Indice
1. Update sulla campagna vaccinale
2. La variante delta
3. I no vax
4. Conclusioni
Vaccinati: dove mettere l’accento?
In questo approfondimento sui vaccinati ad oggi, come update del mio articolo di maggio sui vaccini, vorrei raccontarvi la mia esperienza vaccinale in Liguria.
Update sulla campagna vaccinale
Da qualche mese la campagna vaccinale sta correndo velocemente, grazie all’ottima logistica implementata dal Generale Figliuolo. Ciò nonostante, pur essendo i vaccinati in aumento, non tutti hanno ancora prenotato il proprio appuntamento. Non si è sicuri di quanti in futuro aderiranno alla campagna vaccinale.
Astrazeneca colpisce ancora
Il fattaccio, questa volta, è accaduto proprio qui in Liguria. Pochi giorni dopo aver ricevuto la prima dose durante l’open day, organizzato per dare la possibilità ai ragazzi giovani (maggiorenni) di vaccinarsi con Astrazeneca, una ragazza – Camilla – di 18 anni è morta per complicazioni.
Premesso che la ragazza in questione avesse una malattia autoimmune che coinvolge le piastrine nel sangue, la sua morte è sconvolgente, oltre che ingiusta.
Comincio con il ricordarvi che il vaccino di Astrazenca era stato già consigliato ai cittadini di età superiore a 60 anni, tuttavia, avendo a disposizione parecchie dosi (anche perché in molti si sono rifiutati), il Governo ha pensato bene di “sbolognarlo” ai giovani. In effetti, trombosi a parte, Astrazeneca sui giovani ha mostrato nelle analisi di laboratorio un’efficacia maggiore che non nei pazienti più anziani.
Purtroppo, vuoi la “leggerezza”, naturale alla sua età, con cui Camilla si è recata felice all’open day, vuoi la stessa leggerezza – per nulla accettabile – del medico che le ha firmato il foglio di via, il risultato è che abbiamo dovuto attendere un’altra vittima prima di bandire per sempre Astrazeneca per le persone con età inferiore ai 60 anni.
Cara Camilla, in molti ti ringraziano, me compresa. Non sei morta per nulla, hai probabilmente salvato qualche vita umana di ragazzi giovani come te che adesso vivranno con il tuo ricordo impresso per sempre.
Eterologa è meglio?
Come avevo già scritto, ai miei genitori hanno deciso di somministrare in prima dose il vaccino Astrazeneca. Dopo l’evento funesto sopra citato, abbiamo sentito parlare dell’eterologa, ovvero della possibilità di ricevere una seconda dose di un vaccino diverso, come Moderna o Pfizer.
Con tutti i pro e i contro di entrambe le soluzioni.
Il nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi ha optato per l’eterologa, nonostante la sua età. In seguito, in molti si sono interrogati sul seguire o meno la sua strada.
A mia mamma che chiedeva consigli in giro, le ho detto che, per come può vederla un ingegnere, mischiare le mele con le pere non è mai un buon affare. Nonostante qualche specialista avesse perfino ventilato una maggiore copertura della dose mixata.
Mio padre è andato come un treno con Astrazeneca senza esitazioni. Anche perché quel giorno all’Hub di Malpensa fiere non c’era un’anima in coda per quel vaccino. Chissà come mai!?!
Mia madre, dopo qualche ripensamento, rassicurata anche dal fatto che mio padre stesse benone, zero effetti collaterali, ecc., ha continuato con lo stesso vaccino.
Innanzitutto, gli effetti collaterali di Pfizer avrebbero potuto essere più pesanti e, soprattutto, prima o poi si passerà tutti quanti a vaccinarci unicamente con i vaccini a mRNA. Meglio però partire almeno dalla terza dose, facendo passare circa 6 mesi, piuttosto che fare il mix.
La terza dose
A proposito della terza dose, in questi giorni Israele sta cominciandone la somministrazione agli over 60.
Vedremo presto quali saranno gli effetti.
Sinceramente: mi pare un po’ eccessivo, per numerosi motivi. In primis, non sappiamo veramente quali saranno gli effetti a lungo termine. Perciò, andare a cercarsela per una non-reale necessità, è pericoloso. Almeno che eseguano una verifica sugli anticorpi prima, in modo da capire quanto sia stata efficace la vaccinazione. Infine, non pianificarla a tappeto, ma consigliarla magari a chi, over 60, è stato vaccinato in precedenza con Astrazeneca, per aumentarne la copertura.
In certi momenti, penso ancora che siamo in mezzo ad un meccanismo economico dal quale non riusciremo mai più a liberarci. Questo pensiero mi fa impazzire. Rifletteteci sopra (per dirla a mo’ del Governatore Zaia): il SARS-CoV2 non si estinguerà. È stato talmente un successo (dal suo unico punti di vista) che muta ogni volta che trova un ostacolo, in modo da assicurarsi altre vittime in cui trovare ospitalità.
La variante delta
La variante originatasi in India qualche mese fa aveva destato, inizialmente, preoccupazioni in tutto il mondo, sia presso gli scienziati, medici, virologi, sia presso i politici.
Tuttavia, poco dopo, è stata confermata l’efficacia dei vaccini in utilizzo per combattere anche questa variante. I vaccinati, infatti, potranno restare al sicuro, perché entrando in contatto con il virus, potranno manifestare, al massimo, sintomi lievi. Nessun ricovero o complicazioni, dunque.
Il vaccino funziona anche con la delta?
Parrebbe di sì.
Ora che si comincia a parlare di quarta ondata, pur aumentando il numero dei contagi, i decessi o ricoveri in terapia intensiva restano molto contenuti.
Ciò unicamente merito dei vaccini e non tanto del distanziamento, che ultimamente è poco praticato.
In Italia i numeri confermano che i vaccinati siano circa il 62%, con almeno una dose, e di questi, quasi tutti hanno completato il percorso (totale 53% della popolazione). Potete andare a leggere il report sul sito di Rai News.
Non so quanti di voi ne siano al corrente, ma anche da vaccinati è possibile trasmettere il virus. Infatti, chi è vaccinato, entrando in contatto con un malato, riceverà il virus, ma non svilupperà la malattia. Ciò, tuttavia, non gli impedisce di passarlo a qualcun altro non vaccinato. Ecco perché il Governo sta insistendo moltissimo affinché tutti – proprio tutti – si vaccinino. Inclusi i ragazzi dai 5 anni in su. Attualmente Pfizer sta mettendo a punto un vaccino per i più piccoli.
Green Pass e incentivi
Imitando i cugini oltralpe, nonostante i no della destra, il Governo ha imposto il tampone negativo o Green Pass per tornare alla normalità.
Il famigerato escamotage, reso obbligatorio per ottenere l’accesso ad alcuni eventi, in particolare per i concerti, le partite, ecc., ma anche per i viaggi in aereo, o per cenare nei ristoranti al chiuso e frequentare le discoteche, potrebbe servire anche ad incastrare e mettere spalle a muro i no vax.
Inutile dirlo, in tantissimi sono corsi ai ripari.
Non ritengo che tutti gli Italiani non ancora vaccinati siano andati di corsa alla prenotazione solamente per responsabilità. Qui parlo soprattutto dei giovani. Sicuramente alcuni lo saranno, ma molti si sono assicurati il vaccino solamente per accedere ai divertimenti. Certo, attività nobile e sorretta da un desiderio di condivisione e basate su una reale esigenza di svago, ma non dettate dal senso civico.
Ad ogni modo, la mossa per ora sta funzionando. Io sapevo che almeno il 10% della popolazione non intendeva vaccinarsi (tra cui i veri no vax). Sono molto curiosa di vedere alla fine in quanti resteranno fedeli alle loro opinioni.
Negli Stati Uniti, fonti a me vicine hanno confermato che, purtroppo, la campagna vaccinale è ormai giunta al capolinea.
Infatti, moltissimi non vogliono vaccinarsi, con il risultato che solamente la metà della popolazione è stata immunizzata. Il Green Pass non ha funzionato così bene, gli Americani quando ci si mettono, sono molto più tosti e determinati di noi (nel bene e nel male).
È notizia dei giorni scorsi che Biden abbia addirittura promesso un compenso di 100$ a chi vorrà vaccinarsi. Vedremo che tipo di successo porterà questa soluzione. Non credo smuoverà delle masse. Probabilmente, alzando un po’ la posta in gioco..
I no vax
Come scrivevo nel paragrafo precedente, i no vax, ora che sono stati limitati nei movimenti, dovranno decidere se vaccinarsi o restare isolati. Oppure sottoporsi a tamponi a go-go. Ovviamente, tutto dipenderà dalla personale situazione di ognuno.
I no vax e le fake news
Il Fatto Quotidiano si è fatto ingannare.
Mi è capitato di leggere un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano riguardante uno scienziato e le sue dichiarazioni in merito alla pericolosità dei vaccini mRNA che ha contribuito a sintetizzare.
Non è stato il solo ad aver divulgato dichiarazioni tendenziose, se non addirittura false.
Gli articoli in circolazione riportano che siano state trovate tracce della proteina spike in altre parti dell’organismo, tra cui alcuni organi vitali importanti (cuore, polmoni, cervello, ecc.). Ciò a sostegno dell’opinione che per i più giovani non ci sarebbe un rapporto beneficio/rischio sufficientemente positivo per consigliare la vaccinazione con i vaccini a mRNA. Alcuni giovani potrebbero contrarre miocarditi o pericarditi (infiammazioni a carico dei muscoli del cuore) tra gli effetti collaterali, quando contraendo il Covid, non avrebbero grosse complicazioni rispetto ad una normale influenza.
Sappiamo bene, però, che innanzitutto, la spike viene prodotta dall’organismo solo in caso di contagio e che serve solamente per stimolare la risposta immunitaria.
Per fortuna, tutte queste fake news sono state stanate e chiarite da Bufale.net.
Sul rapport benefici/rischi non si può (e non si deve) generalizzare: quando esistono particolari patologie, ad esempio autoimmuni, la vaccinazione è da valutare con gli specialisti.
Purtroppo, tra i non vaccinati, anche se non appartenenti ai no vax, ci sono molti occupati nel settore scolastico, ma anche altri in attività professionali, a stretto contatto con persone. Potrebbero prendere in seria considerazione l’dea di vaccinarsi, soprattutto trattano con soggetti considerati fragili.
Infine, parlando del personale medico, dovrebbe essere reso obbligatorio vaccinarsi e, in caso rifiutassero, potrebbe indicare che la loro devozione verso i pazienti non è così totale. Meglio cercarne altri più attenti alla salute propria e del prossimo.
De Donno e la sua scomparsa densa di interrogativi
L’ex primario di pneumologia dell’ospedale di Mantova si è tolto la vita in circostanze misteriose il 28 luglio.
Ricordiamo che è stato uno dei primissimi ad curare il covid con le trasfusioni di plasma iperimmune, prelevato da soggetti contagiati e opportunamente trattato. Una perdita non solo umana, ma anche professionale elevatissima. La sua idea geniale aveva permesso di curare e guarire molti pazienti all’inizio della pandemia.
Non tutti i medici colleghi erano però convinti della sua soluzione e da subito fu oggetto di molte polemiche.
Da allora, cominciò la sua esclusione dai media, stampa e tv, e il suo lento, ma inesorabile declino. Tale situazione lo aveva demotivato e demoralizzato, al punto da dimettersi da primario e iniziare un nuovo percorso professionale da medico di base.
Probabilmente ciò è stato l’inizio della fine, non solamente della sua brillante carriera. A soli 54 anni, lascia la moglie e due figli.
Non sto insinuando che la morte di questo medico abbia a che vedere con i no vax o con le fake news. Tuttavia, si tratta di una vicenda oscura che implica una certa strumentalizzazione che spesso si applica anche a chi non vuole vaccinarsi.
Un’altra vittima del covid che avremmo potuto (e dovuto) evitare. Anche questo medico se ne è andato conscio tuttavia di aver salvato molte vite, un po’ come la giovane Camilla. In molti lo ricorderanno e lo ringrazieranno per tutta la vita.
Il mio iter ligure
In Liguria, le prenotazioni per gli over 45 si sono aperte il 17 maggio. Peccato che abbiano in quello stesso periodo aperto anche per gli over 40, creando un po’ di confusione.
Persone più giovani, avendo trovato tra le scelte possibili la vaccinazione in farmacia, avrebbero ricevuto la prima dose prima di me. Pensate che a Milano, ad esempio, un mio amico di 33 anni era già stato vaccinato tre settimane prima della mia prenotazione. Eppure, tutti a denigrare la sanità lombarda appena possibile.
Per quanto mi riguarda, invece, ho inveito parecchie volte contro il Governatore Toti, perché prima ancora di aver vaccinato tutti i residenti, stava stipulando accordi con i Governatori di Piemonte e Lombardia per vaccinare i turisti che si muovevano tra le regioni. Per fortuna, qualcuno che ragiona al governo c’è ancora e questo pericolo è stato scongiurato, o per lo meno, ridimensionato.
Il fatidico giorno
Come dicevo, ho prenotato sul sito della regione Liguria per il 30 giugno al Palamarco di Albenga, quasi un mese e mezzo di attesa, e con la seconda dose, pianificata a 42 giorni, fissata all’11 di agosto, in piene ferie aziendali.
Pazienza, mi sono detta, in qualche modo farò.
Purtroppo il 30, data della prima dose, a causa di un’emicrania con aurea, non riuscii a recarmi all’hub vaccinale. Per avvisare, mia madre (presente in caso di evenienza) provò a chiamare alcuni numeri per rimandare l’appuntamento al giorno seguente.
Purtroppo non potendo aiutarla a reperire il numero corretto, le chiamate andarono a vuoto. Per fortuna alle 18 trovai alcune chiamate e un sms da parte del centro vaccinale. Lunedì avrei ricevuto un nuovo appuntamento. Non volendo attendere troppo tempo, mi presentai il venerdì stesso.
Dopo un minimo di discussione e di attesa, il personale, molto gentile e comprensivo, mi disse di entrare e, firmati i moduli e passato il controllo dal medico, entro nel box. Iniezione e quindici minuti canonici di attesa. Provai subito dopo a chiedere di anticipare la seconda dose di almeno qualche giorno, ma mi suggeriscono di chiamare un numero di telefono, passati 21 giorni.
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali furono: un gran male al braccio destro, luogo dell’iniezione. Per il resto, una leggera debolezza che non mi impedisce di andare in spiaggia il giorno seguente.
In 24 ore, ricevo anche le credenziali per scaricare il Green Pass. Molto funzionale e zero stress.
La seconda dose
Infine, con mia grande sorpresa, il 14 luglio mi chiamò il centro vaccinale comunicando l’anticipo della seconda dose. Senza esitazioni, mi prenoto per la prima data disponibile, ovvero a 23 giorni dalla prima somministrazione. Perfetto!
Questa volta, a livello di effetti collaterali, oltre al dolore al braccio sinistro (hanno alternato), ho sofferto di uno strano mal di testa, fastidioso e pulsante – durato un paio di giorni – misto ad una stanchezza che mi ha costretto a sdraiarmi più volte nell’arco della giornata.
Dopo 24 ore ricevo l’update del Green Pass.
Conclusioni
Non posso essere che contenta e soddisfatta, perché, non solo ho evitato di contagiarmi, stando in casa quando non si poteva uscire, proteggendomi sempre con mascherina e distanziamento e lavandomi le mani cento volte al giorno, ma ho completato l’iter vaccinale senza grossi problemi.
Ora posso finalmente fare quello che voglio per circa un annetto, a patto di indossare ancora la mascherina, almeno finché non si raggiungerà l’agognata immunità di gregge (se mai ciò avverrà).
Non vorrei fare un appello, ma lo farò ugualmente.
Se non avete problemi di salute particolari, che possano essere accentuati o alterati in modo grave dal vaccino – approfonditelo con il vostro medico o fate delle analisi specifiche – vaccinatevi. Non farete del bene solamente per voi, ma anche per i vostri cari e per i nostri connazionali.
Voi vi siete vaccinati? Raccontatemi se la vostra esperienza è stata buona o meno, lasciandomi un commento.
Spero vivamente di non dover scrivere un altro update su questo argomento, anche se, con il futuro che ci attende, la vedo dura. Molto dura.

Panoramica sempre a 360 gradi su tutti gli argomenti… 🤗😄 Speriamo che tutti si convincano a vaccinarsi… Così da evitare la terza dose di vaccino😒😞😂
Grazie per il per il tuo complimento! Speriamo davvero che tutti si rendano più responsabili verso gli altri.
Ottimo articolo come sempre. Spero che in tanti seguano il tuo consiglio di vaccinarsi per il loro bene e per gli altri
Bene! Sono contenta che tu mi legga volentieri! Speriamo che chi ha qualche timore nel vaccinarsi li superi per il bene della comunità.