Indice

1. Lo scoop e i record

2. Branson e il suo sogno

3. Il sogno di Jeff Bezos

4. Conclusioni

Prenotiamo il biglietto?

Sì, avete capito bene: tra non molto potremo essere anche noi dei turisti spaziali!

Un ingegnere aerospaziale da sempre innamorata dello spazio come me, non poteva lasciarsi sfuggire le notizie recenti. La prima risale allo scorso 11 luglio, quando Branson ha preso parte ad un volo di test a bordo della sua Starship Two.

L’altra, avvenuta oggi, il 20 luglio (data che celebra il 52° anniversario dell’allunaggio dell’Apollo 11), che ha visto protagonista Jeff Bezos, ex CEO di Amazon, decollato dal Texas con il razzo New Shepard.

Entrambe le missioni pongono definitivamente le basi per il turismo spaziale, perché costituite da equipaggi non professionisti (civili come noi) che si accingono a compiere un volo sub-orbitale.

Lo scoop e i record

Innanzitutto un piccolo scoop riguardante il quarto turista spaziale a bordo della navicella, insieme a Bezos, il fratello Mark e la pre-astronauta Wally Funk.

Due parole subito su di lei, che, per ovvi motivi, è la mia preferita di quest’avventura.

Questa è una donna eccezionale, pilota da sempre e che ha tentato più volte di diventare astronauta ma che, poiché era donna, le è stato precluso, nonostante i risultati di tutti i test fossero addirittura superiori a quelli ottenuti dai colleghi maschi.

C’è stato bisogno di Jeff Bezos per permetterle di coronare il sogno di una vita. Che bella storia!

Guardate la sua reazione quando Jeff le ha proposto questo viaggio: quanta energia e felicità!

lo scoop

Lo scoop è relativo invece al ricco business man, che aveva acquistato il posto per “soli” 28M$, il quale, non potendo partecipare perché “too busy” (troppo occupato), lo lascerà al figlio diciottenne studente in medicina in pausa dagli studi universitari.

Se questi ha ereditato la passione del padre, sono sicura che sarà super-entusiasta per questo regalo, e che certamente, al di là dell’esperienza incredibile, farà tesoro anche di una certa notorietà.

In questo caso, spero vivamente che sia uno YouTuber incallito, in grado di realizzare video mozzafiato da pubblicare sul suo canale (o su quello ufficiale di Blue Origin).

Infatti, poiché Bezos era stato vittima di un hackeraggio sul suo smartphone, da parte del figlio dello Sceicco dell’Arabia Saudita, ai tempi dell’omicidio di Khashoggi (che lavorava proprio per Bezos al suo Washington Post), non credo sia abbastanza nerd da stupirmi con effetti speciali!

Oltretutto, questo lancio annovera già diversi record: il primo vero turista spaziale, la donna più vecchia nello spazio e il più giovane nello spazio. Non male per la prima, Jeff!

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Branson e il suo sogno

Torniamo però alla prima notizia fantastica che ci ha regalato uno dei miti dell’aerospazio privato, Richard Branson, che da diversi anni si è lanciato nel turismo spaziale.

Come avevo già scritto in un articolo sui viaggi spaziali del 2020, all’epoca pubblicato sulla mia pagina Facebook Cimacchi-blog, mentre ora potete leggere il mio articolo sui viaggi spaziali), Branson è un milionario sognatore.

Un eterno bambino capace di investire e generare danaro per soddisfare ogni suo volere. Siamo davvero molto fortunati che questi desideri siano stati dedicati allo spazio e mirati allo sviluppo e all’evoluzione di questo settore, che negli ultimi anni sta vivendo una sorta di Rinascimento Tecnologico! Soprattutto se vorremo un giorno diventare anche noi dei turisti spaziali!

Pionieri

Oltre a Branson, anche Musk e Bezos sono pionieri dei viaggi spaziali, grazie ai quali, tra qualche anno, potremo regalarci un volo attorno alla Terra per le vacanze. Non solo, le loro aziende hanno creato migliaia di posti di lavoro e un indotto vasto e duraturo. Dobbiamo a questi imprenditori straordinari il successo dilagante della New Space Economy.

L’annuncio

L’annuncio della missione di Branson avvenne il 20 maggio, circa 3 settimane prima dell’annuncio di un analogo volo da parte di Bezos. Davvero un peccato per Jeff non essere riuscito ad anticipare il suo amico in questa impresa storica!

Tuttavia, questo business è solamente agli inizi e l’importante è esserci!

Ricordiamo inoltre, che Virgin Galactic ha ottenuto i permessi autorizzativi dalla FAA per il volo spaziale con non-astronauti a bordo prima della Blue Origin.

Il Progetto

Ammetto che il progetto della Virgin Galactic sia il più originale. Iniziando dal lancio, che in realtà si tratta di un decollo, perché la navicella con a bordo l’equipaggio, è portata alla quota prestabilita per lo sgancio da un velivolo molto particolare (quasi spettacolare). Si chiama SpaceShip Two ed è dotato di due fusoliere, collegate tra loro tramite le semi-ali. Anche la navicella (Unity 22) è stata realizzata con un design piuttosto accattivante, con un tocco rétro, dovuto alla cromatura esterna. Il muso assomiglia a quello di un business jet e le ali mi ricordano quelle indossate, per l’appunto, da JetMan. Ovviamente, è dotata della più moderna tecnologia.

Vorrei dedicare due parole anche all’equipaggio, interamente costituito da civili, anche se non si tratta di turisti spaziali qualunque, ma di dipendenti della Virgin Galactic che hanno lavorato sul progetto. Una specie di viaggio premio! Che fortuna lavorare in certe aziende!

A proposito, se volete maggiori dettagli, vi consiglio il sito ufficiale: Virgin Galactic.

Il volo

Torniamo al fatidico 11 luglio.

La scorsa domenica, ora 15h00 italiana, mentre tutti erano davanti alla TV per tifare Matteo Berrettini (ho scritto un articolo a proposito dell’incredibile domenica azzurra), Spaceship Two, è decollato dallo spazio-porto in New Mexico per portare in volo sub-orbitale il proprietario Branson e gli altri 5 passeggeri, ingegneri e responsabili del progetto. Il volo, della durata di circa un’ora, ha concesso circa 15 minuti di “assenza di gravità.

La diretta

Durante la salita alla quota di sgancio della navicella, poco al di sotto degli 80 Km, nessuno ha proferito parola: tutti sono restati in religioso silenzio.

Pochi minuti dopo, le comunicazioni hanno ripreso e la gioia ha preso il sopravvento: Branson ha abbozzato un breve ma intenso discorso di ringraziamento per tutti coloro che hanno preso parte e realizzato il suo sogno nel cassetto. Avrei voluto tanto esserci io lassù con loro!

La linea di Karman

La quota raggiunta e prestabilita (circa 93km) non ha tuttavia superato la linea di Karman, situata a 100km, limite che segna il confine della nostra atmosfera con lo spazio esterno. Infatti, al di là di questa linea, l’aria è troppo rarefatta per permettere il volo atmosferico e per questo motivo, è meglio starvi alla larga, a meno che non si sia a bordo di un razzo! 

In teoria, si parla di volo spaziale a tutti gli effetti, solamente al di là di questa linea. Anche gli Astronauti sono definiti tali al di là. Ad ogni modo, non starei a spaccare il capello in quattro e mi riterrei molto soddisfatta nei panni di Richard!

Emozioni allo stato puro

Appena la condizione di simil gravità-zero è stata raggiunta, i turisti spaziali hanno slacciato le cinture e hanno vissuto alcuni momenti entusiasmanti di galleggiamento all’interno della navicella. L’ultimo a lasciarsi andare è stato proprio Branson, che però si è subito ambientato e (credo) anche piuttosto divertito!

Al rientro, è stato organizzato un piccolo concerto di bentornato, conclusosi, dopo il bagno di folla per Richard ed equipaggio, con un discorso finale in cui il magnate spaziale è apparso piuttosto emozionato.

Il video dell’evento

Guardate il video, trasmesso in diretta, di questo storico volo è tuttora disponibile su YouTube. Vi consiglio di rivederlo in caso non l’abbiate già fatto.

Posso solo immaginare quanto siano stati tutti entusiasti e si siano sentiti realizzati, ma anche un pochino nervosi alla partenza, seppur confidenti nel successo della missione. Chi non lo sarebbe stato? Anche se si è trattato di un volo sperimentale, si è trattato del primo equipaggio di turisti spaziali!

Davvero un “giant leap” per i voli nello spazio.

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Alcune curiosità

Pensate che anche questo evento era stato preannunciato dai Simpsons: in un episodio del 2014 mostravano Branson che galleggiava a bordo della sua navicella. Incredibile!

Mi ha fatto sorridere il commento al video trasmesso di un utente (che condivido totalmente): ritengo che i terra-piattisti dovrebbero comprare un biglietto per questi voli. Pensate che avevo fatto una battuta simile anch’io (la trovate alla fine dell’altro articolo sui viaggi spaziali)! LOL

Infine, chiudo questa prima parte dell’articolo sottolineando che Branson ha cercato di fare il colpaccio, annunciando subito dopo il rientro di voler vendere 500 milioni di azioni ordinarie della Virgin Galactic.

Operazione che non gli è riuscita, in quanto il titolo è crollato pesantemente a poche ore dall’annuncio.

Ricordiamo però che tale titolo he sempre mostrato un’elevata volatilità, anche a causa di un certo rischio legato intrinsecamente alle missioni spaziali.

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Il sogno di Jeff Bezos

Ammetto di aver sempre creduto che il sogno di Bezos fosse l’e-commerce; per questo ero titubante nell’affermare che avesse da sempre desiderato essere un turista spaziale. E invece, parrebbe che fosse un fan di Star Trek e che fin da bambino fosse affascinato dai viaggi spaziali commerciali e che per questo motivo abbia dedicato una buona parte delle risorse e del suo tempo in questo campo.

Ciò non toglie che da un desiderio “infantile” possano nascere grandi imprese, proprio come in questo caso. Grazie anche a te, Jeff, per aver dato il tuo contributo al futuro delle missioni spaziali!

Il progetto

Sinceramente, sin da quando mi sono interessata al suo progetto, sono sempre stata molto curiosa e anche un pelino ansiosa. Non che non mi fidi del team di Blue Origin, tuttavia, negli anni l’azienda è stata protagonista di alcuni stop&go, di lanci falliti, ecc. il che mi ha fatto leggermente temere per la vita di Bezos. Infatti, ritengo che abbia un po’ accelerato per non rimanere indietro ai suoi due concorrenti che hanno già dato prova dei loro successi.

Nel mio articolo sui viaggi spaziali, ho raccontato la storia di Blue Origin, i suoi successi, comprese le collaborazioni con la NASA, ma anche i suoi fallimenti.

Al pari del progetto di Elon Musk, Jeff Bezos andrà in orbita con un vero e proprio razzo, il New Shepard, che, se escludiamo il primo volo, ha realizzato ben 14 voli tutti di successo. Possiamo quindi ritenere che Bezos e l’equipaggio saranno al sicuro a bordo del loro modulo, simile alle capsule dell’Apollo, immersi in una tecnologia allo stato dell’arte.

Infatti, nessuno sarà ai comandi, né del razzo, né della navicella, perché tutto si svolgerà in maniera automatica, grazie ai computer che piloteranno sia il lancio, che il raggiungimento della quota, che il rientro.

Se desiderate avere maggiori dettagli in merito, date un’occhiata al sito ufficiale: Blue Origin.

Tuttavia, in questo caso, la partecipazione al volo si fa più interessante, perché nessuno dei passeggeri (forse ad esclusione di Jeff, ma solamente in parte) conosce i sistemi su cui effettuerà la missione. Se qualcosa dovesse andare storto? Sarebbe un gran peccato: in certi momenti penso che Jeff abbia lasciato il ruolo di CEO di Amazon per scaramanzia, oltre che per dedicarsi maggiormente alla sua attività spaziale.

L’abbandono di Amazon

In effetti, passare dalla gestione di un marketplace a quella delle missioni spaziali, non è uno scherzo! È una specie di salto quantico a livello tecnologico, e quasi un salto nel buio a livello di marketing.

Jeff finora è stato molto accorto a far convivere i due brand e con il volo del 20 luglio, rafforzerà non solo quello di Blue Origin, ma indubbiamente anche quello di Amazon.

D’altronde, un uomo capace di realizzare un’impresa complessa, oltre che super-costosa, e renderla di successo, non può che aumentare la stima e l’apprezzamento nei suoi confronti. Checché ne dicano chi è contrario al concetto Amazon di per sé.

I retroscena

A tal proposito, ho appena visto uno speciale di Report che mostrava come lavorano i dipendenti di questa grande azienda. Come in altri contesti, non è tutto ora quello che luccica.

Ovviamente, la pubblicità (molto spesso ingannevole o non veritiera al 100%) racconta che Amazon ha creato solamente in Italia 50000 posti di lavoro, grazie alla sua famosa gestione della logistica.

Questo è sicuramente un dato vero, tuttavia, per giudicare dovremmo anche conoscere le condizioni del contratto, forse non così vantaggioso per i negozi o le PMI italiane. I dipendenti presso la sede italiana sono effettivamente controllati a vista: hanno persino un timer che li obbliga a tenere il tempo nel reperire i vari pacchi negli scaffali.

Chiusa questa lunga parentesi, Jeff ha preso la giusta decisione nel concentrarsi unicamente sui progetti di Blue Origin ed immolarsi come uno dei primi turisti spaziali!

Quello dei viaggi spaziali è un business a più a lungo termine, ancora poco maturo (nonostante la competizione sia già tangibile), ma con un potenziale enorme.

Nel mondo ci sono molti milionari che possono permettersi (e non vedono l’ora di poterlo fare) di spendere alcuni milioni di euro per un viaggio attorno alla Terra! Come dicevo nell’altro articolo, molti di essi hanno già messo al sicuro il loro posto, acquistando il biglietto in largo anticipo (un po’ come facciamo noi con i concerti)!

Il volo

È finalmente giunto il momento della resa dei conti: come dicono i più grandi in questo momento, il fallimento non è tollerato. Soprattutto se a bordo si trova il proprietario della società! Tutto è pronto, autorizzazione da parte della FAA compresa, per il volo, che è partito dalla base in Texas. Posso solo immaginare la trepidazione di tutto l’equipaggio!

Ho seguito la diretta trasmessa da Focus e condotta dal mitico Bignami, onnipresente in questo tipo di avvenimenti.

Con qualche minuto di ritardo, New Shepard è decollato dalla base alle 15, salendo a velocità incredibile alla quota designata (i fatidici 100Km). Impressionante osservare i “piedi” che aumentavano: in una manciata di minuti abbiamo letto 350000 ft, e 0 spinta, ovvero l’apogeo della traiettoria, che corrisponde allo zero g. Ecco che abbiamo sentito le urla entusiaste e gioiose dei primi turisti spaziali! A questa quota si possono dichiarare astronauti! È stato davvero molto emozionante, seppur breve. 

Chissà se lo studente dirà al padre di aver speso bene tutti quei milioni di dollari per 10 minuti di divertimento!

Guardate il video della diretta di quel fantastico lancio – se non l’avete ancora fatto: è molto emozionante seppur brevissimo!

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Conclusioni

Non mi resta che concludere questo articolo con il ripetere un enorme GRAZIE! a Richard Branson e Jeff Bezos (dopo aver ringraziato Elon Musk) per averci regalato un po’ di sano brivido e soprattutto un roseo futuro allo spazio, che ora più che mai, sta tornando agli splendori del progetto Apollo. Chissà quanti giovani vorranno prendere parte a questi progetti, non solo per portare a bordo turisti spaziali, ma per arrivare su Marte! Se avessi 10 anni, penso che non sognerei che questo: trascorrere un periodo della mia vita su Marte.

Recentemente, Elon Musk, che sta proprio lavorando per portare l’uomo sul Pianeta Rosso, ha annunciato (in una delle sue migliori uscite marchettare), che ci si potrà trasferire con circa 500 mila $. Ah, è incluso anche un biglietto di rientro per la Terra. Pensate, costerà poco più di una bella casa.

Chi si prenota? Scrivetemelo nei commenti!

Firma Cinzia

4 Commenti

  1. Agnese

    Bell’articolo Cinzia, brava collega!

    Rispondi
    • Cinzia

      Grazie mille Agnese!! Detto da un’esperta come te, mi fa ancora più piacere!!

      Rispondi
  2. Aldo

    Bell’articolo per un evento così importante. Brava

    Rispondi
    • Cinzia

      Grazie papi! Io quasi quasi quasi prenoto….

      Rispondi

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