Indice

Il tennis, uno sport che amo e pratico da anni

Le origini di Jannik Sinner e l’amore per lo sport

Dai primi successi di Jannik Sinner, alla posizione numero 4 in ATP

Jannik Sinner in campo

I risultati (e il patrimonio) di Jannik Sinner

Gli sponsor di Jannik Sinner

Jannik Sinner è già il numero 1 per gli Italiani e per i fan di tutto il mondo

Il giovane alto-atesino arriverà al top del ranking ATP?

Conclusioni

Tutto, ma proprio tutto, su Jannik Sinner

Non è semplice scrivere un articolo su Jannik Sinner, vincitore dell’Australinan Open 2024, primo italiano a raggiungere questo risultato (he le lacrime agli occhi!), senza scadere nel banale. Per questo motivo, cercherò di raccontare la storia del giovane tennista, nonché un suo profilo, che siano rispettosi dei fatti, ma, allo stesso tempo, originali e coinvolgenti.

Il tennis, uno sport che amo e pratico da anni

Innanzitutto, è utile che tu sappia che sono una tennista amatoriale e da molti anni mi diletto (seppur saltuariamente) con estremo piacere nella pratica di questo sport difficile e faticoso.

Le mie prime lezioni, i corsi e i maestri

Ho avuto molti maestri di tennis e ho frequentato diverse scuole, finché sono entrata nel tennis club della città dove risiedevo in Lombardia.

Ciascuno di questi maestri e palleggiatori mi ha lasciato un segno indelebile; per il modo di insegnare, per la personalità, per come gestivano me e i compagni di corso, per come sono (o non sono) riuscita a migliorare. Tuttavia, l’ultima esperienza è quella che, tra le tante, ha dato una svolta al mio gioco.

Il tennis club di Alassio

Da alcuni anni mi sono trasferita per lavoro ad Alassio, non lontano dal prestigioso tennis club Hanbury. Proprio nel periodo pre-pandemia, ho deciso di frequentare nuovamente corsi di tennis per adulti.

Marco, il maestro che mi ha preso in consegna insieme ad altri tre, mi ha cambiato la vita tennistica. Credo che sia stato il migliore che abbia mai incontrato. Ogni volta che applicavo alla lettera quello che mi suggeriva per migliorare il colpo, compreso il servizio che avevo completamente abbandonato negli anni, non commettevo errori. Incredibile.

Ciò per dirti quanto sia fondamentale trovare il team giusto per arrivare a livelli sempre più elevati (con la dovuta proporzione).

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Le origini di Jannik Sinner e l’amore per lo sport

Il mio passato da tennista mi è servito per farti capire come mai abbia iniziato a tener d’occhio Jannik Sinner già da diversi anni.

La sua famiglia e le sue prime passioni

Jannik Sinner è nato nel 2001 nel cuore delle Dolomiti, a San Candido (beato lui). I genitori lavoravano, fino a poco tempo fa, nel rifugio Talschlusshütte in Val Fiscalina, dove il padre ne era il cuoco e la madre accoglieva i clienti e serviva ai tavoli. Questo favoloso luogo e il tipico quadretto famigliare completamente immerso nella natura, aveva chiaramente spinto il giovane Jannik allo sci, lo sport per eccellenza in montagna.

Iniziato a sciare a soli tre anni, Jannik Sinner a sette anni già disputava le prime gare in slalom gigante collezionando importanti successi (Gran Premio Giovanissimi nel 2009).

Ecco un collage di video e foto della sua carriera sciistica:

 Sebbene nei suoi luoghi di origine, il primo sport a cui tutti pensano è proprio quello con gli sci ai piedi, nella zona di Sesto (non Sesto Pusteria), in Alta Pusteria, esiste una scuola di tennis piuttosto importante, dove i giovani possono iniziare a praticare questo sport o continuare gli allenamenti anche durante i periodi di vacanza. Ilsito della valle ti dimostra esattamente che, volendo, si può diventare campioni di tennis partendo proprio da qui.

La scelta di Jannik Sinner del tennis tra i vari sport

Jannik ha dichiarato nelle varie interviste di aver amato molto lo sci – e infatti, appena può e con la dovuta accortezza, torna tra le sue piste preferite – ma non la sproporzione tra lo sforzo compiuto per gli allenamenti e la brevissima durata delle competizioni, nonché della stagione sciistica.

In effetti, il piccolo Jannik Sinner non aveva tutti i torti. Se gli piace “farsi il mazzo” e giocare tutto l’anno, il tennis è l’unico sport che lo può soddisfare.

L’intervista di Marco Montemagno a Jannik Sinner

Durante il triste periodo della pandemia, passavo molto tempo su YouTube, Zoom, ecc. per seguire webinar e interviste realizzate da professionisti del marketing e comunicazione.

In particolare Monty, ovvero Marco Montemagno, nel 2020, intervistò proprio Jannik Sinner, all’epoca diciassettenne. Sapevo già chi era, in casa mia se ne parlava spesso (dimenticavo: anche i miei genitori sono tennisti amatoriali da decenni), tutti concordi nell’affermare senza esitazione che questo ragazzino sarebbe diventato qualcuno.

Di quella bellissima intervista, in cui compariva l’allenatore di allora – un altro mito – Riccardo Piatti, ricordo un ragazzo giovane, ma determinato; simpatico, ma serio e focalizzato; di grandi valori, ma anche scherzoso. In pratica, una gran bella persona.

Ti consiglio di guardarla:

I valori di Jannik Sinner

Non c’è dubbio che Jannik Sinner sappia benissimo cosa sia il duro lavoro, l’impegno, la famiglia, la squadra, la devozione, la determinazione. Sono tutti i valori che entrambi i genitori gli hanno trasmesso.

La scuola di Bordighera

A novembre 2023, il giorno seguente al mitico incontro in cui Jannik Sinner battè Novak Djokovic nel round Robin delle ATP finals, il canale 64 Super Tennis dedicò un’intera giornata, una vera e propria maratona, al giovane talento italiano. La trasmissione si intitolava “Sinner Mania”, una delle frasi più “googolate”, e riprese dai giornalisti, di quei giorni.

Alle sue migliori partite, si alternavano interviste più o meno recenti. In quella più lontana nel tempo, appunto durante il “periodo Bordighera”, Jannik si era da poco trasferito lontano dalle sue montagne e dalla sua famiglia per allenarsi duramente a tennis con il coach Riccardo Piatti.

Si sa, la Liguria offre un clima favorevole e Bordighera è famosa come fucina di campioni. Pensiamo a Lea Pericoli, Fabio Fognini, Flavia Pennetta, tutti grandissimi giocatori e vincitori di tornei importanti.

A quei tempi, Jannik Sinner abitava in un piccolo appartamento in affitto non lontano dai campi che raggiungeva a piedi. Poiché agli inizi della sua carriera non aveva ancora messo da parte nessuna vincita in montepremi, cercava di risparmiare il più possibile, accordandosi da solo le racchette. In quell’intervista mostrava con orgoglio alle telecamere i suoi attrezzi e l’umiltà con cui eseguiva quel compito.

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Dai primi successi di Jannik Sinner, alla posizione numero 4 in ATP

Non meravigliamoci se Jannik Sinner è rimasto quel ragazzo schietto, volenteroso, umile e modesto anche dopo tutti i super meritati successi. Te li ricoroo qui di seguito.

Le prime vittorie nei tornei ATP 500 e 1000

Esordisce giovanissimo, a soli 14 anni, nel circuito professionistico. Nei primi anni comincia a crescere, sia fisicamente, che mentalmente.

Il primo vero successo arriva nel 2019, quando Jannik Sinner vinse il torneo Next Generation ATP Finals. Nello stesso anno vinse anche il titolo di Newcomer of the year (Nuovo arrivato dell’anno). Indubbiamente un’annata da ricordare.

È nel 2020 che Jannik Sinner mostra di che pasta è fatto: il più giovane ad arrivare ai quarti di finale del Roland Garros, battendo Sasha Zverev, all’epoca numero 7 del ranking mondiale. Dopo aver perso in semifinale proprio contro lo stesso Zverev nell’ATP di Colonia, Jannik Sinner conquista il sui primo ATP a Vienna.

Nel 2021 grazie ad altri importanti successi, Jannik Sinner entra nei primi dieci giocatori del mondo. Nel 2022 mette a segno altri tornei, ma, nonostante l’ascesa, decide di cambiare allenatore.

Una scelta coraggiosa, senza dubbio. Darren Cahill, australiano, è stato allenatore di Andre Agassi, Andy Murray e Fernando Verdasco. Uomo dal sangue freddo, è proprio quello che serve a Jannik. Al completamento del team di Jannik Sinner, si aggiunge anche Simone Vagnozzi.

Il team di Jannik Sinner: Darren Cahill, Simone Vagnozzi e Jerome Bianchi

Con uno SLAM, quello appena concluso in Australia, e 10 tornei ATP vinti in totale, Jannik Sinner è il più vittorioso tennista italiano, a pari merito con Adriano Panatta: un titolo Masters 1000, tre ATP 500 e sei ATP 250. Con Panatta condivide anche uno SLAM (Panatte vinse un Roland Garros), una vittoria in Coppa Davis e il 4° posto nel ranking mondiale.

Inoltre, Jannik Sinner ha stabilito diversi record: unico italiano finalista alle ATP Finals (dopo aver sostituito nell’edizione precedente Matteo Berrettini); semifinalista sia a Wimbledon (primato condiviso con Matteo Berrettini; ne ho parlato in questo articolo), sia agli Australian Open, torneo che ha addirittura vinto! Il più giovane ad averlo vinto, condividendo con Novak Djokovic il primato.

Il tutto a soli 22 anni compiuti! Sicuramente, un talento precoce che ha saputo non bruciarsi, anzi che continua a migliorarsi di torneo in torneo.

il 2023

Durante lo scorso anno, Jannik Sinner ha sbancato. È sicuramente il suo migliore sino ad oggi. Ha raggiunto le ATP Finals, durante le quali è riuscito nella storica impresa di battere l’invincibile alieno, nonché numero 1 al mondo, Novak Djokovic. Una partita incredibile che non dimenticherò mai. Ho versato lacrime di gioia e commozione. Peccato che abbia poi ceduto il torneo allo stesso giocatore; tuttavia la soddisfazione è rimasta invariata.

Soprattutto, perché ha ripetuto l’impresa poco tempo dopo, in occasione della finale di Coppa Davis proprio contro la Serbia! Povero Nole, battuto sia in singolo che in doppio dal giovane tennista, ora dovrebbe cominciare a preoccuparsi seriamente di Jannik Sinner e fare meno lo spiritoso (nota a latere: ora più che mai, poiché è stato battuto in semifinale proprio agli Australian Open, che in passato ha vinto 10 volte!).

Queste straordinarie prestazioni hanno regalato la Coppa Davis all’Italia, trofeo che mancava da 47 anni, da quando Panatta e la sua squadra la vinsero contro il Cile.

L'Italia vincitrice della Coppa Davis nel 2023

Ha chiuso l’anno al 4° posto della classifica mondiale, eguagliando di nuovo il mitico Adriano. Purtroppo, nonostante abbia vinto la finale degli Australian Open, la sua posizione in classifica rimane invariata.

I commenti di Panatta alle partite di Sinner

Non so se tu hai mai seguito una partita di Jannik Sinner commentata da Panatta: è molto divertente, perché Adriano è tagliente e diretto. Elogia senza indugio il giocatore alto-atesino e stende a terra i suoi avversari, Djokovic compreso, in caso giochino male o non all’altezza.

Adriano aveva pronosticato sia la prima vittoria di Jannik Sinner contro Djokovic che quella in Coppa Davis. Poiché afferma che, senza dubbio, Jannik Sinner sia destinato a diventare numero 1 e i fatti – almeno per ora – non lo smentiscono, speriamo davvero che sia così!

Approfondirò questa parte alla fine dell’articolo, tuttavia, leggilo tutto, perché troverai dettagli e aneddoti che forse non conosci.

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Jannik Sinner in campo

Premetto che, intendendomene un po’ di tennis a livello tecnico, posso permettermi qualche commento sul suo modo di giocare.

Gioco variato e potente

Lo abbiamo detto più volte: Jannik Sinner (supportato dal suo team) non si accontenta mai. Quante volte lo hai sentito dichiarare dopo una splendida vittoria “Sì, ho giocato bene, ma posso ancora migliorare”? Lo dice anche dopo aver battuto Djokovic. Questo atteggiamento, seppur un po’ maniacale, è vincente: Jannik Sinner cerca la perfezione assoluta nei colpi, nelle scelte tattiche e nella strategia. 

In campo è evidente che sa esattamente quale colpo usare e quando; mai a caso, sempre con un’idea di come vuole terminare lo scambio. Chiaramente, non è stato così sin dagli esordi, questo modus operandi si è palesato nell’ultimo anno. Se paragonato a Carlos Alcaraz, un vero fenomeno della racchetta, che può colpire la palla in dieci modi diversi da ogni angolo del campo, Jannik Sinner è più razionale e pertanto più costante. Non gioca un set al 100% e il seguente al 20; gioca tutti i set al massimo, possibilmente meno se il suo avversario è molto più debole.

Cerca su YouTube gli highlights dell’ATP di Miami (non mi è permessa la condivisione qui) in cui si disputa il punto dell’anno, naturalmente, vinto da Jannik Sinner su Carlos Alcaraz!

I pallettari

Ricordo alcune partite, giocate contro avversari che in gergo si definiscono “pallettari”, perché sanno solo tirare forte e da fondo campo, in cui Jannik Sinner, all’epoca un po’ di questa tipologia, mi annoiava. Com’è cambiato negli ultimi dodici mesi! Non solo è più creativo, ma sa tirare i back al momento opportuno, piazza furbe palle corte, scende persino a rete in scioltezza.

Sicuramente, può ancora migliorare nei colpi al volo, ma già oggi, rispetto allo scorso anno, commette molti meno errori e le sue volet sono più precise.

Il self-control

Personalmente, non amo osservare i giocatori in campo che parlottano, si lamentano, picchiano la racchetta per terra, ecc. Non solo lo trovo poco professionale (è come se ci comportassimo così anche noi manager in riunione), ma anche piuttosto infantile.

Oltretutto, è risaputo che non costituisce una strategia vincente, al contrario, infila il giocatore in una spirale negativa, perché l’inner chatter (bellissima espressione inglese) distrae, toglie energia e fa perdere gli obiettivi di vista.

I campioni degli anni ‘90

Ho sempre riso (anche perché molto giovane) di fronte alle sceneggiate di McEnroe che alcuni giudicavano eccentrico, irascibile, ma geniale. Sarà, ma ho sempre preferito a lui la classe nordica di Stephan Edberg, un vero Principe, soprattutto sui campi veloci.

Ecco un video con tutti i suoi migliori serve&volley:

Gli anni 2000

Chiaramente, Roger Federer è un altro campione che sul campo si è sempre comportato in maniera impeccabile. Tuttavia, forse non sai che Federer a inizio carriera mostrava un lato oscuro niente male. Si dice che il suo allenatore, scocciatosi del comportamento puerile del giovane talento, gli abbia intimato di cambiare atteggiamento, altrimenti, non avrebbe mai più giocato a tennis. Un po’ estremo come metodo, ma molto efficace!

E oggi?

Tornando su Novak Djokovic, ormai un veterano transgenerazionale del circuito, non è sempre freddo come dovrebbe. Annovera una discreta quantità di racchette rotte, di insulti, di litigi con il pubblico.

Anche Daniil Medvedev, che trovo divertente, mostra lo stesso atteggiamento, soprattutto di amore-odio con il pubblico.

Tutto ciò, non solo è deleterio per lo spettacolo in sé, ma anche per gli stessi giocatori.

Jannik Sinner l’uomo di ghiaccio

Ma è vero che Sinner è un giocatore freddo e distaccato? Sul campo, indubbiamente. Non l’ho mai visto lamentarsi, nemmeno quando stava male, mai una parola detta tra sé e sé, mai un gesto di paura. Solo pugnetti vincenti e sguardi fieri verso il suo angolo.

Tuttavia, durante le interviste, vediamo Jannik Sinner spesso ridere, fare battute, scherzare con l’intervistatore e il pubblico. Sicuramente, fa parte dello spettacolo, ma in queste occasioni si osserva il vero Sinner, simpatico ed espansivo (anche se timido), forse un pochino a disagio. Non possiamo pretendere che si atteggi come un uomo maturo a soli 22 anni, lasciamo che percorra ogni passo con tranquillità. Ovvio che tutti lo adorino.

Esilarante l’intervista agli Australian Open in cui scherza sul suo fisico:

Pensa che questa mattina, dopo la semifinale vinta contro Djokovic, i commentatori australiani hanno evidenziato che la reazione di Jannik Sinner di fronte a questa impresa non è stata particolarmente forte. Un gran sorriso e le braccia al cielo! Mentre non ha potuto non buttarsi a terra dopo la grandissima vittoria della finale! Un gesto più plateale, ma sempre molto composto.

Le manie scaramantiche

Sembra pazzesco, ma anche Jannik Sinner compie gesti abituali in campo, per darsi calma e sicurrezza.

Ad esempio, durante i cambi, calpesta le righe del campo esclusivamente con il piede destro. Oppure, sceglie un pallina di veolcità media, il che gli dà più tempo per reagire alla risposta dell’avversario. Infine, prende sempre due palle da un raccattapalle e una dall’altro.

Certo, paragonato a tutte le toccatine che si dava Nadal prima di ogni servizio, la routine di Janni Sinner è molto normale!

La relazione con gli altri compagni di squadra

Lo abbiamo visto in Coppa Davis, soprattutto nel doppio accanto a Lorenzo Sonego. C’è sinergia, complicità, vera amicizia. Jannik Sinner non è un individualista, sa perfettamente stare in una squadra e gasare i suoi compagni. L’ambiente è già molto buono di suo, perché anche lo sfortunatissimo Matteo Berrettini non ha esitato per esserci a tifare i suoi compagni in tutti i match. Tanto di cappello.

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I risultati (e il patrimonio) di Jannik Sinner

A fine 2023 tutti gli articoli parlavano dei risultati di Jannik Sinner, non solo in termini di tornei, classifiche, ecc., ma anche di patrimonio accumulato. Il Milanese Imbruttito gli ha, giustamente, dedicato un articolo.

Qualche numero

Le ATP Finals sono il torneo che più ha dato a Jannik Sinner: più di 2 milioni e 600 mila dollari. Oltre a questo, nel 2023 Jannik Sinner ha vinto le finali dell’ATP di Montpellier (ATP 250), arriva in semi-finale a Wimbledon, vince il masters in Canada 1000 e Pechino (ATP 500).

La somma dei montepremi di questi tornei supera abbondantemente i 5 milioni di dollari, a cui si aggiungono i 700 mila della Coppa Davis. Infine, solo gli Australian Open gli hanno fruttato poco meno di due milioni di dollari. Il tutto, a soli 22 anni e siamo solo a gennaio. Mi piace ricordarlo ogni tanto.

Montecarlo, l’intervista e Report

Sappiamo che, come molti altri atleti, Jannik Sinner ha la propria residenza (diciamo soprattutto fiscale) a Montecarlo. Chiaro, con tutte le tasse che dovrebbe pagare in Italia, è ovvio che scelga un paradiso fiscale comodo e “tennis-centrico” come Montecarlo.

In tempi non sospetti, Report aveva condotto un servizio proprio sui tennisti, in particolare su Matteo Berrettini e Jannik Sinner, accusandoli di non essere patrioti, perché non pagano le tasse nel proprio Paese. Certo, la condanna ci sta, ma non credo che tu saresti contento di dare la metà dei tuoi introiti allo Stato.

In una simpatica intervista condotta da Max Giusti, l’attore/conduttore incontrava Jannik Sinner proprio a Montecarlo. In effetti, da Bordighera di strada ne ha percorsa, in tutti i sensi. Ciò nonostante, per non spendere troppi soldi, Jannik ha mantenuto l’abitudine di accordarsi le racchette! Ecco perché dico che Jannik Sinner è un campione. Lo è sul campo e fuori.

Eccone una delle tante, molto carina, con Matteo Berrettini:

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Ambassador di Gucci

Un accessorio di un notissimo stilista è apparsa nel 2023 per la prima volta sui campi da tennis. Non è di certo passato in osservato il meraviglioso borsone, disegnato espressamente per Jannik Sinner, sui campi di Wimbledon. La scelta di esibirlo proprio in quel torneo è stata furba e molto coraggiosa: nel torneo inglese è di rigore il bianco e tutti gli atleti sono obbligati a seguire questo dress code. Grazie a questa piccola rivoluzione, Jannik Sinner è finito su tutte le pagine dei giornali.

Ne hanno, ovviamente, ricavato anche fantastici meme. Il più divertente, quello in cui si confrontavano l’immagine di Jannik Sinner con il borsone Gucci e quella di Holgar Rune con quello dell’IKEA. Evviva lo stile italiano!

Meme che ritrae Jannik Sinner con il borsone Gucci a confronto con Holgar Rune e la borsa IKEA

Crediti immagini: @tennislegend on Instagram

Sinceramente, sul momento sono rimasta un po’ sconcertata. Ripensandoci meglio, mi dico che, alla fine, i soldi sono soldi, l’immagine è quella che ti crei, anche con gli accessori. Perché, poi, solo gli sponsor tecnici possono fornire l’equipaggiamento agli sportivi?

Dopotutto, Armani sponsorizza le tute da sci, tutto l’abbigliamento delle Olimpiadi e di altri sportivi. Bravo Jannik Sinner ad aver sdoganato anche questo!

Nike ha creduto subito in lui

Lo sponsor principale di Jannik Sinner è Nike che da subito si è accaparrata il giovane talento italiano.

Se posso permettermi, non sempre Jannik Sinner è abbigliato bene. Dipende dalle varie stagioni tennistiche che, per fortuna, si alternano frequentemente. Ci sono stati dei completi accettabili, altri orrendi, con abbinamenti di colore a volte discutibili. Eppure, Nike ha una varietà incredibile di outfit! Speriamo che in futuro Nike realizzi qualcosa che valorizzi di più Jannik.

Non è per i soldi che Jannik Sinner gioca a tennis

Se sommiamo tutte le somme che Jannik Sinner ha guadagnato grazie ai vari sponsor, otteniamo numeri da capogiro. Nike, da sola, dà al tennista 150 milioni di euro in 10 anni. Gucci e il resto circa 5 milioni. Un altro colpo messo a segno!

Il giovane tennista ha più vole dichiarato che il suo scopo principale non è il denaro. Fin qui, siamo tutti d’accordo. In effetti, esistonno metodi molto meno faticosi, nonché più “sicuri” di quello scelto da Jannik. Ad esempio, investire in Bitcoin. Vuoi scommettere che chi investe in Bitcoin ha più probabilità di guadagno di chi spera di arrivare ai vertici della classifica mondiale ATP?

Jannik Sinner e i soldi

Infatti, Jannik Sinner non gioca tutti i tornei, ma li sceglie con una certa strategia. Non ha, ad esempio, partecipato alle Olimpiadi e non a tutti gli incontri della Coppa Davis. Si è preso critiche a destra e a manca per questo. Tuttavia, Jannik è andato per la sua strada e alla fine ha avuto ragione.

Tra un torneo e l’altro, Jannik Sinner si allena duramente e mette a punto i suoi colpi, migliorandosi di giorno in giorno. Ciò significa affrontare molti sacrifici a livello personale. Più volte ha dichiarato che, al posto di uscire con gli amici o la ragazza, si allena. Ho visto un suo reel di Instagram al 31 dicembre in cui lanciava il suo ultimo servizio a sera sera inoltrata! La perseveranza, l’impegno, la dedizione, l’abnegazione sono tutte alleate del talento. Quest’ultimo è sicuramente un ottimo punto di partenza, ma senza il resto, non si arriva al top.

Jannik Sinner è anche Friend of F1

Certamente, anche per questo titolo Jannik Sinner percepirà un compenso. In pratica, la F1 ha scelto il nostro beneamato come ambassador della F1, per rilanciare lo sport e promuoverlo per il mondo. Jannik presenzierà ad alcuni gran premi e sarà portavoce di questo sport seguitissimo che, a quanto pare, ha bisogno di una ventata di novità. D’altra parte, si sa che Jannik ha un debole per le macchine, soprattutto quelle sportive. Condivido il suo amore per la Audi, anche se il modello da lui scelto è di una classe “leggermente” superiore alla mia …

Audi modello RS6

Crediti immaginiaudi.it

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Jannik Sinner è già il numero 1 per gli Italiani e per i fan di tutto il mondo

È consuetudine pubblicare a fine anno classifiche di vario genere. Nel 2023 Jannik Sinner è stato protagonista di quelle legate al mondo dello sport in generale, non solo del tennis.

Attualmente, l’unico rank in cui Sinner non compare al numero 1, è quello dell’ATP (Association Tennis Professionals), ovvero la classifica mondiale ufficiale dei giocatori professionisti di tennis.

Anche Google pubblica la sua personale classifica: le parole o frasi più ricercate dai suoi utenti. Al link Google Trends, oltre ad un video che riepiloga i fatti verificatisi nel corso del 2023, troviamo Jannik Sinner come il personaggio più “googolato” dagli italiani nel corso dell’anno.

I Carota Boys

Chi non li conosce? Sono i mitici tifosi che seguono Jannik Sinner dappertutto, dagli USA all’Australia. Non si perdono una partita, investendo, oltre al tempo, anche parecchio denaro.

I Carotaboys fan sfegatati di Jannik Sinner

Crediti immagini Sky Tg 24.

Ma come mai proprio le carote? La leggenda narra che si siano inventati questo costume dopo aver visto Jannik Sinner nutrirsi di una carota (!!) durante un match. In effetti, io sapevo delle banane anti-crampi, non delle carote. Poi mi sono ricordata che Jannik, magro, quasi uno stecco, abbia dichiarato che non mangia grassi. Non ti credo, Jannik, quando affermi che vorresti un fisico da Baywatch! LOL

Jannik Sinner, campione d’altri tempi

Il suo essere cool in campo lo conduce ancora più in alto della classifica. Sempre all’altezza della situazione e oltre, mai una parola contro sé stesso o il suo angolo, né tantomeno il pubblico.

Per questo tutti lo amano, lo tifano e lo stimano. Sicuramente, molte ragazze là fuori lo vorrebbero come compagno. Azzarderò qui una definizione: il “fidanzatino d’Italia”, così come trent’anni fa era stata definita Meg Ryan. Sono altri tempi, questi.

A completare il quadro, appena dopo le ATP Finals era uscito un articolo molto bello (condiviso sulla mia pagina Facebook) in cui il proprietario di un noto ristorante di Torino, che aveva ospitato Jannik Sinner e altri tennisti, aveva dichiarato che Jannik era sempre il primo ad alzarsi per saldare il conto. Di sicuro, tutti a quel tavolo avrebbero potuto comportarsi allo stesso modo, ma lui è il più attento e generoso. Un grande applauso a questo ragazzo che sa come ci si comporta nella vita.

I fan di tutto il mondo

Jannik Sinner nel 2023 ha vinto anche un altro importante titolo, per anni vinto da Roger Federer, il tennista più amato dai fan di tutto il mondo (strano non lo abbia mai vinto Djokovic – LOL). Come dar loro torto? Jannik Sinner ha talento, è serio, concentrato, si allena duramente, il suo fair play è contagioso, è simpatico e giocherellone durante le interviste, regala sorrisi enormi e si ferma sempre a firmare tutti gli autografi, anche quando dovrebbe andare a riposarsi per la partita seguente.

Infine, tiene molto alla diffusione del tennis come sport, che i ragazzi desiderino praticarlo, magari, inizialmente, come gesto di emulazione nei suoi confronti. Pare che stia riuscendo in questa promozione non sollecitata, ma dovuta.

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Il giovane alto-atesino arriverà al top del ranking ATP?

Come ti avevo accennato, eccomi alla parte forse più interessante dell’articolo, perché riguarda il futuro di Jannik Sinner. Adriano Panatta non ha dubbi, ma Jannik cosa ne pensa? Da campione qual è, Jannik compie un passo alla volta. Sa perfettamente che non si arriva a numero uno per caso, ma occorre un’enorme preparazione mentale e fisica, nonché una crescita continua. Nelle interviste Jannik Sinner afferma spesso che le sconfitte gli servono per capire dove e perché ha commesso errori, per non farlo più. Non è da tutti riuscirci. Ha anche rivelato che, durante i primi tempi a Montecarlo, Jannik si allenava con Nole, dal quale ha imparato moltissimo. In effetti, lo stile dei due giocatori è simile.

Sappiamo che Jannik Sinner sceglie minuziosamente a quali tornei partecipare, per arrivare in forma perfetta a quelli dello SLAM, ma anche per dedicare molto tempo agli allenamenti. Mi domando se ci sia un limite alla “perfezione”. Jannik Sinner quanto margine ha davanti a sé?

Novak Djokovic e la perfezione

Sono rimasta scioccata nel vedere Djokovic, durante gli allenamenti tra un match e l’altro degli US Open, che osservava le istruzioni del suo coach su come tirare il dritto in maniera ancora più precisa e potente. Se uno come Nole, a 36 anni suonati, dopo 18 anni di carriera e record di tutti i tipi, il tennista più vincente di tutti i tempi, trova ancora qualcosa da perfezionare, mi rasserena. Jannik Sinner è solo agli inizi della sua splendida e (speriamo di cuore) lunghissima carriera. 

Ecco un video di allenamento di Jannik Sinner:

Il punteggio del numero 1 dell’ATP

Per capire quando Jannik Sinner potrebbe raggiungere il vertice della classifica ATP, bisogna osservare i punteggi dei primi tre giocatori. Innanzitutto, Djokovic ne ha più d 11000; Alcaraz, al numero 2, ne ha poco più di 8800 e Medvedev al terzo, ne ha solo 7555. Jannik prima degli AO ne aveva poco meno di 7000. Pertanto, potrebbe abbastanza rapidamente raggiungere Daniil (dovrebbe almeno vincere gli Australian Open) e poi anche Carlito. Il problema resta Nole, troppo distaccato e che aveva come obiettivo per il 2024 niente di meno che vincere il Golden SLAM, ovvero, tutti e quattro i tornei (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e US Open). Ahimé, ciò non accadrà quest’anno e, forse, mai più. 

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Conclusioni

Jannik Sinner è immenso e lo ha dimostrato oggi, 28 gennaio, vincendo la sua prima finale di uno SLAM, gli Australian Open, al cardiopalmo, dopo essere stato sotto di due set contro un Medveded assatanato e determinato.

Grazie alle sue vittorie, al suo modo di essere, ai valori che trasmette, alla dedizione assoluta nei riguardi di questo sport, all’amicizia con i compagni di squadra, Jannik Sinner sta aiutando il tennis a diventare uno sport meno elitario che, per via dei costi, resta per molti, ma non ancora per tutti.

Spero che quest’articolo ti sia piaciuto. Non dimenticare di lasciarmi un commento e di condividerlo con chi ama Jannik Sinner e il tennis in generale.

A presto,

Firma Cinzia

2 Commenti

  1. matteo Toia

    hai precorso i tempi ; brava complimenti sia per l’intuizione che per il copioso e dettagliato articolo Un caro saluto
    MT

    Rispondi

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