Indice
Il matrimonio, una relazione tra alti e bassi
Scegliere la persona giusta
Fronteggiare le difficoltà insieme
L’amore è il segreto per coltivare una lunga storia (per tutta la vita)
Il matrimonio nei tempi moderni
Conclusioni
Auguri ai miei genitori, che festeggiano 50 anni di matrimonio
Matrimonio: ai giorni d’oggi sembra incredibile che qualcuno riesca a festeggiare le Nozze d’Oro. Se ci penso, io non raggiungerò mai questo importante traguardo, nemmeno se mi sposassi domani. A pensarci bene, arrivare a 100 anni non è così impossibile, tenendo conto di tutti i progressi nel campo medico e alla capacità di mantenere in vita persone senza particolari patologie.
Recentemente, la Regina Elisabetta e suo marito Filippo ci hanno ampiamente dimostrato che è possibile vivere bene fino a certe età, fino a qualche decennio fa impensabili, in buona forma e salute.
Il matrimonio: un amore tra alti e bassi
Mio padre, uomo di poche parole, ma incisivo, in risposta al mio messaggio di augurio per il loro 50 anni di matrimonio, mi ha scritto: “tra alti e bassi, ci siamo arrivati!”.
Già. Qui risiede il segreto. Saper resistere alle intemperie, mantenendo la rotta. Una metafora che mi riesce facile. Ricordando le mie giornate passate in vela al mio arrivo in terra ligure, non posso che associare la vita in matrimonio ad una lunga traversata in barca.
Certamente, c’è anche chi la percorre in motoscafo, a tutto motore, senza il minimo tentennamento, ma sono davvero in pochissimi.
Esperienze di matrimonio vero
Pensando ai miei amici, molti si sono sposati e hanno messo su famiglia negli anni giusti, attorno ai 30-35. Alcuni sono tuttora felicemente uniti, altri invece hanno divorziato. Tra quelli che hanno vinto la regata, tornando alla metafora della vela, una di loro mi ha confessato che, grazie ad alcuni compromessi o – come li definirei io, do ut des – sono riusciti a far funzionare il loro matrimonio.
Della serie: se ami davvero una persona, ti applichi fino ai tuoi limiti, e oltre, per restare fedele alla promessa di quel giorno, fatta davanti a Dio o in presenza della Cirinnà (quasi).
Ho già affrontato il tema del restare insieme “whatever it takes” (come è di moda in questo periodo), in contenti diversi, e ogni volta sono dibattuta nel cercare di trarre delle conclusioni. Nella mia testa, si generano una serie di domande, quali:
- Come si sceglie la persona giusta? Come si capisce che durerà (o non durerà)?
- Accettare tutto, significa davvero amare?
- Può esistere un matrimonio senza amore?
- Come far durare un matrimonio a lungo?
Ci sono tantissime domande alle quali è molto difficile rispondere correttamente, soprattutto dov’è necessario un vissuto reale. Praticamente è impossibile rispondere se non si ha un’esperienza diretta.
Tuttavia, mi sento di raccogliere quanto ho potuto apprendere in questa prima metà della mia vita.
Scegliere la persona giusta
Partiamo dall’incipit. È fondamentale avere le idee chiare. Non tanto sulla persona, quanto su cosa davvero sia importante per noi. Capire, innanzitutto, se il matrimonio sia la nostra priorità assoluta o ce ne siano altre meglio posizionate.
Il passato
Da giovane, ero attratta da persone “sbagliate”, spesso più grandi di me, che avevano vissuto più di me, che in qualche modo ammiravo, anche per banalità.
Crescendo, misi la testa a posto, cercando persone simili a me e – forse – un po’ troppo.
Dopo la prima relazione importante, dalla quale, lo ammetto, scappai, perché mi sentivo troppo giovane per andare fino in fondo, mi buttai, volontariamente, su persone opposte a me. Da quel momento in poi, comparvero i primi “casi umani”.
Forse, la verità, è che non gli piaci abbastanza.
Purtroppo, il mio interesse per persone un po’ psicolabili, soprattutto a livello sentimentale, stava aumentando. Non che abbia frequentato chissà che mostri (ad esclusione di un soggetto che il padre di un mio amico definì – in modo impeccabile – “gabinetto”), ma persone che non sapevano cosa volessero dalla vita. Oppure, lo sapevano eccome, ma non si curarono affatto di ammettere che “non gli piacevo abbastanza”.
A proposito, fu proprio grazie alla lettura di quel libro illuminante che cominciai a capire certi comportamenti sui quali prima non mi soffermavo a sufficienza. Ci hanno fatto pure un bellissimo film. Ti consiglio entrambi. Trovi il libro in vendita su Amazon (clicca sull’immagine qui sotto)
Psicologia e dintorni
Se è vero che da ragazza non consideravo il matrimonio un traguardo obbligato da raggiungere, ma piuttosto un “plus” che mi avrebbe fatto più felice, in età adulta le occasioni non si sono presentate (ad eccezione di una), proprio perché sbagliavo il focus. Infatti, non inquadravo neppure le persone per bene, gentili, istruite, di buona famiglia, con la testa sulle spalle, ecc. che si “erano presentate” davanti a me.
Il mio cuore si è chiuso
Senza nemmeno accorgermene, avevo distaccato il mio cuore dal corpo, usando più la razionalità dei miei sentimenti. In pratica, il mio cuore si è chiuso nel tempo, a causa di quegli incontri sbagliati, delle delusioni/illusioni, di speranze mal riposte, ecc.
La pandemia e i bilanci
La pandemia mi ha aperto gli occhi: avendo avuto più tempo di per leggere, per riflettere e per fare bilanci di vario genere (ci ho pure scritto un eBook), ho scoperto il motivo più profondo di quelle scelte sbagliate, grazie alla lettura di svariati libri (psicologia, buddismo, coaching): certe persone cercano l’amore che credono di meritare. Evidentemente, sentivo di non meritarmi molto.
Alla fine, ero io il caso umano! LOL
Mi sono anche resa conto che avevo solamente sopito quel desiderio di normalità (il matrimonio, appunto), per restare fedele alla mia idea di ribellione verso il conformismo. E che il mio carattere fin troppo deciso, al limite dell’aggressivo, potenziato negli anni per sopravvivere in un mondo maschilista, mi aveva chiuso sempre più in me stessa, convinta di poter fare tutto da sola, senza contare su un rapporto stabile e duraturo.
Sempre più tranchante ed intollerante, poco propensa a scendere a compromessi e ad accettare i difetti altrui, ero scontenta di tutto e tutti, mi lamentavo continuamente e soprattutto, minacciavo di scappare lontano. Se si osserva il mondo solamente dal un punto di, vista senza sfumature, in Black&White, si rischia di sbagliare completamente prospettiva.
La soluzione?
Per tornare ad essere veramente felice, ho capito di aver bisogno una persona onesta e sincera, capace di apprezzare la mia personalità, ma anche di tirar fuori il meglio di me, smussando gli aspetti più difficili del mio carattere, senza tuttavia snaturare la mia personalità.
Una persona che mi avrebbe ricondotto ad apprezzare di più ciò che avevo già, in me e dentro di me.
Aspettare è meglio
Come dicevo poco sopra, avrei potuto sposarmi a 30 anni, perché la mia prima storia seria avrebbe potuto condurre al matrimonio. Ma, se quel momento non è arrivato, e la storia non si è evoluta, è come se non avesse funzionato. In fondo al mio cuore, sapevo che non era la persona giusta.
Sposarsi, metter su famiglia, non è come bere un caffè. Certo, non serve per forza un’intesa pazzesca, una sintonia assoluta, un intento preciso e condiviso, complicità, similitudine; un mix talmente “perfetto” che si trova raramente o non esiste per nulla.
Tuttavia, non si arriva al matrimonio nemmeno perché ce lo impone la società, il retaggio culturale, i genitori, o chicchessia. Lo si deve volere, possibilmente con grano salis, ma soprattutto con il cuore. Senza il sentimento vero, non si va molto lontano. A volte, ci illudiamo di provarlo, ma in fondo sappiamo che non è così. Forse perché ci conviene andare avanti piuttosto che fermarci a riflettere e a chiederci se quello che stiamo per fare sia la cosa giusta e con la persona giusta.
Usiamo l’istinto
Le donne sono brave ad usare l’intuito e dovrebbero essere in grado di evitare le persone con le quali percepiscono di non poter costruire un futuro.
Eppure, non tutte hanno il coraggio di lasciare il compagno/a con cui non vanno d’accordo, aspettando una persona migliore che le rispetti. Mi riferisco in particolare a chi subisce violenze. Questo NON E’ AMORE. Lo sappiamo tutte, inutile nascondersi. Alcune sopportano le molestie per paura di restare sole o perché non hanno il coraggio di sporgere denuncia.
In certi casi, le donne sono vittime di un retaggio culturale. Ci vuole sempre molto coraggio per essere felici, ma è un dovere che dobbiamo innanzitutto a noi stesse.
Fronteggiare le difficoltà insieme
Partiamo dal presupposto di aver scelto la persona “migliore” per noi. La perfezione in assoluto non esiste, ma in senso relativo sì (e meno male). Non sempre tutto nella vita, né tantomeno nel matrimonio, va come vorremmo; esistono anche gli eventi esterni in grado di influenzare tutto quanto.
Spesso capita che le persone cambino nel tempo. Si cresce, si matura (qualche volta), si lavora, si bada ai figli, si resta in contatto con i genitori, ecc. L’insieme dei mutamenti può creare instabilità interna che, per alcuni, si ripercuote sulla coppia.
Ci sono coppie che si uniscono maggiormente di fronte alle avversità (es. malattia, lutti, perdita del lavoro, ecc.), altre che mandano tutto allo scatafascio. Stare con la persona “giusta” apporta diversi benefici: insieme si trova la forza per superare gli ostacoli, uniti si fronteggia meglio qualunque situazione.
Con la persona sbagliata, invece, può essere persino peggio che da soli: si può scendere in una spirale negativa, vedere tutto nero, arrivare persino a decidere di voler mollare tutto, farla finita, e così via.
Per questo motivo, quando scegliamo di impegnarci con un partner, dobbiamo intuire come questi si comporterà di fronte ai problemi e alle difficoltà, non solo personali, ma anche come conseguenza dei fatti esterni e, soprattutto, a quelle derivate dalla dolce metà.
L’amore è il segreto per coltivare una lunga storia (per tutta la vita)
L’aver trovato la persona giusta è solo l’inizio, la punta dell’iceberg. Per una volta, questa metafora è da considerarsi in senso positivo. La volontà di stare insieme, il reciproco rispetto, il capirsi, la pazienza, e così via, sono le fondamenta, dove risiede anche il cuore e, al suo interno, l’Amore.
Con il suo sostegno, si arriva dovunque. Ci si sorregge a vicenda, ci consiglia, si risolvono i problemi insieme, ci si diverte, si fanno progetti sempre più a lungo termine, ecc.
Aprire il proprio cuore
Ci sono persone che amano “facilmente”, perché il loro cuore, il loro corpo e la loro mente sono allineati. Possiamo dire che questi fortunati non hanno incontrato le sofferenze dell’amore, oppure, se non ne sono esenti, hanno saputo gestirle bene, imparando dagli errori commessi.
Esistono, per nostra fortuna, dei metodi che aiutano a riaprire il cuore, portandoci in prima istanza ad amare noi stessi, praticando la compassione e all’amore per gli altri. È un percorso lungo, che richiede grandi investimenti su sé stessi, ma il risultato può essere sorprendente.
Per iniziare, si possono praticare esercizi fisici che aprono il petto, come alcune posizioni Yoga o di stretching.
Una volta rimesso il cuore al centro della nostra vita e lo apriamo di nuovo all’amore, “magicamente” saremo più propensi ad incontrare la persona giusta.
Quando ciò accadrà, ci accorgeremo immediatamente di quella magia, del tanto decantato trasporto in un mondo armonioso e puro, quasi un ritorno all’Eden biblico. Tutto ci sembrerà più a portata di mano, le difficoltà ci appariranno di minore portata, ci sentiremo più forti e in grado di superare qualsiasi ostacolo. Questa è la forza dell’Amore.
L’amore può finire?
In teoria, non dovrebbe, se si ama davvero e il cuore resta aperto. Tuttavia, non siamo esseri perfetti e anche se c’è amore, non sempre si riesce (e si vuole) restare insieme. Pur non essendo una fan del divorzio, in certi casi è l’unica soluzione percorribile.
Ad esempio, Lady D – ma anche altri membri della famiglia reale inglese – ci ha dimostrato che, quando l’amore non c’è, e lo si desiderava ardentemente, si deve trovare il coraggio di lasciarsi alle spalle la sofferenza. Ho pubblicato recentemente un articolo per ricordarla. Clicca sull’immagine qui sotto.
Per fortuna questo articolo parla di amore per sempre e di storie che durano tutta la vita.
I miei genitori e il loro lungo matrimonio
Nel caso dei miei genitori è andata proprio così. Si amano, ne sono certa, anche se a modo loro: con le loro dinamiche, le loro discussioni per motivi futili, i reciproci rimproveri.
Come dico spesso, non è sulle banalità che ci si “divide”, ma sulle questioni fondamentali. Più si pensa in modo differente su temi importanti e meno si litiga sulle banalità, più si creano delle fratture che è difficile ricomporre.
Alcune persone sembrano simili e poi si riscoprono molto diverse. In realtà, ciò capita perché non ci si conosce bene prima di fare il grande passo. Spesso si è mossi dalla “fretta”, dal timore di restare soli, di perdere un’occasione, mentre – non ci si rende conto – è l’esatto opposto. Le scelte giuste, vale per ogni ambito, non sono mai dettate dalla paura, ma dal cuore.
Qui torniamo al centro del tema.
Nella serie Stranger Things, le ultime due puntate mi hanno colpito per l’attenzione ancora più marcata ai sentimenti dei protagonisti che, prima della lotta finale al male, si ritrovano a coppie.
La frase più simbolica, pronunciata da Will, il ragazzo sensibile e sentimentale del gruppo, “without heart, we all fall apart” (senza il cuore, cadremo tutti a pezzi), mi ha davvero lasciato senza parole per l’emozione. I protagonisti si vogliono bene, si amano, si rispettano, si sorreggono l’un altro. Come una vera famiglia, in cui ogni relazione è guidata dall’amore.
Ho scritto un articolo che parla di questa serie. Clicca sull’immagine qui sotto:
Il matrimonio nei tempi moderni
È un dato di fatto che le coppie felici per tutta la vita siano una minoranza. Chiaramente, ai giorni d’oggi è più facile divorziare e lasciarsi il malcontento alle spalle. Per chi si è sposato negli anni ’70, come nel caso dei miei genitori, e ancor più per chi si è sposato prima, non era così scontato decidere di porre fine ad una relazione suggellata nel nome di Dio. Paura del giudizio altrui, dei parenti, del fallimento stesso, della solitudine, del rapporto con i figli, dello stesso Dio. Chissà.
Paura di un matrimonio fallito
Per tutta una serie di ragioni, si tendeva ad impegnarsi di più per far durare un rapporto.
Ora invece, ci si sposa con più leggerezza, si tende a non andare troppo per il sottile; appena ci si trova bene con una persona, non si attende la certezza di non commettere errori. Siamo caduti dall’altro lato del cavallo, come si suol dire.
Va bene non aver paura dei fallimenti, ma sposarsi non è una passeggiata; se non altro, a livello economico. Conosco persone che si sono indebitate per anni, per pagare un matrimonio saltato dopo alcuni mesi.
Ora che ci penso, pochi giorni fa alla radio hanno detto che Pamela Anderson, una celebrity che ha alle spalle diversi matrimoni, ha un record di durata minima: 12 giorni. Immagino quanto si sia prodigata affinché durasse – no comment.
Social Media: matrimonio e relazioni perfette
Io non credo alle favole: sui Social Media vediamo praticamente solo immagini di coppie super-felici e poi, nella realtà quotidiana, non sono tutte rose e fiori.
Prendiamo ad esempio Ilary Blasi e Francesco Totti. Sembravano la coppia del secolo e solamente ora, in procinto di divorziare, veniamo a conoscenza delle “peggio cose”. Chissà quanto c’era di vero nel passato e quanto ce n’è nel presente.
Certamente, la vita privata dei VIP non può essere presa come esempio. Ci sono tuttavia anche molte altre famiglie che postano unicamente i loro momenti migliori. Che indivia. In effetti, a pensarci bene, chi vorrebbe condividere le litigate, gli insulti, le corna? Nessuno. In un mondo dove tutto è apparenza, non si vuole più né sentire, ma, soprattutto, nemmeno vedere, la sincerità.
Inoltre, è stato dimostrato scientificamente, che il nostro cervello già tende a ricordare più facilmente gli episodi negativi di quelli positivi, perciò, almeno sul web, dove gli scripta manent, condividiamo i momenti felici, per fissarli nella nostra memoria più a lungo!
Famiglie 2.0
Nel mio articolo non ho affrontato di proposito il tema figli, non avendo esperienza in merito.
Oltre a ciò, la famiglia per me è costituita da due persone che si amano, che abbiano figli o meno. A proposito, in questi giorni al Tg hanno detto che in futuro le coppie senza prole aumenteranno sempre più e il nostro Paese si contrarrà, anziché crescere.
Vorrei che i giovani smentiscano questa orrenda previsione e che, in qualche modo, non si lascino fermare dalle difficoltà quotidiane, ma insistano, laddove lo desiderano veramente, nell’avere figli, possibilmente anche più di uno! Abbiamo bisogno anche di te!
Conclusioni
Chiudo questo articolo sul matrimonio ripensando ad una delle coppie più celebri e longeve della storia: la Regina Elisabetta e Filippo. Si sono amati sin dal primo momento e non si sono mai lasciati. Hanno trascorso una vita lunghissima insieme, ricca di momenti felici, ma anche drammatici. Il loro amore ha permesso loro di guardare sempre avanti. Quando è mancato Filippo, la regina Elisabetta ha subito un duro colpo e quando si è ammalata di covid, si è lasciata andare. Non per nulla, è morta circa un anno dopo l’amore della sua vita.
Spero che anche questo pezzo un po’ più personale ed intimo ti sia piaciuto e, magari, emozionato. Ti aspetto per un altro approfondimento, sempre sul mio blog!
A presto,
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