Indice

1. I migliori tennisti di sempre

2. Cos’ha combinato Novak Djokovic in vista degli Australian Open?

3. Il caso mediatico attorno a Novak Djokovic

4. Conclusioni

Novak Djokovic: o lo odi, o lo ami.

Crediti immagine

Novak Djokovic è uno di quei personaggi, o meglio, celebrità sportive, che non ha mezzi termini, sia sul terreno di gioco, sia nella vita privata (per lo meno quello che osserviamo noi). Si potrebbe affermare lo stesso riguardo ai suoi fan, senza tuttavia essere dei campioni.

I migliori tennisti di sempre

In molti lo odiano per il suo essere spocchioso, primadonna, arrogante, ecc. Tuttavia, ricordiamoci che non c’è mai stato nessuno come lui nel tennis.

Anche se Federer e Nadal lo eguagliano nelle vittorie dello Slam, ha vinto ben 9 volte gli Australian Open e l’unico ad aver vinto consecutivamente tutte le tappe del Grande Slam, sebbene non nello stesso anno solare, al pari di Rod Lever. È il tennista ad aver trascorso il maggior numero di settimane al numero 1 della classifica ATP, battendo Roger Federer. Ci sarebbero molti altri record degli di essere ricordati.

A proposito di Roger Feder, da molti considerato un maestro (è detto The Swiss Master), un super campione, capace di essere sempre all’altezza della situazione, con la sua eleganza, la sua classe e anche riservatezza. Roger è di vecchio stampo, quasi appartenesse ad un’altra generazione. Eppure, è maggiore di Nole di soli sei anni.

Campioni si nasce o si diventa?

Secondo me, ciò che distingue un campione da uno sportivo professionista anche di ottimo livello, è lo stato mentale. Vero, adesso sono di moda i mental coach nello sport – e non solo – che aiutano i professionisti ad esprimere tutto il loro potenziale. Tuttavia, ritengo che una buona base sia d’obbligo.

Partendo dal valore tecnico di Novak Djokovic, non ce n’è per nessuno. Nole in campo è una specie di alieno, sembra di gomma, arriva dappertutto e mette a segno colpi che altri nemmeno si sognano. Ogni tanto, capita a tutti (e capitava spessissimo al grande McEnroe), gli sfugge qualche gesto di nervosismo, subito punito. Per il resto, lo trovo molto corretto durante le partite.

Ricordo di aver letto che Nole pratica la heartfulness, un tipo particolare di mindfulness che porta ad incentrare la pratica della meditazione sull’inconscio, al fine di amare di più sé stessi e gli altri, liberando il cuore da zavorre emozionali. Probabilmente questa necessità è nata proprio per stemperare i suoi comportamenti “da stronzo”.

Devo ammettere, infatti, che, a livello caratteriale, Nole non mi sta antipatico. Piuttosto, in alcuni contesti – specialmente quando lo intervistano dopo aver vinto un torneo – trovo carino il suo personale sforzo di risultare simpatico. Ad esempio, quando è in Italia, conoscendo abbastanza bene la nostra lingua e apprezzando il nostro Paese, si rivolge al pubblico sempre in italiano. Per questo lo apprezzo.

Nole, inoltre, annovera moltissimi amici in ATP. Sicuramente c’è molta riverenza, essendo un mito, ispiratore di molti giovani tennisti che sognano di essere come lui in campo: non mollare mai e non darsi mai per vinti, neppure quando il punteggio è molto sfavorevole. In una parola: essere dei campioni.

il rispetto per gli altri

Non me ne vogliano in GenZ, ma negli anni recenti, molti giovani hanno dimenticato cosa significhi il rispetto. Se posso rincarare la dose, la situazione sta peggiorando.

Vi racconto questo: mia madre, in coda per il booster, si è sentita pressata da un ragazzo che, a sua volta in fila, le stava attaccato al fondoschiena. Così, al posto di chiedergli cortesemente di mantenere la distanza – come prescrive la legge (e perché trattasi di una milanese imbruttita con lo “stà sù de dos”) – si è scansata, non appena ha trovato un po’ più di spazio. Dopo di che, grazie ad una “signora” che ha detto a gratis che mia madre aveva saltato la coda (non si capisce come mai abbia agito in questo modo), mia mamma ha dovuto ammettere la verità di fronte al ragazzo. Morale: il soggetto in questione l’ha mandata a fare in culo. Ora, ditemi voi se quando avevate vent’anni (e non parlo di 50 anni fa!) avete mai assistito ad una scena del genere. Personalmente, no.

Sarà sicuramente anche colpa della pandemia, degli ultimi due anni passati un po’ più reclusi del solito (penso ai viaggi), e via dicendo, ma mi pare proprio che la gente abbia perso la brocca. Gli stronzi, ci sono sempre stati e ora parlano senza alcun ritegno; quelli che hanno sempre subìto gli stronzi, ora si vendicano e non stanno zitti.

Gli effetti della pandemia

Se non ci fosse il rischio di venire menati (o in extremis pure feriti o uccisi), sarebbe anche una cosa buona un po’ di ribellione da parte delle persone educate.

Invece, la morale resta la stessa: i prepotenti “vincono”. Sì, dico io, finché il Karma non li colpisce. State sicuri, cari lettori, che prima o poi arriva. Cito il mio ex capo, un ing. davvero squisito umanamente, che appellava alcuni collaboratori con “lenti ma inesorabili”. Esatto, come il Karma.

Tutta questa premessa mi serve per dire che Novak Djokovic è figlio della sua epoca. Io che ho sempre seguito il tennis, amavo Stephan Edberg, il Principe azzurro per eccellenza. Ve lo ricordate? Ancora meglio di Roger in fatto di comportamento dentro e fuori dal campo.

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Cos’ha combinato Novak Djokovic in vista degli Australian Open?

A prima vista, è semplice: deve aver pensato che, in qualità di numero 1 al mondo, gli avrebbero consentito di partecipare anche senza vaccinarsi, presentando un banale certificato medico in cui si dichiarava che Nole era appena guarito dal Covid.

Nole il no vax

Sebbene non abbia trovato un’evidenza diretta sui Social, parrebbe che Nole sia un no vax convinto e che non si sia sottoposto volontariamente alla vaccinazione contro il SARS-CoV2. Fortuna vuole che, poco prima dello scorso Natale, Nole abbia contratto il virus in maniera leggera.

Pertanto, in vista del torneo, il suo staff medico gli aveva preparato un esonero, che confermava la sua guarigione dal Covid a metà dicembre e che, pertanto, non necessitava dell’inoculazione di alcuna dose.

Giunto in dogana, l’ufficiale in servizio ne ha bloccato l’ingresso nel Paese, a causa di alcune irregolarità sul visto di ingresso. Sembra che ci fosse di mezzo un errore umano nella compilazione.

Qui è scoppiato il pandemonio mediatico: tutti cavalcano l’onda del campione arrogante che voleva fare il colpaccio e passare i confini senza essere vaccinato, fregandosene delle norme e mettendo in pericolo la salute di tutti. A me, sinceramente, è parso un po’ troppo, anche per un personaggio non facile come Nole.

Vi evito il racconto di tutta la trafila di articoli scritti tra il 5 gennaio e la scorsa settimana. Ne hanno dette di tutti i colori, sia pro, sia contro il campione. È davvero divertente andare indietro nel tempo per capire quanta spazzatura scrivano alcuni giornalisti, solamente per vendere copie del giornale o generare traffico sulle testate online. A proposito, andate a rileggere il mio articolo sulla deontologia professionale.

Tra le simil-bufale sfruttate ad hoc, oppure diffuse per ignoranza o per fare notizia, ci sono quelle delle presunte foto di Nole in giro a ritirare premi durante i giorni in cui aveva dichiarato di avere il Covid.

In breve, a conclusione della faccenda, il Governo australiano non ha concesso a Nole di entrare nel Paese e partecipare al torneo. Alla base di questa scelta, è il rispetto per il popolo australiano, con i suoi sacrifici (vaccinazione) e con il più lungo lockdown del mondo (se non erro più di 260 giorni; quando noi Italiani ci siamo lamentati di 2 mesi scarsi!).

Cos’ha dichiarato Novak Djokovic

Sul suo profilo Facebook, dopo qualche giorno di assoluto silenzio, il 12 gennaio è apparsa una dichiarazione ufficiale. In pratica, come ci si aspettava, Novak ha smentito tutto quanto e ha confessato che avrebbe fatto meglio a disdire la sua intervista con i giornalisti di L’Equipe, sapendo di essere positivo dal giorno precedente (il 17 dicembre).

Ovviamente, ha mantenuto la linea del no vax di basso profilo, confermando di essere positivo. Purtroppo, per ragioni di privacy, non sapremo mai se ciò corrisponde a verità. Se non altro, è stato intelligente a non aver minimamente accennato alle sue idee personali riguardo alla vaccinazione. Avrebbe sicuramente scatenato un putiferio ancora maggiore di quello che si è verificato.

Non tutti i mali vengono per nuocere

    Riguardo all’intera vicenda, mi sento di affermare serenamente che:
  1. Mi dispiace che Nole non partecipi agli Open d’Australia
  2. L’Australia è un Paese che sa come proteggere i suoi confini, nel bene e nel male
  3. Nole è stato “punito” mediaticamente dalla sua fama di essere un po’ troppo sicuro di sé ed arrogante

Infatti, il primo punto è il più favorevole ai nostri azzurri, Berrettini e Sinner, che avranno, non solo una chance in più di avanzare nel torneo, ma godranno anche di uno stato mentale più sgombro da timori. Soprattutto ora che anche Alexander Sasha Zverev, è fuori!! L’ultima volta che Sasha ha giocato sul veloce ha vinto contro Nole. Ecco gli highlights di quella partita ai Masters di Torino.

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Il caso mediatico attorno a Novak Djokovic

Certo è che il caso di Novak Djokovic ha rischiato di diventare un pericoloso precedente, se fosse riuscito ad entrare senza vaccino in Australia. A quel punto, tutti i no vax del mondo sarebbero insorti e avrebbero cominciato a dichiarare “Perché lui sì e io no. C’è discriminazione!”.

Ciò nonostante, sin dal principio si è trasformato in un vero e proprio caso mediatico. A prescindere dall’enorme quantità di articoli scritti, di notizie più o meno vere, di accuse e contro accuse, di dichiarazioni piuttosto assurde da parte dei genitori di Novak, è emerso anche il lato ludico (come scrivevo nell’altro articolo sulla quarta ondata). Numerosi meme del nome di Nole storpiato hanno fatto il giro del mondo sui Social Media: Novak Nonjokovic, Novax Djokovic, e Novak Djokovid. In effetti, i suoi dati anagrafici si prestano alla perfezione!

    Ad ogni modo, riguardo a quello che è successo, ciò che mi interessa evidenziare qui è:
  • L’importanza della comunicazione, sia quella buona, sia quella cattiva (i.e. dichiarazioni fuori dai denti da parte dei genitori di Nole)
  • I rischi che comportano le scelte di comunicazione (carriera, sponsor)
  • La portata di una celebrità come Novak Djokovic (caso internazionale)
  • Il danno d’immagine che, ai giorni nostri, si ripercuote istantaneamente anche sulla vita pubblica (diffusione di notizie)
  • La possibilità di perdere milioni di fan in pochissimo tempo (Social)
  • Il perpetrare una linea dura come segno di coerenza personale

Notizie incoraggianti per Nole

Fortunatamente, le ultime notizie che leggo riguardo ai prossimi tornei, dopo che Novak Djokovic era stato minacciato dalle autorità australiane e rischiava di non poter tornare nel Paese per 3 anni, sono positive. Infatti, l’anno prossimo potrà giocare di nuovo agli Open.

Per quanto riguarda l’altro torneo del Grand Slam, il Roland Garros, pare abbia già ottenuto il Green Pass francese che gli garantirà la partecipazione anche al torneo parigino.

Per ora, dunque, la linea dura di Novak Djokovic sta dando i suoi primi frutti. Se una persona è no vax, ed è, per ragioni sue, convinto, difficilmente si farà vaccinare. Nel suo caso, inoltre, sarebbe stato additato come codardo, se si fosse vaccinato unicamente per partecipare ai tornei.

Le scelte del campione

Non immagino Nole riflettere più di tanto, prima di decidere se continuare la linea da no vax o cedere alle pressioni. Ciò è indubbiamente legato alla sua forza mentale. Infatti, non credo gli sia passata nemmeno per la testa una domanda del tipo: la coerenza ha lo stesso valore della carriera? Ha deciso semplicemente di rimanere sé stesso e di fregarsene altamente di quello che altri avrebbero fatto al suo posto.

Sasha Zverev, ad esempio, lo ha sempre sostenuto. Anche Ibrahimovic, con la dichiarazione che non è giusto vaccinarsi per lavorare, si è mostrato al suo fianco.

Mi chiedo cosa abbia detto il suo allenatore, se abbia provato all’inizio a fargli cambiare idea; oppure se abbia chiesto lui allo staff medico di compilare la famigerata dichiarazione.

I segni lasciati dalla vicenda su Nole

Tuttavia, la decisione di coerenza pare stia minando lo stato mentale del campione. Si legge nelle news che Novak sia addirittura in ritiro spirituale per riprendersi. Indiscrezione confermata anche dal coach che, dopo aver ribadito l’ingiustizia della decisione presa dal Governo Australiano, ha dichiarato che questa vicenda ha fatto danni ingenti alla mente indistruttibile del campione.

Come per l’incipit del tutto, dalle mille sfumature colorite e azzardate, bisognerà aspettare qualche tempo per essere certi che queste ultime dichiarazioni non siano state fatte ad arte per cercare di recuperare il danno di immagine.

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Conclusioni

A chiusura del mio articolo, appare evidente che, più sei una persona influente (e vale in tutti i settori, specie in politica), più la tua comunicazione dev’essere studiata, pianificata, ragionata, valutata nei pro e contro, ecc. Meglio non agire d’istinto, perché spesso può giocare contro e aggravare anche un semplice modo di pensare, di essere o di agire.

Personalmente, non condivido la linea dei no vax. Chi non ha problemi peculiari a livello di salute, che ne vietano la somministrazione, deve vaccinarsi. Per il suo bene e per quello degli altri.

Questo, a mio parere, è stato l’unico errore del numero 1, Novak Djokovic: essere no vax.

Spero che questo articolo sulla vicenda Novak Djokovic vi sia piaciuto. Condividetelo con i vostri amici appassionati di tennis, che siano fan di Nole o meno.

A presto,

Firma Cinzia

2 Commenti

  1. Aldo

    Complimenti per le tue considerazioni su un argomento che lascia libere tante interpretazioni

    Rispondi

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