putin vuole a tutti i costi riconquistare la “sua” Crimea e proteggere il Donbass.
La Cina, si è sempre mantenuta neutrale e lo ha dimostrato anche nella riunione dell’ONU, dove si è astenuta dalla votazione sull’approvazione delle sanzioni contro la Russia. Anche altri Paesi (Ungheria, in particolare) sono stati solidali all’ex madrepatria.
Non solo, ha anche più volte dichiarato che la NATO ha “spinto” i conflitti tra Russia e Ucraina ed ora sta alla stessa di risolvere la situazione.
La minaccia di Biden
Gli USA hanno avvertito, con minacce più o meno velate, la Cina a non aiutare la Russia con invio di armi. Avvertimento che non è stato minimamente considerato da parte del Dragone. Oltretutto, avendo Mosca smentito prontamente, dicendo che possiede tutte le armi e i mezzi necessari, fa sembrare questa dichiarazione propaganda da parte degli USA. Analogamente al fatto che Putin sarebbe pronto ad usare le armi chimiche e prima quelle nucleari.
Il vero scopo di Pechino
La Cina, seguendo i suoi scopi commerciali, si sta sostituendo agli acquirenti europei, importando pertanto gas e petrolio dalla Russa, con l’intento, non tanto di salvarla, ma di approfittare della situazione, aumentando così il suo potere di influenza. Inoltre, in previsione dell’abbassamento dei tassi da parte della FED, la banca centrale cinese ha rivalutato lo yuan.
L’incontro tra USA e Cina a Roma il 14 marzo, è un dettaglio non trascurabile, secondo alcuni esperti di geopolitica: la Cina è stata chiamata a fare le veci della Russia nel negoziato con gli USA. La Russia, infatti, dopo le dichiarazioni di Biden, è stata degradata a livello di importanza. Questo costituisce il nuovo ruolo del Dragone Rosso nella questione geopolitica mondiale.
La questione Taiwan
La Cina sa che tra qualche anno dovrà affrontare la NATO per la questione Taiwan. Il contenimento della Cina in Asia-Pacifico è molto sentito da Francia, UK, Canada e noi saremo probabilmente coinvolti. Taiwan è stato galvanizzato dalla vicenda della resistenza, ma contrariamente all’Ucraina, possiede un forte esercito e una grande industria. La Cina, invece, non affronta una guerra da decenni. Pertanto, se l’Ucraina vincesse la guerra, significherebbe affrontare un Taiwan più determinato. Ecco perché Xi Jinping vuole una vittoria, la più rapida possibile, della Russia, con possibile umiliazione della NATO.
Il timore delle sanzioni
La Cina ha un entroterra povero e da sempre affronta un pericolo di spaccatura tra campagna e costa. È già capitato in passato. Tuttavia, il commercio ha aiutato entrambi i territori, perché la Cina gira i guadagni verso il suo interno. Diminuendo le esportazioni, il governo cinese teme rivolte nelle regioni più povere.
Unica nota negativa sull’amicizia sino-russa: alcuni territori sono tuttora contesi tra Cina e Russia, ad esempio la Siberia. A fine anni ’70, ci fu una guerra di frontiera, per accaparrarsi le risorse presenti. I grandi imperi hanno memoria infinita del passato. Ora la sfida è a livello commerciale: i mercanti cinesi cercano in quei territori isolati migliori condizioni economiche.
Infine, la guerra ha dato un duro colpo alla Via della Seta, che doveva passare proprio dall’Ucraina! Putin dovrà farsi perdonare da Jinping.
Lo scenario che si prospetta è una Cina che a poco a poco si prenderà la Russia e che insieme sfideranno gli USA.
India
L’India negli ultimi anni si era avvicinata agli USA in funzione anticinese. Dall’inizio della guerra, tuttavia, la sua posizione è mutata, astenendosi, come la Cina, dal votare a favore delle sanzioni alla Russia. Da un lato per assicurarsi un’indipendenza strategica, dall’altro per non isolarsi completamene dalla Russia. La sua volontà d’indipendenza ha radici profonde nell’odiato colonialismo, che la porta a non trattare con l’Occidente, schierandosi contro la NATO. La ferma decisione di non sottomettersi a Washington è mantenuta anche per continuare le relazioni commerciali con Mosca. Infatti, non solo sta acquistando a prezzi favorevoli il gas russo, ma ha intelligentemente messo in atto un sistema rupie-rubli per aggirare le sanzioni.
Giappone
Questo piccolo Paese è la terza potenza commerciale del mondo e ha deciso di applicare sanzioni alla Russia, in accordo a quanto richiesto da Zelensky. Irritato da questo atteggiamento, Putin non ha firmato l’accordo di cessazione dei conflitti sul controllo territoriale di alcune isole del Nord Pacifico, aperti dalla Seconda Guerra Mondiale.
Gli screzi tra i due risalgono agli inizi del ‘900, a valle della Prima guerra mondiale, in occasione della guerra tra forze armate russe, il Giappone cercò di prolungare la sua presenza militare in Siberia. Abbiamo già spiegato che questo territorio possiede risorse del sottosuolo importantissime.
L’Europa
Nel corso del mese, siamo stati testimoni di una delegazione di Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia in visita a Kiev per incontrare il Ministro degli esterni Kuleba, a sostegno dell’Ucraina. Questo intervento diplomatico si è dimostrato un segnale molto importante: un Paese sotto assedio riesce a ricevere visite ufficiali. Tutti e tre gli Stati in questione lamentano una NATO troppo morbida e non interventista e vorrebbero fornire all’Ucraina almeno una no-fly zone per proteggere gli abitanti dai bombardamenti.
La Polonia
La Polonia è una delle nazioni più coinvolte nel conflitto, importantissima anche per la sua storia. In primis, per il suo odio radicato e antico per la Russia; in secondo luogo, per la sua vicinanza nei confronti dei cattolici residenti in Ucraina. Non per nulla, Biden, cattolico, ha tenuto proprio a Varsavia il suo discorso del 26 marzo.
Anche Obama ha avuto un ottimo rapporto con la Polonia. Persino Trump. Infatti, la Polonia da parecchi anni cerca di ottenere una base fissa di soldati americani. Il progetto, Fort Trump, caldeggiato soprattutto dall’ex Presidente, è poi è andato in fumo. Infine, la Polonia fa parte del Trimarium: un cuscinetto strategico pensato per contenere l’impero russo (poi sovietico), separando la Germania dalla Russia, unendo di fatto tre mari: Baltico, Nero e Adriatico. Appare evidente che la Polonia sia molto più importante per gli Americani dell’Italia.
Germania
Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, si è subito compreso che gli USA miravano a boicottare il Nord Stream 2, che la Merkel aveva avviato in collaborazione con la Russia. Inizialmente, alla richiesta di invio di armi a Kiev, il cancelliere Scholz aveva risposto con l’invio di 5000 elmetti, provocando una reazione ironica del ministro della difesa ucraino.
Successivamente al colloquio Biden-Scholz, la Germania ha, sia inviato armi anticarro, sia sospeso il Nord Stream 2. L’Ucraina potrà pertanto meglio sfruttare il Nord Stream 1 che – guarda caso – passa proprio sul suo territorio.
Inoltre, insieme all’Italia, ha negoziato la possibilità di mantenere i pagamenti del gas russo nel circuito swift, di fatto escludendo l’approvvigionamento del gas russo dalle sanzioni. La Germania è ferma nelle sue decisioni di non rinunciare alle forniture energetiche provenienti dalla Russia, nonostante la guerra in Ucraina.
L’altro “ricatto” da parte della NATO è legato all’obbligo di aumentare la sua spesa pubblica per la difesa (2% del PIL), che costituisce, in pratica, un riarmo.
Questa è una delle conseguenze più clamorose della guerra in Ucraina. La Germania, in questo modo, diventerebbe il terzo Paese più militarizzato dopo USA e Russia, al pari della Cina. Tale novità potrebbe generare destabilizzazione.
Infine, è noto che la Germania abbia in essere diversi accordi commerciali con la Cina (vedi porto di Amburgo).
Regno Unito
Boris Johnson è uno degli ultimi “falchi”, acerrimi nemici della Russia. Abbiamo assistito alla sua determinazione nell’applicare sanzioni pesantissime contro Putin e i russi. Abbiamo sentito le sue dichiarazioni piene di veleno e accuse. Nonostante questo atteggiamento, Boris (che porta appunto un nome russo!) tiene a precisare che quest’odio così sentito è tutto per il Presidente russo e non per la Russia.
Indissolubilmente legata agli USA tramite il patto atlantico la Gran Bretagna, ha abbandonato l’Unione Europea, in modo da rendersi più indipendente. Ricordiamo la velocità con la quale, durante la pandemia, sono stati somministrati i primi vaccini di Astrazeneca.
Analogamente alla Francia, il Regno Unito ha interessi in area indopacifica (vedi Francia).
Francia
Macron è l’unico leader europeo che riesce a mantenere una relazione piuttosto stretta con Putin e la Russia. Infatti, numerosi sono stati i loro colloqui nelle ultime settimane, prima e dopo il conflitto. Certamente, Macron ha tutto l’interesse di fare bella figura in vista delle elezioni. Non solo, la Francia è tra i Paesi che contano maggiormente in Europa.
Infine, come il Regno Unito, la Francia è direttamente coinvolta nell’indopacifico, dove vuole rafforzare si suoi rapporti con Giappone e India, ma anche con Singapore, Malesia e Corea del Sud.
Ci ricordiamo anche il recente smacco dello scorso settembre, quando il governo australiano, nell’ambito del patto difensivo AUKUS, ha firmato con USA e UK un accordo per la produzione di sottomarini a propulsione nucleare, escludendo di fatto la Francia, sotto pressioni da parte USA.
Ti consiglio di leggere un approfondimento su questo argomento su Limes (scritto da Dario Fabbri).
Ciò rispecchia in pieno la visione globale di Macron per la Francia: non come potenza sovranista, ma nazione di rilievo a livello internazionale, con velleità di espansione in altri continenti (ad esempio l’Africa).
La Turchia e il Medioriente
La Turchia
L’ultimo giro del negoziato, l’incontro di più alto livello dall’inizio del conflitto, si è tenuto in Turchia. Abbiamo già visto il ruolo di negoziatore di questo Paese, non essendo a favore né della Russia, né dell’Ucraina. Infatti, rifornisce entrambe le fazioni di armi. In particolare, ha venduto all’Ucraina numerosi droni “low cost” che hanno fatto moltissime vittime tra i militari russi.
La Turchia è nella NATO, ma non subisce la diretta influenza degli USA. Infatti, soprattutto dall’insediamento di Erdogan, la Turchia sta tornando verso l’imperialismo. Ragion per cui, non sarebbe soddisfatta se la Russia conquistasse Odessa che, insieme alla Crimea, le consentirebbe il dominio nella parte settentrionale del Mar Nero.
Inoltre, ancora oggi, in Crimea vivono i Tatari, di origine turca. Erdogan ha sempre considerato questa regione del l’Ucraina come una sua sfera di influenza.
Arabia Saudita, Qatar e UAE
Premesso che per l’Arabia Saudita l’abbandono da parte delle truppe americane dell’Afghanistan è stato visto come una sorte di tradimento, i rapporti tra Sauditi (ed Emiratini) e USA non sono più quelli di una volta.
Essendo questi Paesi esportatori di gas liquefatto, sono stati contattati dagli USA per garantire il distacco dell’UE dalle importazioni di gas russo.
Purtroppo, la risposta di Bin Salman, Principe dell’Arabia Saudita, è stata negativa. Non deve aver ancora perdonato le accuse di Biden relative al suo coinvolgimento nella cattura e uccisione del giornalista del Washington Post Khashoggi. Senza contare la crescente preoccupazione legata all’accordo sul nucleare con l’Iran (vedi Iran). Chi approfitta di tale situazione è proprio la Cina.
Tale atteggiamento verso gli USA ha aperto un dialogo con i funzionari russi, recatisi in missione diverse volte per stringere nuove alleanze con i Paesi del Golfo e per dirottare gli investimenti degli oligarchi.
Siria
In Siria la Russia è presente con diverse basi militari sparse nel territorio. L’aver sostenuto il traballante governo di Assad, le ha garantito un punto di appoggio per l’Africa e il Mediterraneo.
Riguardo all’Ucraina, molti dei mercenari che stanno partecipando alla guerra dalla parte dei Russi provengono proprio dalla Siria.
Iran
L’accordo con Iran per il nucleare, prossimo alla firma, mira a ridurre il proliferare delle armi nucleari in Iran che sarebbe molto vicino alla loro realizzazione. In seguito all’applicazione delle sanzioni connesse con la ferma volontà dell’UE di staccarsi agli approvvigionamenti russi, il Cremlino ha frenato su tale accordo: infatti, l’Iran potrebbe fornire gli idrocarburi al suo posto, spinti dagli USA.
Recentemente, si sono verificati, sia attacchi informatici volti ad interferire con il dialogo tra Putin e Bennett a proposito di tale accordo, sia l’invio di una minaccia velata agli USA (bomba su Erbil, in Iraq), esortandoli a concedere qualcosa a Mosca, per evitare che Putin faccia saltare l’accordo sul nucleare. Tale notizia non è stata diffusa dai media statunitensi per non evidenziare questo legame.
L’Iran è molto importante per gli USA anche per contenere la Turchia che sta cercando di espandersi in Medioriente, in modo da svincolarsi sull’Indopacifico.
Israele
Se da un lato Zelensky aveva pensato a Gerusalemme come luogo per i negoziati, dall’altro, dopo lo scivolone del suo discorso al Knesset, si la situazione a sostegno dell’Ucraina non è di fatto cambiata. Infatti, Israele non invierà le sue armi sofisticate e ipertecnologiche in aiuto agli ucraini. D’altro canto, Bennet, Primo Ministro, si è recato recentemente a Mosca e a Berlino, per discutere qualcosa che, purtroppo, non ci è dato sapere. I legami con la Russia sono evidenti per il fatto che il 15% della popolazione israeliana è russofona.
Ecco spiegato il paradosso che uno Stato voluto dagli USA riesca ad intessere relazioni anche con la Russia.
Israele vs Iran
È noto che tra i due non corra buon sangue.
Da qualche anno, inoltre, c’è un accordo tacito tra Russia e Israele per cui l’aviazione israeliana può sorvolare il Libano e la Siria, passando illesa sopra i missili russi, e colpire bersagli militari iraniani e di Hezbollah.
Israeliani e Palestinesi
Un altro conflitto eterno che mi interessa e sul quale, molto probabilmente, pubblicherò un intero articolo.
Cito i recentissimi attacchi terroristici in Israele che hanno accusato diverse vittime innocenti, per farvi capire quanto questo Stato sia conteso.
È possibile evitare le guerre?
Per evitare le guerre, bisognerebbe evitare innanzitutto i presupposti. La NATO, ha da sempre cercato di intromettersi, a fatti avvenuti, in numerosi conflitti nel corso della storia europea, con il risultato di peggiorare spesso la situazione.
In Ucraina da tempo ci si aspettava un’offensiva finale da parte dei Russi, ma nessuno ha fatto nulla per evitarla.
Il momento propizio per attaccare l’Ucraina
Putin ha indubbiamente approfittato di alcune situazioni a lui favorevoli, quali:
- La debolezza USA dopo il ritiro Afghanistan
- La debolezza dell’Europa post pandemia
- La chiusura di USA su se stessa
- Una maggiore distanza UE-USA
- Alleanza e forte intesa con la Cina
Mi chiedo spesso come sarebbe andata a finire se ci fosse stato Trump, amico di Putin, al posto di Biden. Forse non saremmo nemmeno arrivati alla guerra. Purtroppo, non potremo mai saperlo.
Globalizzazione addio
Fino a qualche tempo fa, era chiaro che UE e USA stessero cercando di eliminare i sovranisti dal mondo, in favore di una globalizzazione che, purtroppo, abbiamo visto non funzionare a dovere nei due anni appena trascorsi. Solo Trump ha cercato di porre rimedio durante i quattro anni del suo mandato, conducendo ad una maggiore chiusura, per il bene del proprio Paese.
Eppure, ciò è ora in netto contrasto con la difesa a costo della vista dei confini e diritti di un Paese (l’Ucraina, appunto) o Stato Sovrano.
Sembra che, a seconda degli interessi in gioco e in vista dei vantaggi che certi Stati otterranno, i requisiti cambino. Globalizzazione sì, Sovranismo no. Sovranismo sì, globalizzazione no.
Smetteranno mai i Signori della Terra di porre i propri interessi davanti a quelli dell’umanità? Mi duole dirlo, ma la risposta è mai.
Il Papa
Il Papa, dopo non aver criticato l’invio delle armi in Ucraina all’inizio del conflitto, negli ultimi giorni si è schierato apertamente con i veri pacifisti, chiedendo di non inviare più armi, al fine di non prolungare la guerra.
Tuttavia, Zelensky ne ha chiesto l’intervento per pacificare la situazione e fermare il conflitto. Per il momento, il Vaticano non ha confermato, né smentito.
Infatti, il Papa da sempre ha buone relazioni con il Cremlino, in particolare con il Patriarca Kirill. La sua amicizia si estende anche a Costantinopoli.
La narrazione russa è molto tradizionalista e legata al patriarcato. Se pensiamo che Kirill ha giustificato l’invasione, andando contro ogni principio religioso, dimostra che in guerra non si guarda in faccia a niente e nessuno e ci si divide anche a livello religioso.
Proprio per questo motivo, Papa Bergoglio non se la sente di parteggiare per l’uno o per l’altro gruppo religioso.
Se in Europa, le guerre civili nei Balcani sono state le ultime a sfondo religioso, purtroppo, in Medioriente la situazione non è ancora stata risolta (sciiti-sunniti; israeliani e palestinesi, ecc.).
Conclusioni
Ci sarebbero moltissime altre considerazioni da aggiungere, tuttavia, l’analisi geopolitica non fa parte del mio lavoro (purtroppo). Per questo, ho pensato di lasciarti qualche link di approfondimento.
Link utili
- Limes, rivista italiana di geopolitica, che richiede un abbonamento per leggere gli articoli
- Istituto per gli studi di politica internazionale
- Scenari, speciale della rivista Domani, curato proprio da Dario Fabbri, anch’essa su abbonamento
Spero che questo articolo sulla geopolitica vi sia piaciuto. Non pensavo, ma durante questo mese mi sono ritrovata a scrivere tantissimo. Un po’ per tenere una specie di diario degli eventi accaduti dall’inizio del conflitto, ma soprattutto perché le interazioni e gli interessi tra i vari Paesi del mondo costituisce una materia di indubbio fascino.
Pensare che odiavo la storia al liceo. Se tornassi indietro negli anni, con la maturità di oggi, certamente le avrei dato una chance in più e chissà che non avrei intrapreso una carriera completamente differente.
Perciò, ammetto di essermi fatta prendere un po’ la mano e di aver scritto una tesi di laurea (la seconda!). Mi domando che voto avrei preso!
A proposito, se vuoi lasciarmi la tua opinione, scrivi nei commenti se sono riuscita nell’intento di trasmetterti un po’ della mia passione per la geopolitica, nonché ai retroscena bellici e di come il mondo stia evolvendo. Grazie!
Ti do pertanto appuntamento alla prossima settimana per un argomento completamente diverso. Finalmente!
A presto,
![Firma Cinzia Firma originale Cinzia Macchi](https://cinziamacchi.it/wp-content/uploads/2022/02/Firma-Cinzia-neww.jpg)
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