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Episodio numero 51 del mio Podcast Articoli in voce

Indice

Bionde e bellissime

Rivoluzionarie al punto da cambiare gli stereotipi

Famosissime e amatissime dal pubblico

Regine del gossip e perseguitate dai paparazzi

Incomprese e sfruttate dagli (alcuni) uomini

Depresse e tormentate

Morte giovani, in circostanze particolari

La stessa canzone di Elton John per ricordare Lady D e Marilyn

Conclusioni

Due donne con storie personali diverse che hanno cambiato la nostra vita

Più di un elemento accomuna Lady D e Marilyn: il più banale è che entrambe sono morte ad agosto e quest’anno si celebrano anniversari importanti della loro morte. Per la seconda, sono passati già 60 anni, per la prima, solamente 25.

Questa coincidenza mi ha ispirato un pezzo che le raffrontasse, mettendo a nudo aspetti più o meno noti delle loro vite appassionate e appassionanti. Potrei meramente raccontare la loro storia, i loro amori, le loro imprese, i loro premi, ma sarei troppo simile ad altri giornalisti che hanno profuso parole nel corso degli anni.

Invece, in quanto donna, con questo articolo desidero rendere omaggio a due creature meravigliose, imitate ed amate come mai nessuna prima.

In particolare, ho individuato ben 8 punti in comune tra Lady D e Marilyn Monroe.

Lady D e Marilyn: bionde e bellissime

Nel rivedere le foto di quando erano giovani e non ancora famose, si evince immediatamente che la loro bellezza fosse fuori dal comune.

Infatti, non si può prescindere dal loro aspetto fisico, dalla loro avvenenza, seppur diversa e dal loro essere bionde. Talmente perfette da essere imitate da tutte le donne della loro epoca. Tutte volevano essere sexy, morbide e affascinanti come Marilyn; tutte volevano lo stesso taglio di capelli della Principessa Diana.

Il look di Lady D

Il look di Lady D fu fantastico in ogni occasione, anche in quelle in cui esibiva una scollatura un po’ troppo generosa e se ne vergognava come una sedicenne. Diana segnò un’epoca in cui l’eleganza, la raffinatezza, la femminilità non erano da considerarsi come un ostacolo, bensì un punto di forza da usare opportunamente per spingersi oltre.

Immagine di Lady D, di John Mathew Smith da Laurel  Maryland, USA (Archive), CC BY-SA 2.0 creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0, via Wikimedia Commons.

Crediti immagine Lady D
John Mathew Smith & www.celebrity-photos.com from Laurel Maryland, USA (Archived link), CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons.

In questo Lady D si associa e si contrappone a Marilyn Monroe, che ha tentato in tutti i modi di dimostrare che la sua bellezza fosse la chiave per diventare una delle migliori attrici americane. Seppur i suoi capelli naturali fossero di un biondo molto più scuro, persino ai giorni nostri quando si pensa ad un biondo platino perfetto, l’immagine di Marilyn appare prepotente. Non c’è Pamela Anderson che tenga, di fronte al suo inimitabile fascino.

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Lady D e Marilyn: rivoluzionarie al punto da cambiare gli stereotipi

Lady D infranse moltissime regole vigenti nelle relazioni dei Reali con il pubblico. Si mostrò sempre sorridente, disponibile, pronta a stringere la mano a chiunque l’accogliesse. Si accucciava persino per ricevere i fiori che, molto spesso, le porgevano i bambini.

Il comportamento di Diana che rivoluzionò tutto

Diana mostrò sincero affetto verso il suo popolo, per il quale nutriva un profondo rispetto. Per questo si impegnò così profusamente per portare a termine le sue missioni.

Il suo comportamento, la sua testardaggine e determinazione verso questo ruolo istituzionale, cambiarono per sempre la Monarchia. La regina Elisabetta comprese fin dall’inizio che Diana era diversa, che non si sarebbe piegata al suo volere e che avrebbe fatto di testa sua.

Se all’inizio ciò fu non fu accettato, con il tempo, la Famiglia Reale realizzò che Diana li stava conducendo verso una nuova era della Monarchia, meno distaccata e formale. Credo fermamente che Diano abbia permesso al Regno stesso di continuare a vivere, invece di sopravvivere.

Il cinema dopo Marylin

Marilyn rivoluzionò la figura femminile nel cinema. Mai prima di allora le attrici ebbero il coraggio di impersonare parti esuberanti e comiche, seppur sotto sembianze iper-sexy. Un mix che si è proposto all’infinito nella recitazione. Marilyn, attraverso lo schermo e per mezzo della sua capacità recitativa, e grazie alla sua grazia e dolcezza, capovolse l’immagine idealizzata, eterea e distante delle attrici dell’epoca. Marilyn era vera. Per questo motivo fu così amata dal pubblico.

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Lady D e Marilyn: famosissime e amatissime dal pubblico

Lady D fu idolatrata nel suo Paese e amatissima nel resto del mondo. Ogni volta che osservo nei filmati originali la reazione del popolo inglese che piangeva e si disperava davanti alla sua morte, mi commuovo. Diana non fu solamente un membro della Famiglia Reale; fu (ed è tuttora) la Principessa del Popolo (così come la definì impeccabilmente Tony Blair), una persona vera che sapeva avvicinarsi senza timore alla gente, che aveva debolezze, pregi e difetti come chiunque. Una persona dallo humor sensibile, capace di stemperare i momenti peggiori, come quelli delle domande imbarazzanti che le ponevano durante le interviste.

L’amore del pubblico

Diana fu accolta immediatamente con estremo entusiasmo da tutti, sebbene nei primi anni del matrimonio questa sua popolarità fu mal vista dalla Regina, interpretata come un tentativo di occultare la mediocrità del Principe Carlo. Spero che tu abbia colto il “nonsense” della frase che hai appena letto. Non ho mai apprezzato Charles, l’ho sempre considerato una specie di side-show man, non particolarmente dotato, forse nemmeno troppo desideroso di regnare, un po’ molle e dongiovanni (preferiva una donna bruttina – per giunta sposata – ad una rara perla come la Spencer). Tuttavia, negli anni si è costruito una rete di amicizie importanti, è diventato un’icona per i più giovani, grazie alle sue iniziative nel green.

Diana fu capace di attirare senza alcuno sforzo la stampa e i fotografi, come nessuno mai tra i Reali. Gli inglesi avevano capito che qualcosa stava cambiando grazie a lei e al suo modo di comportarsi, così distante dalle tradizioni.

Il mito di Marilyn

Marylin divenne un mito dopo la sua scomparsa. Certamente, negli anni di attività fu molto amata ed apprezzata soprattutto dal pubblico. L’ingresso nell’industria cinematografica arrivò in fretta, forse troppo. Durante la sua carriera, l’abbiamo vista recitare in numerosi film diventati cult e aggiudicarsi un Golden Globe più che meritato.

Peccato non abbia mai vinto una statuetta: probabilmente era uno dei suoi sogni più importanti. Purtroppo, non fu sempre giudicata all’altezza da registi e produttori. Le malelingue affermarono che si fosse adeguata allo stereotipo della bionda sexy e un po’ leggera, solamente per compiacerli. Io credo che, invece, avesse perfettamente intuito le debolezze del sesso maschile e che si divertisse a “giocare” con loro.

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Lady D e Marilyn: regine del gossip e perseguitate dai paparazzi

Non oso immaginare come si possa far finta di nulla e sapere che diversi obiettivi e teleobiettivi ti sono costantemente puntati addosso. Lady D, in particolare, fu tartassata, perseguitata letteralmente. L’opinione pubblica fu piuttosto convinta che fosse stata la stampa ad ucciderla, per il valore delle immagini rubate in compagnia di Dodi Al Fayed.

Fuggire dalle macchine fotografiche

Infatti, la sera dell’incidente mortale, avendo deciso (su consiglio del padre di Dodi) di cambiare residenza, dal Ritz all’appartamento dell’imprenditore, per la presenza assillante dei fotografi, furono costretti anche in macchina a fuggire dai paparazzi che li inseguivano con tutti i mezzi possibili.

Diana seppe attirare l’attenzione dei media in maniera duale: da una parte per la sua filantropia, generosità, impegno sincero e profuso per le persone disagiate, per il suo desiderio profondo di dar voce a chi non l’aveva. Dall’altra, per la sua vita privata: il sogno di tutte le adolescenti prima, l’infelicità della vita di corte, i tradimenti, la separazione – resa pubblica – le sue love story, le sue interviste, poi.

Gli Inglesi hanno un amore viscerale per questo tipo di gossip, quasi potessero vivere indirettamente la vita della loro Principessa del cuore.

La vita privata e pubblica

Anche Marilyn non passò di certo inosservata alla stampa. Come Lady D, anche la Monroe fu seguitissima per due principali motivi: per la sua vita da star del cinema, della bionda più amata e famosa d’America, per i suoi matrimoni con personaggi famosi (come il giocatore di baseball Joe diMaggio); ma anche per la sua vita tormentata, per i suoi ritardi costanti sul set, dovuti principalmente all’abuso di alcool e barbiturici e per il suo stato mentale un po’ troppo labile per poter incarnare l’immagine perfetta che sognava.

Quando fu resa pubblica la sua doppia relazione con i membri della famiglia Kennedy, la sua notorietà era al massimo: è comunque bello pensare che, nella tragicità del momento, Marilyn sarà sempre ricordata in quell’augurio di buon compleanno al Presidente Kennedy. Un messaggio d’amore incredibile, che ogni uomo vorrebbe ricevere.

Marilyn Monroe dal New York Sunday News, 1952
Ci furono, per fortuna, alcuni fotografi che l’anno capita davvero. Cito Bert Stern che la fotografò nella sua nuovissima casa in atteggiamento giocoso e disteso. Quella era la vera Marilyn!

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Lady D e Marilyn: incomprese e sfruttate dagli (alcuni) uomini

Entrambe furono soffocate da alcuni uomini incapaci, invidiosi e sfruttate da altri per la loro bellezza e debolezza.

Amanti di Lady D senza scrupoli

Diana fu “tradita” da molti dei suoi amanti che, in cambio di danaro e notorietà, rivelarono dettagli scabrosi ed intimi alla stampa. Chissà se Dodi al Fayed stesse facendo sul serio, oppure se la circuisse com’era suo solito. Certamente Lady D in quel periodo fu molto felice, forse anche perché aveva imparato a gestire meglio il gossip e l’unica cosa che contava davvero – oltre ai suoi figli – era la leggerezza, dopo anni di tristezza e solitudine.

I Kennedy e Marilyn

A Marilyn andò molto peggio. Oltre ai tre matrimoni falliti, le sue relazioni con la famiglia Kennedy non la favorirono di certo. Tuttavia, per alcune donne – forse per la maggior parte – è difficile resistere a chi ha potere, soldi e fascino.

Entrambe sono cadute nello stesso tranello.

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Lady D e Marilyn: depresse e tormentate

Questa è la parte che più stimola la mia vena creativa. Ritengo che le loro debolezze e paure siano state la chiave della vita di entrambe. Se non fossero state persone ipersensibili, dall’animo gentile, non aggressive, ma neppure sottomesse, non avrebbero patito le sofferenze che le hanno contraddistinte e rese immortali
Sempre più spesso anche giovani normali, che, seppur non vivendo le pressioni della vita pubblica, cadono vittima della depressione con i suoi nefasti effetti. Ne ho parlato in un articolo sulla psicosi giovanile.

Diana Bulimica, ma determinata

Guardando The Princess, il documentario in onda su Sky, durante un’intervista di Opra Whitney, Sara Ferguson affermava che Diana non poteva fare finta di nulla, accettare il protocollo, vivere le regole ed essere serena e felice per ciò che aveva (e non era poco!). Diana fu troppo vera e moderna per restare fedele alle tradizioni, alcune malsane, e chiudere gli occhi davanti al comportamento deplorevole del marito.

Finalmente qualcuno che ebbe il coraggio di sbattere in faccia a tutti la cruda realtà: non basta essere dei Reali per essere felici; occorre in primis essere amati e accettati per quello che si è.

La Famiglia Reale non l’amò, né apprezzò fino in fondo, specialmente dopo la pubblicazione del libro scandalo che rivelò i suoi sentimenti nei loro confronti. Tuttavia, la Regina le rese omaggio davanti al suo feretro. Amara consolazione, seppur non scontata.

la separazione come inizio della guarigione di Lady D

Diana pensò di essere adatta al ruolo che le si proponeva a soli 19 anni, ma, all’epoca, non era a conoscenza della “relazione” extra-coniugale che negli anni successivi la ferì a tal punto, da arrivare a tentare il suicidio. Fino alla decisione di separarsi, nella speranza che Carlo si ravvedesse. Peccato che abbia (di nuovo!) sovrastimato l’erede al trono che, imperterrito, ha aumentato la dose chiedendo il divorzio per potersi gettare liberamente fra le braccia di Camilla. Da allora Diana, depressa e bulimica, si riprese alla grande, conquistando la scena mondiale, anche a suon di “sputtanamenti” pubblici e di flirt con uomini più o meno accettabili per gli Inglesi.

Infanzia travagliata per la Monroe

Marilyn, dal canto suo, con un’infanzia e un’adolescenza molto travagliate, partì già piuttosto fragile. Non se ne parla molto, ma ho letto che avesse abortito ben tredici (se non quattordici) volte e che questa sua impossibilità di diventare madre l’abbia condotta alla depressione prima e al “suicidio” successivamente. Come se si fosse sentita sempre inadeguata. Cercò conforto nell’amore degli uomini, senza tuttavia riuscirci.

Ormai oggi tutti sappiamo che, per guarire e amar gli altri, dobbiamo amare innanzitutto noi stessi. Dobbiamo cercare un equilibrio interiore stabile e duraturo per affrontare le insidie della vita. Divorzi, amanti, barbiturici e alcool non hanno di certo aiutato Marilyn ad acquistare fiducia in sé stessa, soprattutto quando le dicevano che non aveva abbastanza talento.

Eppure, Marilyn ebbe tutte le carte in regola per essere felice. Forse non incontrò mai qualcuno che volesse comprenderla nel profondo.

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Lady D e Marilyn: morte giovani e in circostanze particolari

La causa ufficiale della morte di Marliyn Monroe fu suicidio. Probabilmente, non fu una scelta cosciente (in realtà non lo è mai), così come capitò ad altri personaggi famosi: Kurt Cobain o Dolores O’Riordan.

Pensieri (e atti) di suicidio

In alcuni momenti, nei quali ci si sente decisamente disperati, abbandonati e soli, si possono maturare pensieri di porre fine all’esistenza. Ciò capita quando non si vede più la luce in fondo al tunnel, quando si perde definitivamente la speranza. Non si vede altra soluzione che l’oblio, il nulla. Non ci si rende conto, purtroppo, di avere moltissimo dalla vita.

Come mi disse una cara amica psicologa a proposito di queste morti, per non arrivare al suicidio è sufficiente avere un motivo per vivere, anche banale. Chi è religioso, può cercare conforto nella fede. Chi non lo è, può contare sugli amici, i genitori, i parenti, ecc. Chi non ha nessuno e non crede in niente, deve contare su se stesso e cercare motivazioni che spingano ad andare avanti.

Forse Marilyn quella sera, totalmente sola, decise di dormire un po’ più a lungo. Che tragica perdita. Aveva così tanto da comunicare.

Avere uno scopo nobile è servito a Lady D

Anche Lady D, l’ho accennato a inizio articolo, fu più volte sul punto di commettere questo atto irreversibile. Credo che la sua campagna umanitaria l’abbia salvata dal baratro. Il suo essere stata in contatto con persone che avevano enormi problemi reali, le ha fatto capire che lei non era così disperata, in fondo!

Ciò nonostante, Lady D ci fu strappata in condizioni tragiche e anche un po’ sospette. Un altro punto in comune con la Monroe.

Complotti sulla morte

Dopo la sua morte, in molti cominciarono a gridare al complotto, perché si vociferava che Diana fosse persino in attesa del figlio di Dodi. Furono (e sono) solamente supposizioni e illazioni, perché non conosceremo mai la verità, purtroppo.

Ciò rese l’intera faccenda molto scomoda per la Famiglia Reale e per moltissimi Inglesi. Chissà se qualcuno fu pagato per causare l’incidente. Non fu mai provato dalle investigazioni, anche postume, che si trattasse di un atto voluto. Tuttavia, nel nostro immaginario, concause così incredibili sembrano troppo assurde per essere vere.

Un’analoga situazione accadde dopo che Marilyn fu trovata morta nel suo letto, senza vestiti. La sua relazione con i fratelli Kennedy (presunta con Robert, più certa con JFK) non poteva essere accettata dalla famiglia del Presidente e, si racconta, che qualcuno voleva terminarla. Tuttavia, seppur fosse una donna influente e persino “pericolosa” per certi uomini, non credo possa aver spaventato a tal punto una delle famiglie più influenti del mondo.

Fu pure considerata la Mafia come mandante del “suicidio”.

In certe occasioni, se non altro per rispetto verso le persone, sarebbe sufficiente accettarne la scomparsa e soprattutto ricordarle per tutto quello che ci hanno lasciato, che è moltissimo!

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La canzone di Elton John per ricordare Lady D e Marilyn

Non so se tu ne sia al corrente, tuttavia la bellissima canzone Candle in the wind di Elton John, cantata al funerale di Lady D, fu ispirata, in realtà, da Marilyn Monroe e successivamente riadattata.

Il testo originale risale al 1973 e parla di una vita spezzata all’apice della carriera artistica. Il successo della canzone è legato indissolubilmente a Diana: tutti ricordiamo l’immagine di Elton John che cantò quelle parole al funerale. Se vuoi, qui c’è il link al video originale, del 1997.

George Michael, amico di Lady D

Elton John arrivò in chiesa accompagnato da George Michael. Recentemente è uscito un libro che parla proprio della relazione di profonda amicizia tra Lady D e il bellissimo solista, un tempo frontman degli Wham!

Lady D fu molto innamorata di lui, nonostante fosse apertamente omosessuale e lo invitò spesso a casa. La capisco. Chi non è stata innamorata, almeno nell’adolescenza, di un uomo così bello, elegante e affasciante, oltre che estremamente dotato vocalmente? Sicuramente fu anche dolce e comprensivo. Peccato che, anche George, ci abbia lasciato troppo presto.

Amante della musica, Diana fu molto amica di tanti musicisti inglesi, tra cui David Bowie e i Queen. A proposito di Re della musica, ho scritto di Freddie Mercury in un articolo molto appassionante.

Il testo struggente

Candle in the wind è un brano molto toccante ed emozionante, uno dei più noti del mitico artista. Qui sotto, ho inserito le parti più significative del testo:

Goodbye England’s rose
May you ever grow in our hearts
You were the grace that placed itself
Where lives were torn apart
You called out to our country
And you whispered to those in pain
Now you belong to heaven
And the stars spell out your name

And it seems to me you lived your life
Like a candle in the wind
Never fading with the sunset
When the rain set in
And your footsteps will always fall here
Along England’s greenest hills
Your candles burned out long before
Your legend ever will

Loveliness we’ve lost
These empty days without your smile
This torch we’ll always carry
For our nation’s golden child
Even though we try
The truth brings us to tears
All our words cannot express
The joy you’ve brought us through the years

Your candle burned out long before your legend ever will

Difficile pensare a parole meglio scelte. Indubbiamente, Elton John è una leggenda.

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Conclusioni

Pur non avendo subito un’influenza diretta da queste due grandissime donne, tuttavia ricordo con precisione tutti i momenti salienti della vita di Lady D, soprattutto perché li ho vissuti in diretta TV, come molti della mia età. Di Marilyn ne ho sempre sentito parlare, ne ho letto e ho guardato diversi servizi in TV e vari film. Mi ha sempre colpito la sua bellezza incredibile, il suo volto così perfetto che nascondeva un tormento interiore.

Anche su Lady D hanno raccontato parecchie storie, più o meno veritiere. Di Lady D, come ho scritto anche nel mio post recente su Facebook (qui sotto) il 31 agosto, resterà in me l’immagine della classe e dell’eleganza ricercata e, al tempo stesso, della sua umanità.

Firma Cinzia

1 commento

  1. Cinzia Macchi

    Ed ecco che, a poco tempo dall’uscita dell’articolo, devo già aggiornarlo: Charles, il Principe, è il nuovo Re Carlo III dall’8 settembre 2022, succeduto alla compianta madre Queen Elisabeth II. Good luck!

    Rispondi

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