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Indice
Le Frecce Tricolori: origine, organizzazione e mezzi aerei
I piloti delle Frecce Tricolori
Le manovre delle Frecce Tricolori
Gli airshow e il pubblico
Conclusioni
La PAN di nuovo in volo sopra i cieli della Riviera
Entro subito nel vivo: mentre scrivevo l’articolo, tre Frecce Tricolori, in formazione con il solista, hanno realizzato alcuni passaggi, proprio sopra casa mia! Ho potuto riprenderli in video e scattare qualche immagine. Eccone uno (che trovi anche sul mio canale YouTube). Che emozione! Erano anni che non li ammiravo nei cieli! Cosa mi è mancato di più? Il rumore dei loro Viper (motori di Roll-Royce): li riconoscerei tra mille!
Le Frecce Tricolori: origine, organizzazione e mezzi aerei
Tutti conosciamo le Frecce Tricolori e, un po’ come accade in altri contesti, non appena arrivano nei cieli sopra le nostre città, diventiamo tutti degli esperti. Scherzi a parte, è toccante osservare come le persone siano affezionate a questo meraviglioso gruppo di piloti dell’Aeronautica italiana!
Da dove vengono i piloti delle Frecce Tricolori?
La PAN, con sede a Rivolto (Udine), è nata nel 1930 e costituisce il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. I piloti della pattuglia acrobatica vengono tutti dall’Aeronautica militare e ne rappresentano l’élite, il meglio del meglio. Il percorso che compiono per arrivare fino alla PAN (Pattuglia Acrobatica Nazionale) è costellato di prove di abilità, di teoria, di ingegneria, di lavoro in team, e così via.
Struttura dell’Aeronautica
Innanzitutto, ti inserisco qui il link ufficiale alla loro pagina, così potrai documentarti nel dettaglio, qualora fossi interessato ad approfondire. Sfoglia la brochure perché è fantastica!
Gruppi, stormi, squadriglie e BRGATE….che confusione!
Naturalmente, ogni Paese ha raggruppamenti peculiari e in tutti è presente un’unità aerea “minima” della rispettiva Aeronautica. In Italia, si chiama Gruppo ed è costituito da un Comandante e da alcune Squadriglie. Lo Stormo, invece, è sempre una unità aerea, ma basata su un aeroporto. Infine, la Brigata Aerea è la più grande delle unità aeree e, solitamente, raggruppa anche più Stormi.
I velivoli delle Frecce Tricolori: i mitici MB-339
Dal 1982, il velivolo con cui i piloti dele Frecce Tricolori realizzano le loro fantastiche figure acrobatiche è l’Aermacchi MB-339 (detto anche “Macchino”) che ha sostituito i gloriosi G.91 di Fiat Avio, poi Aeritalia. Costruito dall’azienda del Varesotto, questo velivolo da addestramento è tuttora il migliore per eseguire certi tipi di acrobazie. Intrinsecamente super manovrabile e leggero, in versione analogica per la PAN, ma esistente anche in versione più avanzata, il CD, che vanta un’avionica di ultima generazione in grado di alleggerire il workload dei piloti.
Durante i miei anni di lavoro in Aermacchi, ora parte del gruppo Leonardo, oltre ad ammirare il velivolo basico durante i voli officina (prima della consegna al cliente), è capitato molto spesso che velivoli della PAN si recassero nello stabilimento di Venegono per gli aggiornamenti o per la manutenzione. Ogni volta che ripartivano, non mancavano di salutare noi dipendenti con una serie di rollii rapidi alternati!
I piloti delle Frecce Tricolori
Difficile restare indifferenti al richiamo del volo, alla bravura dei piloti, alle acrobazie e alla tecnologia usate in aeronautica.
Il fascino della divisa, meglio se quella da pilota!
Oltre ad essere tra i migliori piloti dell’Aeronautica italiana, anche i piloti delle Frecce Tricolori mantengono con i voli il “clear” (l’abilitazione) alle missioni di emergenza in qualità di piloti di velivoli da caccia e possono essere chiamati in qualsiasi momento per prestare servizio al Paese.
Contrariamente a quello che normalmente si pensa, un pilota non entra a far parte della PAN unicamente per motivi legati all’abilità tecnica, alla maestria nel manovrare la macchina o nel gestire gli imprevisti, ma piuttosto per la capacità di lavorare in gruppo. La maggior parte dei piloti non possiede questa caratteristica, perché ha una personalità talmente forte da voler dominare la scena sempre e comunque. A questo proposito, in corrispondenza dell’uscita del sequel di Top Gun, ho scritto un pezzo che tratta anche questo argomento. Lo trovi qui (clicca sull’immagine sotto).
I piloti delle Frecce, a pari abilità professionali, hanno una componente personale meno spiccata e più collaborativa, che mette al primo posto il successo della squadra.
Che strano, pensavo che in ogni contesto ci fosse una “squadra” (chiamala azienda, Paese, ecc.) per cui sacrificarsi. Forse ho una mentalità “poco italiana”.
Aeronautica e spazio: scambio di piloti
Come diceva in un’intervista il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti, l’elemento fondamentale dell’aviazione è il livello tecnologico raggiunto dalle sue macchine, dalla strumentazione, dai mezzi di terra e di comunicazione: sempre al top. L’aviazione va persino oltre al cosiddetto stato dell’arte, proiettandosi verso lo spazio.
Infatti, anche tutti gli astronauti italiani provengono dalla carriera di pilota militare. Pure Samantha Cristoforetti, da poco nominata Comandante della ISS, prima donna italiana ed europea ad esserci riuscita. Eccola raggiante in un video in cui ringrazia il suo amato Paese per i fantastici progetti realizzati nell’ambito spaziale:
A proposito, se vuoi leggere un approfondimento sulla sua attuale missione Minerva, ne ho scritto in questo articolo dedicato ad @astrosamantha.
Essere proiettati nello spazio, tuttavia, non significa unicamente fornire gli equipaggi per le missioni spaziali internazionali, ma anche concorrere allo sviluppo, al testing e all’adozione di tecnologie per proteggere i nostri cieli da eventuali minacce nucleari o di altra natura, dallo spazio, appunto. L’Aeronautica militare fornisce alle aziende tutti i requisiti per i mezzi da realizzare.
La formazione delle Frecce Tricolori
Per noi spettatori poco importa chi ci sia ai comandi dell’MB-339: ci basta che sia un asso dei cieli! Ed è proprio così. Per chi vola, invece, conta tantissimo far parte delle PAN. I piloti sono molto orgogliosi e, con tutti i sacrifici personali e professionali che compiono, è giusto che siano sempre evidenziati anche i loro nomi e i rispettivi ruoli.
Perché i piloti delle Frecce Tricolori si chiamano Pony?
Pare che l’origine di questo nome sia da legare al Cavallino Rampante nero che le pattuglie acrobatiche degli anni ’50 portavano ricamato sulla tuta di volo. Come si suol dire, Cavallino rampante non mente, visto anche il successo che accompagna da sempre la scuderia (e l’azienda) Ferrari.
Il solista – Pony 10
È il pilota che sta quasi sempre in volo da solo, ad eccezione dei ricongiungimenti con il resto della formazione. Le sue manovre migliori sono:
- Crazy horse o cavallo pazzo (guarda il video qui sotto!)
- la manovra Lomcovák
Il personale “di terra”
Il comandante, ovvero Pony 0, è il leader di tutto il gruppo, fondamentale per la conduzione e l’addestramento di tutti i componenti della squadra, affinché lo spettacolo riesca alla perfezione. Può essere paragonato al direttore in un’orchestra. La coordinazione perfetta si ottiene anche grazie a lui.
Anche lo speaker, lo storico Andrea Soro, è tra i miei preferiti: è la voce coinvolgente che durante tutto lo show accompagna le manovre, le anticipa e le descrive nei particolari, facendoci girare il capo nelle varie direzioni, al fine di non perdere mai un’entrata, un passaggio o un’acrobazia.
I meccanici e gli specialisti
Gli MB-339 devono costantemente essere messi a punto, ispezionati, pre-volati e post-volati. Per questo, un vasto stuolo di meccanici e specialisti è dedito alla manutenzione dei velivoli. Il bello di questo gruppo è il rapporto che corre tra l’élite, i piloti, appunto, e i meccanici: tutti sono fondamentali per la riuscita di un compito. Nella brochure delle Frecce Tricolori, infatti, tutto il personale non di volo è presente, con nome e cognome.
Le manovre delle Frecce Tricolori
L’Aeronautica non solo è la più appassionante tra le forze militari italiane, ma rappresenta anche il nostro fiore all’occhiello. In particolare, le Frecce Tricolori sono considerate la migliore pattuglia acrobatica del mondo. Scusa se è poco!
I volteggi delle Frecce Tricolori, così leggiadri!
Non so se tu abbia mai avuto la fortuna di osservare questi autentici manici del volo in formazione, 10 velivoli tutti uguali eppure diversi, con la livrea blu e le strisce del tricolore, sulla deriva e sulla pancia, volteggiare superbamente in acrobazie incredibili, di una difficoltà estrema, eppure talmente lineari, da sembrare semplici.
Solo chi riesce ad eseguire perfettamente un compito, con precisione assoluta, in maniera naturale, senza sforzo, lo fa sembrare un gioco da ragazzi. Pensaci bene. Accade così anche nello sport ad estremi livelli. Lo abbiamo recentemente rivissuto con Roger Federer che ha abbandonato il tennis: il suo stile era talmente perfetto che sembrava non facesse il minimo sforzo per tirare quelle palle così precise. Ciò perché assorbiva, per così dire, la fatica dentro si sé (più che altro, nel suo ginocchio, ora malandato).
Siamo i Campioni del Mondo
Se organizzassero una competizione internazionale tra pattuglie acrobatiche, noi saremmo sempre sul podio più alto. Per molti motivi, noi siamo:
- gli unici ad avere 10 velivoli nella formazione
- gli unici ad eseguire alcune manovre molto impegnative
- sempre perfetti
Ricordo con il sorriso un meme con protagoniste la PAN e la Patruille de France apparso sui Social in occasione di qualche screzio con i Francesi (forse nel calcio): la foto ritraeva le Frecce in passaggio sopra al Vittoriano a Roma, in maniera impeccabile, senza una minima sbavatura, accanto alla Pattuglia dei nostri cugini d’oltralpe che, non solo mostrava fumogeni “tremolanti”, ma aveva pure sbagliato un colore! Implacabile, la didascalia riportava a caratteri cubitali:
Voi ce la sucate sempre e comunque!
Quanto mi era piaciuta!
Le acrobazie
È vero, la sequenza delle manovre è più o meno la stessa da anni, anche se i nostri beniamini si impegnano costantemente per regalarci una figura inedita. Il prossimo anno l’Aeronautica Italiana festeggia i 100 anni e posso solamente immaginare quale spettacolo porterà in giro per l’Italia.
Quest’anno è la chiusura la vera novità: durante il saluto, ovvero l’ultimo passaggio delle Frecce Tricolori davanti al loro pubblico, il solista esegue un tonneau intorno alla formazione. Quale migliore modo di salutare tutti i loro fan!
Gli anniversari a Rivolto
Le Frecce Tricolori celebrano ogni 5 anni la loro fondazione organizzando un airshow speciale a Rivolto. Ho avuto la fortuna di festeggiare il loro 45° quando lavoravo in Aermacchi e seguivo il nostro addestratore M-346 nei vari airshow.
È stata un’esperienza indimenticabile, soprattutto quando abbiamo sfilato anche noi con il nostro piccolo caccia, proprio dietro ai piloti della PAN. Ho ancora un ricordo di quel giorno: un MB-339 PAN di pezza. Lo custodisco accanto ad un analogo aero di pezza di Airbus, modello A380 (regalo di congedo quando ho lasciato Airbus) e ad uno Space Shuttle della Boeing, morbidissimo, un regalo direttamente da Cape Canaveral.
Air 14
A proposito di anniversari importanti, ho avuto la bellissima idea di partecipare ai festeggiamenti dell’Aeronautica svizzera (Paese a cui sono molto affezionata) nel 2014 a Payerne: un airshow, l’Air14, fra i migliori a cui ho mai assistito in vita mia e – ti assicuro – detto da me, ha il suo perché. In quell’anno, la Svizzera festeggiava.
- 40 anni della Patruille Suisse
- 100 anni dell’Aeronautica
- 25 anni del PC-7 Team
Una mega festa in cui hanno partecipato più di 100000 persone! Organizzata benissimo, con una statica incredibile, test a terra, nuove tecnologie, stand per grandi e piccini. Ricordo anche JetMan, lo svizzero Yves Rossy, che ha volato con le turbine attaccate alle ali per poi atterrare come un velivolo sul prato. Tra i voli in formazione, la pattuglia dei paracadutisti inglesi ci ha deliziato con figure acrobatiche degne di nota. Ho anche una bella foto ricordo con un parà che assomigliava a Tom Cruise (dopo un piccolo incidente…).
Le figure delle Frecce Tricolori
Le più note, nonché le più belle, anche perché più impegnative a livello tecnico sono:
- La Bomba
- Il Cuore
- La Scintilla
- L’Alona
Naturalmente, tutti i passaggi in formazione, come il rombo, il calice o il piramidone sono sempre spettacolari, perché il pubblico, da dove osserva i velivoli, li vede a distanza perfettamente costante tra loro, quasi fossero collegati tramite aste rigide. In realtà, i piloti usano i comandi continuamente, manovrando piccole correzioni, impercettibili da debita distanza.
Gli airshow e il pubblico
Prima della pandemia, ogni anno le Frecce Tricolori giravano l’Italia in tour, per deliziare il loro pubblico di appassionati. Negli ultimi due anni, così come per gli spettacoli in teatro, abbiamo dapprima visto annullare uno dopo l’altro gli airshow, poi esibizioni con il contagocce solo in alcune zone del Paese. Era ora che tornassero in Liguria.
Alassio
Quale posto migliore nella riviera di Ponente se non nella famosissima Alassio? A mio modesto parere la città è un po’ in declino, soprattutto se paragonata i tempi d’oro in cui i VIP e l’élite industriale del Paese la sceglieva come luogo di villeggiatura. Peccato, perché la non lontana Cannes ha saputo mantenere lo stesso spirito negli anni. Spero che chi legga questo articolo capisca che questo evento sia solo un inizio verso un’Alassio migliore!
Le Frecce e la riviera
Come tutti gli appassionati, non mi perdo un airshow, specie se nella mia zona. In questo caso, sono super fortunata.
Innanzitutto, le Frecce sono parcheggiate presso la Piaggio Aerospace (dove lavoro) e lì torneranno dopo ogni prova ed esibizione. La Piaggio Aerospace non si limita all’accoglienza delle Frecce Tricolori: revisiona e manutiene ufficialmente il mitico Viper degli MB-339!
Il 29 settembre hanno eseguito le prove sopra Alassio e Laigueglia, il giorno seguente sopra a Santo Stefano al Mare e Riva Ligure (vicino ad Imperia). Gli show veri e propri saranno il 1° ottobre ad Alassio e il 2 a Riva Ligure (IM).
È fondamentale provare alcune figure prima del gran giorno, soprattutto per fissare nella mente i riferimenti in mare. Per perfezionare le manovre, le Frecce Tricolori provano centinaia di volte tutte le manovre nella loro sede a Rivolto, utilizzando riferimenti fissi che replicano nei minimi particolari sul luogo dove si svolge lo spettacolo. Tuttavia, una prova generale è indispensabile.
I programmi
Le Frecce Tricolori hanno due programmi, a seconda del meteo. Quello “alto”, eseguito se il cielo è perfettamente sereno, quindi con visibilità perfetta, e uno, “basso”, in caso il cielo fosse coperto. In questo secondo caso, restando al di sotto delle nubi, i velivoli resterebbero comunque sempre visibili per il pubblico.
Nella mia vita ho avuto la fortuna di assistere a moltissimi airshow e saloni, sia da spettatrice, sia da specialista (dei comandi di volo). Poiché il meteo è abbastanza imprevedibile, soprattutto quello a livello locale, non sono mai mancate le sorprese! Ho visto le esibizioni delle Frecce Tricolori in tutti gli scenari possibili, dalla giornata perfetta, a quella con la nebbia fino alla costa. Ci sono state anche occasioni in cui i fumogeni, così spessi per essere apprezzati anche da lontano, restavano fissi nell’aria e impedivano la visuale dei velivoli che si stavano esibendo! Con tanto di fotografi che imprecavano in silenzio perché consci che le loro foto non sarebbero state un gran che.
Il pubblico
I fanatici del volo sono tantissimi, non importa se siano del settore oppure no, se siano appassionati di motori o di velocità, di acrobazie, di aeroplani in generale: sono tutti fantastici! Girano con i loro cappellini, le spille, le t-shirt, i poster; si accaparrano qualunque gadget, gratis e o a pagamento che sia. Si abbonano alle riviste, iscrivono i propri figli ai concorsi, parlano con i militari, i piloti e i meccanici; discutono di tutto ciò che li lega a questo mondo, vogliono soddisfare le loro curiosità, persino quelle più intime!
Portano con sé macchine fotografiche anche molto professionali e costose, mega obiettivi che farebbero invidia ad un fotografo sportivo, tutto per immortalare i loro beniamini! Per poi condividerle sui Social, oppure per stampare le foto, o ancora, per metterle di sfondo ai loro computer al lavoro, orgogliosi di aver scattato quell’immagine incredibile.
Perché conosco il pubblico delle Frecce Tricolori così bene? Perché, ovviamente, sono una di loro. E non solamente perché sono del settore, ma soprattutto perché da sempre amo gli aeroplani e i piloti!
Conclusioni
In questo articolo ho cercato di raccogliere sia informazioni, sia aneddoti che non troverai facilmente in altri pezzi scritti da giornalisti professionisti. La ragione è che ho conosciuto l’Aeronautica e i suoi protagonisti, uomini e velivoli, da molto vicino. Grazie a strette collaborazioni nell’ambito di sviluppo del caccia su cui ho lavorato per anni e, ovviamente, a tutti gli airshow ai quali ho avuto la fortuna di assistere finora.
Se ti è piaciuto, condividilo con chi ama le Frecce Tricolori! Se non vuoi perderti nemmeno un articolo, iscriviti alla mia Newsletter mensile, compilando il form qui accanto. Non te ne pentirai!
Approfitto per ringraziare tutti i piloti e gli specialisti dell’Aeronautica, ma anche dell’Esercito e della Marina. Ci sentiamo al sicuro sapendo che ci siete voi a proteggerci da lassù.
A presto,
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