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Indice
1. Chi è Alessandro Orsini
2. L'arrivo della notorietà
3. Le dichiarazioni di Orsini sulla guerra che fanno discutere
4. Le frasi più virali di Orsini
5. Conclusioni
Tutto quello che non ci dicono sulla guerra (in Ucraina)
Chi non sa chi è Alessandro Orsini, alzi la mano. Eppure, c’è ancora qualcuno che non lo conosce. Bene! Sono pronta a spiegarti chi è e, soprattutto, perché vale la pena ascoltarlo, al punto da scrivere un articolo su di lui.
Pur non essendo a pelle l’uomo più simpatico del Pianeta, Alessandro Orsini ha suscitato la nostra simpatia e attenzione, perché incarna la vittima perfetta del bistrattato, dell’escluso, del bocciato, del martirizzato, del messo a tacere, del pensiero alternativo, ecc. In pratica, tutti ci siamo sentiti trattati nello stesso modo, almeno una volta nella vita. Con la differenza che Orsini è stato “salvato” dalla TV e dai media digitali.
Chi è Alessandro Orsini
Alessandro Orsini, laureato in Sociologia alla Sapienza di Roma, dal 2016 è professore associato di sociologia generale e del terrorismo internazionale alla LUISS di Roma, dove era responsabile di un Centro Studi sullo stesso tema. Ho usato il passato, perché, dal 22 aprile, tale centro è stato chiuso, così afferma l’ateneo, per mancanza di rinnovo.
È autore di diversi libri, molti sul terrorismo, dalle nostrane Brigate Rosse, all’ISIS. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi saggi.
Wikipedia
È interessante, innanzitutto, sapere che la pagina Wikipedia di Alessandro Orsini è stata modificata il 13 maggio. Infatti, fino a qualche giorno fa, c’era un disclaimer in rosso, nella parte superiore della pagina, che precisava che la pagina, o parte del suo contenuto, era in procinto di essere cancellata. Caspita, ho pensato. Orsini è talmente odiato da arrivare a confutare le sue passate esperienze? C’erano delle note per ciascuna delle affermazioni riportate da Wiki, tra l’altro, avanzate da un soggetto del tutto anonimo (leggi non famoso). Leggendo con attenzione, credo che l’abbia spuntata la critica. Si sottolinea, ad esempio, che Orsini sia stato bocciato alle medie, che abbia preso un voto mediocre alla maturità e che sia stato addirittura accusato di assenteismo durante il suo dottorato all’Università. Infine, lo si attacca per una serie infinita di motivi su un suo libro che è stato premiato. Non è stato minimamente citata la sua collaborazione con l’MIT di Boston oppure tutte le università straniere con le quali ha tuttora un ottimo rapporto lavorativo. Sarà, ma mi pare ci sia qualche cosa che non torna.
Tanto odio è giustificato solamente in base al fatto che sia considerato, senza dubbio, un personaggio scomodo e, quando accade, significa che ha qualcosa di interessante da dire.
Pacifista, non Putiniano
Le dichiarazioni di Orsini hanno subito scatenato la bufera, sia sul web che sui media tradizionali. Il mondo si è diviso: ma come, non esiste la libera espressione? Dopotutto, come si fa ad attaccare qualcuno solamente perché fornisce una visione del mondo diversa dal mainstream?
Eppure, è bastato pochissimo perché tutti i giornalisti affibbiassero ad Orsini l’aggettivo Putiniano, quando, se si ascoltasse attentamente ciò che afferma, è tutt’altro. Orsini è un moderato e pacifista, come la maggioranza degli Italiani. Infatti, una delle sue denunce riguarda la spaccatura tra la direzione sempre più Washington-like presa dal governo, e il sentiment dell’opinione pubblica.
L’arrivo dell notorietà
La distanza presa da Orsini alla LUISS
Già alle prime parole contro il sistema, la LUISS aveva preso alcune distanze dal prof. Orsini che, in più di un’occasione, aveva espresso la sua opinione sul conflitto in Ucraina, in particolare, criticando la scelta del Governo Draghi di rifornire di armi il Paese invaso. L’università temeva Orsini potesse lederne la reputazione.
In parallelo, quasi fosse una strana coincidenza, l’Osservatorio sulla sicurezza di Orsini è stato chiuso dalla LUISS. La scusa è che non sia stato innovato da ENI. Come riporta il Sole 24 ore:
L’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale, affidato dall’ateneo al professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato. Per questa ragione i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet sicurezza internazionale, da oggi non sono più attivi”.
Questo è l’evento principe al quale si associa l’incipit della sua notorietà a livello globale.
La denuncia di Orsini ai concorsi universitari truccati
Tuttavia, ad onor del vero, Orsini è finito sui principali quotidiani, già parecchi anni fa, precisamente, nel 2010, quando ha denunciato i concorsi per la cattedra di Sociologia, dalla quale era stato escluso.
Che novità, mi verrebbe da dire, che i concorsi in Italia sono truccati. Credo che Report abbia svolto diverse inchieste in merito e ti posso assicurare che ho testimonianze dirette che confermano quanto affermato da Orsini, anche in altre cattedre (ad esempio nelle facoltà di lingue orientali).
Ad ogni modo, quando qualcuno chiede ad Orsini di parlare dell’accaduto, il prof. Si accalora enormemente, grida alla calunnia che gli avrebbe rovinato la carriera universitaria. Potrebbe avere ragione, vista la situazione disastrosa di alcuni atenei italiani e su come si assegnano le cattedre. Non sarò certamente io a smentire o a confermare le sue dichiarazioni, seppur interessanti per sensibilizzare chi ancora non è avvezzo a certi usi e costumi.
Orsini in TV
Come puoi facilmente immaginare, le dichiarazioni sulla guerra in Ucraina del prof. Orsini non sono passate inosservate. La vicenda è finita sulle pagine dei principali quotidiani, su tutto il web e, ovviamente, in TV. Già, perché da allora, Orsini è stato invitato praticamente ovunque.
#cartabianca
Ospite spesso di Bianca Berlinguer, che lo mette a dibattito con una serie di ospiti che, manco a dirlo, la pensano all’opposto. Personalmente non seguo questa trasmissione, ma quando c’è Alessandro, non mi perdo i suoi interventi.
Tieni presente che anche Scanzi, un altro giornalista che, potenzialmente sarebbe una bomba, perché si esprime bene, sa ragionare, ha le sue idee, ecc., se non fosse prigioniero del suo alter ego super incazzoso, in stile Sgarbi, in presenza di Orsini diventa più mansueto e smette di urlare. Per dire, la potenza del nostro prof.
Non è l’Arena
Ospitato da Giletti un paio di domeniche fa, Orsini ha dato il meglio di sé: ha vomitato tutta la storia della sua denuncia ai concorsi universitari truccati e come la vendetta di quei professori sia ancora nell’aria. Tutti sarebbero sul piede di guerra, unicamente per contrastarlo.
Durante quell’intervista, Giletti ha affermato che in molti lo definiscono un eretico, che andrebbe messo sul rogo. In risposta, Orsini, ha detto che i suoi avversari sono dei grandissimi vigliacchi, un’espressione che usa spessissimo, quasi fosse un tormentone.
Ne approfitto per esprimere il mio giudizio sulla conduzione dell’intervista da parte di Giletti che qualcuno – giustamente – definisce “interruttore seriale”. In effetti, ad ogni domanda che gli è posta, Orsini è costantemente tagliato a metà, con le banali scuse del tempo, della scaletta, ecc. Ciò potrebbe anche essere vero, almeno, in parte, ma, mi chiedo, perché farsi paladini della libertà di espressione, fregiandosi di un ospite scomodo, per poi non lasciarlo mai finire un discorso? Semplice, perché l’unica cosa che importa è lo share e non dar voce a chi è stato criticato perché esprime la propria opinione!
Come avrai capito, non seguo questa trasmissione e non amo particolarmente Giletti.
Accordi & Disaccordi
È apparso anche con Marco Travaglio e Andrea Sommi nel loro programma del venerdì sera. In entrambi gli interventi, sia Marco che Orsini mi sono molto piaciuti. Sono entrambi contrari all’invio di armi, ma molto più favorevoli ad un aumento dei negoziati, meglio se condotti anche da qualche italiano autorevole.
Fratelli di Italia di Maurizio Crozza
Maurizio Crozza, da qualche anno, ha un lavoro molto facile: i personaggi su cui ironizza, sono bravissimi anche al naturale. Mi spiego meglio: prendiamo Orsini, ad esempio. Il suo modo di esprimersi, nonché il linguaggio che usa, ma soprattutto i contenuti così diretti e accusatori, il vittimismo, ecc., sembrano fatti ad hoc per essere presi in giro. Goditi la sua recentissima imitazione:
Le dichiarazioni di Orsini sulla guerra che fanno discutere
Molto più interessante è l’argomentazione di Orsini sulla guerra in Ucraina. Ho sottotitolato l’articolo “Tutto quello che non ci dicono sulla guerra”, perché il prof. esprime un pensiero condiviso dalla maggioranza dell’opinione pubblica.
Alla domanda tendenziosa di Giletti,
Dicono che lei non abbia competenza in fatto di guerre e che pertanto non sia titolato ad esprimere la sua opinione in merito
il prof. ha risposto a tono:
Guardi, Dott. Giletti, il terrorismo può causare le guerre, come ad esempio quella in Afghanistan, a seguito dell’attentato dell’11 settembre; oppure, le guerre, a causa delle armi circolate profusamente nel territorio, lasciano in eredità gruppi terroristici ed estremisti, come l’ISIS.
Ritengo che ciò sia sufficiente per considerare Orsini titolato a rilasciare dichiarazioni in merito alla guerra in Ucraina.
A tal proposito, ho scritto un articolo sulla storia della guerra in Afghanistan.
Le falsità della guerra e fake news
Proprio da esperto in materia, Orsini non teme di affermare che “il blocco occidentale (USA, UK, ecc.) ha le mani sporche di sangue di tutti i morti civili musulmani”. Lo stesso vale per i russi in questa guerra: Orsini lo dice sempre: Putin è da condannare.
Dopotutto, perfino Assange ha denunciato con Wikileaks le malefatte degli USA nei confronti della popolazione in Afghanistan, Iraq ed è per questo che è stato perseguitato, condannato ed è attualmente in carcere in UK.
Ne approfitto per chiederti se ti piacerebbe leggere un articolo scritto da me sulla storia di Assange: dimmelo nei commenti.
Le sanzioni inutili contro la Russia
Come molti di noi, Orsini è convinto che le sanzioni non sortiranno sulla Russia l’effetto desiderato, ovvero di ritirarsi dal Donbass. Come afferma anche il mio geopolitico di fiducia, Dario Fabbri, i Russi, non conoscendo il nostro benessere, ad esclusione di città come Mosca o San Pietroburgo, non risentiranno facilmente di una eventuale crisi economica del Paese. Anzi, a ben vedere, grazie ad alcune manovre della banca centrale russa che ha agganciato il rublo all’oro, ha riportato la moneta russa ai livelli pre-conflitto. Al contrario, l’euro ha perso parecchi punti percentuali sul dollaro.
Chi davvero perderà a causa delle sanzioni sarà proprio l’Europa.
Orsini suggerisce che i Paesi Occidentali, anziché confinare le azioni al conflitto globale, dovrebbero applicare lo stesso principio che ha sanzionato l’Arabia Saudita per le uccisioni dei minori in Yemen. Si otterrebbe un effetto più mirato e non coinvolgerebbe gli altri Paesi.
Propaganda anche in Italia
Secondo Orsini, anche in Italia esiste la propaganda. In pratica, ci hanno fatto una specie di lavaggio del cervello, ricattandoci a livello morale. Infatti, durante un’intervista con il giornalista Paolo Mieli, Orsini lo accusa di mettere sul piano morale l’invio di armi a Kiev, con la scusa che, se non lo facessimo, l’Ucraina perderebbe il conflitto e moltissimi bambini morirebbero. Piuttosto, afferma il prof., dovremmo recitare il “mea culpa” per non aver evitato il conflitto!
La lotta a Draghi
Secondo Orsini (e non solo) Draghi sembrerebbe un pupazzo nelle mani di Biden. L’interesse degli USA (e in pratica della NATO) è creare una guerra definitiva con la Russia in un futuro prossimo-venturo: ciò rende molto probabile che ci sarà una guerra mondiale tra un paio di decenni! In effetti, le offese da parte del Presidente americano nei confronti del russo sono in linea con la strategia di creare una spaccatura totale tra oriente e occidente.
Draghi, invece, per rappresentare appieno i valori degli Italiani, da sempre Paese moderato, dovrebbe spaccare il fronte, cercando piuttosto di avvicinarsi all’atteggiamento più individualista di Macron. Orsini, che stima il Presidente francese, considera la Francia un Paese strategicamente efficace, mentre l’Italia sarebbe mediocre.
il 9 maggio di Putin
Riguardo al discorso di Putin alla parata del 9 maggio, Orsini ritiene che Putin non aveva alcun interesse a radicalizzare maggiormente l’Occidente. Per questo motivo, il discorso del Capo del Cremlino è stato intelligente e previdente, dimostrando di avere a cuore la sua nazione, per non consegnare alla NATO, su un piatto d’argento, la scusa che potrebbe attaccare tutti i Paesi a lui confinanti.
Putin è perfettamente consapevole che gran parte della popolazione è dalla sua parte, non ha interesse a galvanizzarlo. Piuttosto, il suo era un discorso diretto all’Occidente. Non non ha usato toni apocalittici (come prevedevano tutte le Intelligence mondiali), ma non ha mostrato aperture verso il cessate il fuoco. Altri, invece, sostengono che il discorso di Putin sia stato quello di un perdente.
Chi ha ragione?
Proprio qui sta il punto, secondo il professor Orsini: noi occidentali non abbiamo una documentazione sufficiente, né una cultura adatta, per ricostruire il punto di vista di Putin. Gli esseri umani pretendono di comprendere cosa ci sia nella testa degli altri. Solitamente, le risposte che ci diamo sono di comodo e poi restiamo di stucco davanti ai fatti accaduti. Esattamente come in questo caso.
Orsini ha spesso espresso opinioni degne di nota. In alcuni casi, sono state necessarie alcune spiegazioni, per evitare fraintendimenti, strumentalizzazioni e discriminazioni nei suoi confronti. Ti elenco le frasi più emblematiche che si sono addirittura rivelate dei veri e propri “tormentoni” mediatici.
La più nota è, senza dubbio:
Hitler, quando attaccò la Polonia il 1° settembre del ’39, non aveva intenzione di scatenare la Seconda Guerra Mondiale.
L’altra, una proporzione matematica, in stile “per molti, ma non per tutti”, che ha diviso gli animi, è:
Lukashenko sta a Putin, come Draghi sta a Biden.
Altre espressioni che hanno fatto molto discutere:
Mio padre era felice sotto la dittatura.
Putin ha già vinto la guerra
Stoltenberg: è un pazzo. Dopo che è stato dato del macellaio e dell’animale a Putin, si può dire anche questo!
Chiudo con una frase che mi ha davvero fatto sorridere: al tentativo di farlo “quagliare”, ha esclamato:
Se non riesco ad argomentare, domani mi linciano.
Orsini Nostradamus
Oltre ai suoi aforismi, il prof. Orsini è famoso per alcune previsioni che si sono avverate.
Ad esempio, Orsini, come la CIA americana, aveva annunciato che, prima o poi, Putin avrebbe attaccato e non per una guerra lampo, avendo piazzato più di 100000 uomini ai confini dell’Ucraina.
Orsini ha consigliato, in maniera estremamente diretta, che Draghi doveva allinearsi a Macron e cercare di fermare Biden. Proprio come accaduto durante il colloquio con Biden del 10 maggio: Draghi ha manifestato una netta intenzione di non continuare a fornire armi all’Ucraina, puntando, invece, sul dialogo e la diplomazia. Di fatto, sulla stessa linea di come si è mosso Macron. Binden, dal canto suo, sembra non aver dato molto peso a tale dichiarazione, considerando, da sempre, l’Italia come un Paese satellite.
Conclusioni
Il prof. Orsini, al di là della simpatia o antipatia personale che può suscitare in ognuno di noi rappresenta un bel modo di pensare, di riflettere e ragionare. Ti consiglio di seguirlo, almeno ogni tanto. Oltre al fatto di aver tenuto una lezione in teatro (se avessi potuto, si sarei andata!) di notevole successo, il che conferma quanto da me scritto, ascoltare opinioni differenti dalle proprie ci fa crescere a livello come esseri umani e stimola il cervello. Naturalmente, evitando le fake news: queste sono sempre pericolose e da condannare al pari della guerra.
Spero che anche questo articolo ti sia piaciuto. In tal caso, condividilo con chi apprezza le deviazioni di pensiero dal mainstream.
A presto,
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